(a Pasqua fate un regalo ad un autore, qualsiasi autore: lasciate una recensione. Non costa nulla a differenza dell'uovo di cioccolata)
Un villaggio fantasma.
I due si guardarono stupiti; era l'ultima cosa che si aspettavano di trovare, ma anche una grossa fortuna: quattro pareti tenevano sempre più caldo di nessuna. Si avviarono per quella che doveva essere stata la via principale, cercando la casa più confortevole.
La scelta cadde su una costruzione in pietra che ancora poteva vantare una massiccia porta di legno e un comignolo. Quando entrarono gli ci volle un po' per abituare la vista alla semioscurità che c'era all' interno: le finestre erano piccole ed erano state chiuse con delle assi, facendo filtrare solo pochi raggi.Era costituta di un solo piano di due stanze, anche se dall'esterno sembrava decisamente più grande. Stiles immaginò che la parte mancante dell'edificio fosse una stalla o un fienile e che fosse separato per quel motivo. Nella prima stanza in cui si entrava c'era un focolare, addossato alla parete di sinistra, e in mezzo un basso tavolaccio; se si fosse inginocchiato avrebbe potuto mangiarci tranquillamente. C'erano anche un paio di panche e quello che doveva essere stato un armadio o una credenza addossati alle pareti, mentre su quella di destra si apriva un arco chiuso da una tenda dai colori sbiaditi. Il ragazzo la scostò circospetto ed entrò nella seconda stanza che si rivelò essere una camera da letto.
In realtà darle quel appellativo era una grossa pretesa, infatti lì c'erano solo una minuscola finestra con assi inchiodate sopra, un armadio, una cassapanca e lo scheletro di un letto su cui era stato buttato quello che poteva essere un materasso molto sottile.Tuttavia, dopo tutti i giorni passati all'addiaccio quel posto sembrava una reggia. Stiles si lasciò cadere sul pavimento della camera, levandosi lo zaino e la maglietta per godersi la calma e la frescura del luogo; quasi stentava a credere che potesse esserci una temperatura così piacevole anche senza condizionatore, probabilmente era dovuta alle pareti in pietra, perciò sperò che di notte non precipitasse.
Dopo qualche minuto, si voltò verso la porta, sentendosi osservato: Derek lo guardava sulla soglia con e zampe ben distanziate e le orecchie dritte. A fare attenzione non guardava "tutto" Stiles, ma solo le sue spalle e in quello sguardo il ragazzo poteva cogliere una vasta gamma di emozioni, tra cui dispiacere e rimorso.
Così gli sembrava, almeno; non era certo semplice interpretare le espressioni lupesche.
Il giovane però non se ne spiegava il motivo, così provò a buttare un occhio per capirci qualcosa in più, ma era un movimento molto scomodo e i suoi muscoli implorarono pietà quasi istantaneamente, facendolo desistere.Decise di liberarsi delle scarpe e di controllare le vesciche, che gli stavano dando il tormento da troppo tempo; sicuramente ne aveva di nuove, ci avrebbe scommesso una bottiglia d'acqua.
Era totalmente immerso in quest'operazione che quando sentì la lingua del mannaro sulle spalle sussultò. Ogni lappata portava un misto di sollievo, calore e bruciore, spingendolo a girarsi con cautela per scoprirne l'origine: aveva le spalle spellate dove gli spallacci dello zaino si erano appoggiati. Non era mai stato abituato a passeggiate in montagna con lo zaino figuriamoci a quel genere di marce, era scontato che ora ne portasse i segni.
Nulla di grave o di cui preoccuparsi, era solo pelle viva e particolarmente sensibile, niente di più. Derek però sembrava averla presa sul personale a giudicare dall'impegno che ci stava mettendo per essere delicato a alleviare un dolore che in realtà non c'era.Chissà come doveva essere strano per lui rapportarsi a ferite che non si chiudevano e col doverle medicare; probabilmente lui di una ferita del genere non se ne sarebbe nemmeno accoro, dato la velocità a cui guariva. Sulla scia di quel pensiero, realizzò che la sua preoccupazione eccessiva anche per i grafi più insignificanti era dovuta alla sua mancanza di esperienza in quel campo; lui non sapeva fisicamente quanto dolore potevano provocargli certe ferite, perciò nel dubbio dava per scontato che fosse forte e agiva di conseguenza, risultando, sì eccessivo, ma anche estremamente premuroso, ora che aveva capito il perché del suo comportamento.
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LOVE IS, ABOVE ALL, THE GIFT OF ONESELF || Teen Wolf
FanficOrmai da 2 settimane, a Beacon Hills vengono ritrovati dei cadaveri con evidenti segni di morsi. Tuttavia non è questo che angoscia e porta Stiles a mettersi al volante della sua jeep, facendola correre a velocità folli lungo le strade della città:...