As the Tale End

1.9K 93 48
                                    

Angolo Autrice
Questa volta vi saluto prima, così vi lascio a godere della storia senza che vi strappi dalle vostre fantasie alla fine di tutto. Siamo arrivati alla fine di questa lunga storia, partita come corta e scritta su un semplice quaderno e finita per diventare un vero e proprio libro (sono più di 250 pagine word!!) Grazie per aver partecipato a questa avventura, sono stata stra felice di avervi come lettor* e credo che siate riusciti a convincermi a mettermi in gioco con le mie storie, ci rivedremo ancora e presto ;)  
Vi ringrazio ancora infinitamente e vi prego di dare un occhiata ai link che spargerò verso la fine del capitolo, nella mia testa esrvono a dare atmosfera.

Buova lettura <3

PS ho sparso indizzi sul "sequel" per tutta la storia, chissà se qualcuno lì ha notati e riesce ad indovinare qualcosa ;) e qualcuno ha notato qualcosa di particolare coi capitoli?  



Quando arrivarono era ormai sera e i lampioni cominciavano già ad accendersi nel piazzale d'arrivo. Appena scesi furono accolti dall'aria fresca notturna che allertò tutti i loro sensi in uno strano mix di speranza, felicità e tensione, sensazioni che stupirono ancora una volta Stiles; continuava a sorprenderlo la velocità con cui la sua mente stava tornano al suo vecchio modo di funzionare e si lasciava alle spalle la cupezza delle settimane passate.

Insomma, aveva cercato di uccidersi, non avrebbe dovuto sentirsi così dopo solo un mese. La gente ci metteva anni a risollevarsi dalla depressione, voleva forse dire che la sua era solo una stupida sceneggiata da prima donna?

Lo chiese a Derek che fu subito pronto a tranquillizzarlo.

- ogni persona reagisce a modo suo, il fatto che tu ti stia riprendendo non fa di te un bugiardo o una primadonna. Avevi davvero bisogno d'aiuto e ora sei di nuovo pronto a metterti in gioco. Non incolparti per essere capace di reagire, la durata di uno stato d'animo non lo rende né più nè meno vero. – gli disse serio, guardandolo dritto negli occhi.

Stiles annuì sollevato da quelle parole; si fidava di Derek e di quello che pensava. Quello che diceva era vero: non è la durata di un sentimento a renderlo più reale.

Si misero a camminare, senza fretta stavolta, fino a raggiungere il garage dove avevano lasciato la camaro. Stare accanto al moro gli dava una sensazione strana, aveva la pelle percorsa da fremiti d'eccitazione e determinazione.

"Voglio vivere e vedere come andrà avanti la mia vita" si trovò a pensare Stiles.

C'era anche un altro pensiero che non aveva parole per esprimersi, ma di cui l'umano conosceva il significato. Sentiva che quella notte sarebbe successo qualcosa, qualcosa che l'avrebbe cambiato per sempre.

Stavolta non lo disse al mannaro, perché gli bastò guardarlo per capire che lui stava facendo i suoi stessi pensieri.

Ora erano davanti alla saracinesca del garage, che aprirono con un gran baccano. La camaro era coperta da un vecchio lenzuolo che Derek levò con un movimento fluido e liberò una grossa nuvola di polvere. Era tutto a posto, la macchina era bella come sempre e nemmeno sembrava fosse rimasta lì per oltre tre settimane.

Si voltò a guardare Derek per capire cosa avrebbero fatto, ma si trovò a mordersi le labbra per non mettersi a ridere: l'espressione di sollievo che aveva il moro era oltremodo comica in quella situazione, ma Stiles lo capiva perfettamente. Aveva lasciato una splendida auto incustodita per quasi un mese, era normale. Lui diventava matto se lasciava la sua jeep sola per un weekend.

"Oh, cazzo..."

La sua jeep.

La sua jeep.

LOVE IS, ABOVE ALL, THE GIFT OF ONESELF || Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora