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La festa era iniziata da più di un'ora e due ragazzi erano già mezzi ubriachi mentre ballavano sul bordo della piscina in mezzo alla calca di adolescenti sudati e sbronzi.

Nate non era ancora riuscito ad incontrare Joshua. Forse non era ancora arrivato, pensò guardandosi in giro, anche se non aveva la più pallida idea di quale fosse la sua faccia e quindi non poteva localizzarlo.

«Non vorrai davvero scoparti quella cheerleader dal bikini rosa shocking, vero?» chiese Nate con un pizzico di curiosità nella voce e con un tono abbastanza scontroso. Aveva notato come l'amico continuava a lanciare occhiate nella direzione di quella zoccola che si stava facendo palpare da due ragazzi, seduti comodamente sui divanetti vicino alla zona del DJ.

Vernon guardò torvo l'amico avvinghiato al suo corpo mentre quest'ultimo continuava a muovere i fianchi a ritmo di musica poi alzò le spalle, «Forse... Chi lo sa.» mormorò atono, irritandolo.

Il biondo gonfiò le guance offeso poi con poca grazia spinse Vernon in piscina, schizzando acqua dappertutto e ovviamente facendo infuriare l'amico che gridò il suo nome con un tono di voce arrabbiato e irritato.

Nate ridacchiò compiaciuto poi con un salto dal bordo della piscina, si tuffò in acqua. Con due bracciate raggiunse Vernon e gli passò un braccio intorno al collo per avvicinarlo al suo corpo zuppo d'acqua e dai capelli leggermente appiccicosi per via del cloro. A Nate non gli importava che gli altri li guardassero divertirsi in piscina; non gli importava di dare spettacolo. Forse in parte potevano ritenersi fortunati, dato che c'era il vapore ad offuscare la vista agli invitati fuori dalla piscina.

Vernon, con titubanza, portò entrambe le braccia verso la vita di Nate, toccandogli con le dita la schiena lasciata scoperta dalla camicia che si era alzata verso l'alto e facendogli sfuggire un breve ma udibile gemito poi lo strinse a sé, scioccandosi dalle sue stesse azioni.

Che cosa stava combinando? Nate era il suo migliore amico e non una ragazza con cui passare la notte, anche se erano un paio di settimane che si sentiva strano in sua compagnia e non riusciva a capire da cosa derivava quel suo turbamento.

Vernon, guardando Nate sorridergli maliziosamente e accarezzargli con delicatezza una guancia, si rese conto che nonostante non fosse una ragazza era comunque stupendo e che avrebbe voluto assaggiare nuovamente le sue labbra sottili, ma invitanti. Il rosso tinto scosse la testa per scacciare via quei pensieri poi provò a staccarsi da Nate, ma quest'ultimo gli si avvicinò lentamente con sguardo liquido e bisognoso di attenzioni, facendo scontrare i loro nasi e le loro intimità. Vernon lo guardò torvo, cercando di staccarselo nuovamente di dosso, ma Nate gli afferrò il viso e fece congiungere le loro bocche bagnate, lasciandolo senza fiato. Il rosso sentì le budella contorcersi quando Nate infilò la sua lingua nella sua bocca. Le labbra e lingua dell'amico sapeva di vodka alla fragola che fino a pochi minuti fa aveva mandato giù come fosse acqua e la cosa gli stava piacendo assai. Vernon si disse che stava succedendo solamente per via dell'alcool che aveva in corpo, anche se sapeva che non era così tanto ubriaco da non riuscire a distinguere il suo migliore amico da una ragazza.

Il biondo non si sarebbe mai aspettato che Vernon, il suo migliore amico - etero per giunta, ricambiasse il suo bacio; non era mai successo prima di quel momento. Era così elettrizzato e su di giri che sentiva ogni parte del suo corpo tremare dall'eccitazione e le sue budella contorcersi ad ogni tocco del rosso tinto.

Vernon continuava a giocare con la sua lingua e a mordicchiargli le labbra gonfie mentre Nate non desiderava altro che assaporare ogni centimetro di pelle del collo e del viso del suo amico e farsi dominare da lui. Ma a cosa andava a pensare? Da quando desiderava così intensamente le labbra di Vernon e il suo corpo? Da quando lo desiderava? Forse da sempre. Forse Alexander era riuscito a fargli scordare quella cotta per il suo migliore amico mentre adesso che non stavano più insieme, era tornata e con ancora più intensità e desiderio.

Nate scosse la testa per scacciare via quelle dannate domande che gli si erano insinuate nella mente. Adesso voleva solamente concentrarsi sul bacio che si stava scambiando con il suo migliore amico quindi strinse le sue braccia al suo collo, accarezzandogli i capelli sulla nuca e facendogli sfuggire dalle labbra un gemito di approvazione. Il rosso girò su se stesso, portandosi dietro Nate che continuava a divorargli le labbra poi lo appoggiò, quasi con violenza, al muro della piscina e prese a baciargli il collo e a lasciargli segni violacei.

Quando Vernon si staccò dal collo del biondo già pieno di segni violacei, lo guardò con sguardo lussurioso e avvicinandosi al suo orecchio gli sussurrò: «Sta succedendo solo per colpa dell'alcool quindi domani mattina faremo finto di nulla o ancora meglio: ne rideremo come abbiamo sempre fatto.» poi prese a baciarlo con ancora più voracità e malizia. Per Nate sarebbe stato difficile riderci sopra l'indomani e forse anche per Vernon, il quale si sentiva in Paradiso mentre divorava il viso dell'amico.

Group Chat [Youth Series ~ Book #6]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora