INTRAPRENDERE UN NUOVO PERCORSO

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  Si liberarono del pattume ed entrarono dalla porta principale, subito avvolti dal piacevole tepore che regnava all'interno.

Arrivati alla loro stanza, il giovane si lasciò crollare in uno dei due letti in pilota automatico mentre il moro si infilò nel bagno per lavarsi i denti. Il ragazzo sentiva gli occhi e la testa dolergli per la stanchezza, aveva bisogno di riposare bene e dormire, ma sapeva che il sonno non sarebbe arrivato. Chiuse gli occhi lo stesso, sperando che il dolore passasse, pur sapendo di illudersi.

- prima di dormire lavati i denti – lo redarguì bonariamente il mannaro stando sulla porta che dava sul bagno.

Con un sospiro Stiles entrò in bagno per assecondarlo, borbottando "tanto non dormirò" con rassegnazione. Dio solo sapeva quanto gli servisse una buona dormita.

- perché? Incubi? – chiese il mannaro inclinando un po' la testa, come fanno i cani.

- no, non ho il mio cuscino; senza non riesco a dormire – biascicò l'altro mentre si lavava i denti.

- sei serio? Perché ieri sera hai dormito senza problemi e nemmeno 5 minuti fa –

- è stato un caso, ero esausto... - borbottò uscendo dal bagno e lasciandosi cadere sul letto che aveva scelto per sé.

- e cosa avrebbe di speciale questo cuscino? – insistè il mannaro incrociando le braccia mentre lo osservava.

- non lo so... ha un odore particolare che associo a casa, un posto sicuro per intenderci... - rispose fregandosi gli occhi; Dio, quanto gli bruciavano!

- praticamente un peluches... - sbuffò Derek, vagamente divertito, poi si fece pensieroso.

- Stiles... che odore ho io? – chiese a bruciapelo, per poi sedersi pesantemente sul suo letto.

- cosa ne so Derek? – ribattè l'umano leggermente irritato.

Perché diavolo gli stava facendo delle domante simili? D'accordo che non avrebbe dormito, ma un po' di silenzio non gli avrebbe certo fatto male col cerchio alla testa che sentiva.

- per me non hai odore – aggiunse mentre l'informazione gli balenava nel cervello per un secondo, anche se non l'aveva cercata.

Il mannaro mugolò pensieroso e pochi istanti dopo coinvolse il ragazzo nelle sue riflessioni.

- Stiles, hai passato praticamente un'ora spalmato addosso a me, avresti dovuto sentirlo. Cosa vuol dire quando una cosa non ha odore? – insistette nonostante fosse palese che l'umano voleva stare tranquillo senza pensare.

- boh... che è un odore noto e il nostro cervello non lo registra... - borbottò sfregandosi nuovamente gli occhi.

Derek mugolò di nuovo e Stiles si girò a guardarlo, scoprendo che il mannaro lo osservava a sua volta con le sopracciglia alzate che sembravano chiedere "Quindi?". Con un sospiro il ragazzo cerco di fare due più due e dare soddisfazione al moro. Nel marasma confuso della sua testa emerse la risposte e lo colpì quasi con la stessa forza di una pallonata in faccia. Si tirò su a sedere di scatto, il mal di testa accantonato dalla sorpresa e si precipitò verso Derek, affondandogli il viso nel collo, vicino alla gola, mentre le sue mani gli afferravano automaticamente le spalle.

Fece un respiro profondo e, sì, Derek Hale aveva quasi lo stesso odore del suo cuscino.

- non lo fare mai più – sibilò il moro rigido come un pezzo di legno.

Stiles si allontanò piano, rendendosi conto che doveva averlo colto di sorpresa; quando si raddrizzò vide che aveva i palmi insanguinati. Probabilmente il suo scatto gli aveva fatto tirare fuori gli artigli e si era ferito senza volerlo.

LOVE IS, ABOVE ALL, THE GIFT OF ONESELF || Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora