Capitolo 10

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Louis frenò ad un semaforo rosso e si girò verso Harry, si avvicinò e premette le labbra contro le sue. Erano già da dieci minuti in macchina e non era riuscito a baciarlo perché, mica poteva farlo di fronte a mezza scuola oppure mentre guidava. Non voleva rischiare di fare un incidente e far del male ad Harry.
Quest'ultimo mugugnò sorpeso e afferrò delicatamente le guance di suo padre, accarezzandole con dolcezza mentre intrecciava la lingua con la sua.
Louis si staccò senza fiato e sorrise "Ciao" lo guardò intensamente, mordendosi il labbro.
"Ciao" sussurrò di rimando il riccio, ricambiando il sorriso.
Il medico gli lasciò un altro bacio a stampo prima di mettersi dritto "Com'è andata la giornata a scuola?" chiese riprendendo a guidare dopo lo scatto del verde.
"Alla grande" sorrise decidendo di non dirgli di esser stato costretto a farsi una sega in bagno solo per quel messaggio stupido. Non aveva neanche finito di mangiare!
"A te invece? L'ospedale è sempre un inferno?"
"Già, oggi è sabato e le persone arrivano ubriache già di mattina. Per fortuna non ho il turno stasera" sospirò, scuotendo la testa affranto.
"Mi spiace" ridacchiò prima di guardare fuori dal finestrino. Notò che stessero andando fuori città quindi, un pizzico d'ansia lo investì. Ma non perché non si fidasse di suo padre, al contrario. Dopo la confessione di quasi una settimana prima, ormai non aveva più nulla su cui dubitare. Suo padre non aveva quasi fatto sesso con quel Josh perché lo voleva, ma perché era convinto che dandosi a qualcuno che non fosse Harry, si sarebbe dimenticato -in quel senso - di lui. E poi, Louis era l'uomo che l'aveva salvato alla nascita. In quel momento si morse il labbro, ripensando a come l'aveva trattato durante gli ultimi tre anni. Louis gli aveva praticamente salvato e dato la vita, lui gliela stava lentamente togliendo. Non poteva comportarsi più stupidamente di così.
"Papà" lo richiamò lentamente, girando la testa verso di lui per osservare incantato il suo profilo.
"Dimmi" Louis gli lanciò un sorriso rassicurante prima di tornare con gli occhi sulla strada.
"Io....mi dispiace davvero tanto per quello che ho fatto negli ultimi anni" la sua voce prese una nota di tristezza misto a sensi di colpa.
Louis si girò verso di lui, lo guardo intensamente per qualche secondo prima di sorridere e scuotere la testa, riportando le attenzioni sulla strada "Amore, il passato è passato. Non è importante se non ha ripercussioni sul presente" disse solamente.
Harry rimase leggermente stupito da quella risposta. Suo padre era profondo e con ottimi principi e mente aperta. Ma non si aspettava una frase del genere, era così....da Louis.
"Anche a me dispiace per quello ch'è successo con Josh, ma abbiamo parlato e abbiamo risolto. Sappiamo entrambi le motivazioni per cui abbiamo agito in quel modo e abbiamo accettato di darci una possibilità, perché pensare al passato?"
Le labbra del riccio si socchiusero dallo stupore, gli occhi a brillare.
"Sei così profondo" sussurrò inconsapevolmente.
Louis ridacchiò "Avessi preso un po' da me" scherzò.
Harry spalancò indignato la bocca "Ehi!" gli tirò uno schiaffo insignificante, profondamente offeso "So essere anche io profondo"
"Oh, allora sentiamo" lo spronò Louis.
Harry sorrise e appoggiò una tempia sul sedile, osservando attentamente il profilo di suo padre. Le rughette vicino agli occhi accennate a causa di un piccolo sorriso.
"Sei forte" disse e Louis aggrottò la fronte "Perché?"
"Perché dopo tutto quello ch'è successo, prima io, poi la nonna Jay, tu continui a sorridere. Penso che questa sia la forma più importante della forza" disse, continuando ad osservare il suo profilo "E sei davvero molto bello" concluse, leggermente rosso in viso.
Louis girò la testa verso di lui con la bocca socchiusa dallo stupore. Harry, con poche parole semplici era riuscito a dire qualcosa di molto profondo, qualcosa che fece tremare il cuore di Louis. E non era il "Sei davvero molto bello" ma quello che aveva detto prima.
"Dove stiamo andando?" chiese Harry, un sorriso soddisfatto sulle labbra. Era riuscito a far restare Louis senza parole.
Quest'ultimo si ridestò e guardò la strada davanti a sé "Tranquillo, non ti sto portando in campagna per ucciderti o per stuprarti" ridacchiò.
"Adesso mi metti ansia però"
"Nah, siano quasi arrivati" lo informò ridendo, accelerando un po'.
Dopo una decina di minuti, Louis accostò davanti all'entrata di un bosco. Il sole era ancora alto e questo rincuorò Harry. Erano davvero nel bel mezzo del nulla, un po' di paura ce l'aveva.
"Ehi, Haz?" lo richiamò Louis, vedendolo agitato. Si avvicinò a lui e gli strinse una mano sorridendo "Non devi avere paura di nulla finché ci sono io, okay?" gli accarezzò una guancia prima di baciargli la punta del naso.
Harry si rilassò visibilmente e si lasciò guidare nel bosco da suo padre.
"Sai dove stai andando?"
Louis rise "Si, certo" lo rassicurò, tirandolo vicino a sé e fermandosi poco dopo.
Harry alzò lo sguardo e quello che si trovò davanti fu qualcosa di paradisiaco.
Era una radura. Uno spazio circolare, circondato da alberi maestosi, pieno di fiori di tutti i colori. Regnava la calma e il silenzio, solo qualche cinguettio di un uccellino.
Era tutto così colorato e pazzesco.
"Wow" fu l'unica cosa che riuscì a dire, guardandosi ancora intorno meravigliato.
"Lo sai, quand'ero un ragazzino, venivo qua dopo aver rubato la macchina a nonno Mark. Qui regna la pace e la tranquillità. Restavo qui quando litigavo con un amico o con i nonni. Era il mio posto segreto, il mio paradiso"
E ha portato me, qui.
Harry si girò verso di lui, gli occhi lucenti "Perché ci hai portato me?"
"Perché se capiterà, in un momento di pazzia, che vorrò andare via per staccare un po', voglio che tu sappia dove sono" sorrise afferrandogli le mani e intrecciandole alle sue "Perché potrò anche desiderare di nascondermi da te, ma l'unica cosa che vorrei davvero è essere trovato da te" sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra.
Harry lo guardò negli occhi, era sincero, maledettamente e fottutamente sincero. Amava quando Louis diceva queste cose. Non sapeva se le cercava su internet la notte o provenissero direttamente dalla sua testa, ma quello che contava era che le dicesse a lui e basta. Solo a lui. Così capiva davvero quanto fosse importante per suo padre.
Si avvicinò socchiudendo gli occhi e circondando il collo del maggiore con le braccia prima di baciarlo.
Louis rispose prontamente, afferrandolo dai fianchi e accarezzandoli dolcemente "Sei importante per me, Harry, più di ogni altra cosa al mondo" sussurrò sulle sue labbra.
Harry si staccò per sorridere e lo tirò fino al centro di quella radura. Poi gli mise un piede dietro il tallone e Louis sgranò gli occhi prima di gridare un "Woah" mentre cadeva e portava suo figlio con sé. Harry rise, contento di essere riuscito nel suo intento e riprese a baciarlo, accarezzandogli il collo con un dito e tracciando la linea della sua mandibola.
"Sei bellissimo" sussurrò staccandosi dalle sue labbra per poter scendere dalla mascella, alla mandibola e sul collo.
Louis strinse i suoi fianchi sospirando appagato e sentendo la sua pelle andare a fuoco a contatto con le labbra umide e morbide di Harry sul suo collo.
"Ti prego Haz" sussurrò socchiudendo gli occhi.
Harry ghignò e gli sfilò velocemente i vestiti prima di farsi spogliare a sua volta. Poi riprese a baciarlo e mugugnò sorpreso quando sentì una mano di suo padre passare sotto i boxer e stringere una sua natica.
Le loro erezione semi erette si scontrarono e Louis non ci vice più: afferrò l'elastico dei boxer di suo figlio e li tirò giù.
Harry arrossì staccandosi.
"Dio Haz, scusami, non volevo essere così-"
"Lou" sussurrò per rassicurarlo, incantato nel guardare il tramonto nei suoi occhi.
"Sei bellissimo" Louis sospirò guardando l'intero corpo di suo figlio, la pelle così bianca come il latte e le sue labbra rosse come le ciliegie.
Grazie a quello, Harry acquistò un po' di sicurezza e così scalciò i boxer, riprendendo a baciare il suo collo "Mi prendo io cura di te" sussurrò lascivo, sfiorando con una mano il rigonfiamento di Louis ancora intrappolato nei boxer.
Louis gemette eccitato solo dal tono di voce di suo figlio e annuì energicamente.
Così Harry scese con le labbra fino al suo petto e guardò l'espressione beata di suo padre prima di prendere in bocca uno dei capezzoli e iniziare a succhiare. Louis urlò talmente forte da far quasi venire suo figlio solo con quello. Ma il riccio si trattenne e continuò a succhiare il capezzolo prima di passare all'altro.
Louis urlava senza controllo, l'erezione che perdeva già liquido pre-seminale.
"Haz" urlò ancora, rivoltando gli occhi.
Harry allora lasciò pace ai capezzoli e scese a baciare il ventre prima di arrivare all'elastico dei boxer. Ghignò ancora e lo prese tra i denti, tirandolo fino alle caviglie.
Louis si gustò la scena, gemendo per l'oscenità. Scalciò le mutande prima di afferrare suo figlio dai fianchi e alzare il busto per poterlo baciare "Sei fantastico" mormorò eccitato, strizzando una seconda volta entrambe le natiche di suo figlio che gemette e iniziò a muoversi, facendo scontrare le loro erezioni.
"Sei così importante per me" ansimò il maggiore, guardandolo negli occhi e guidando i movimenti del più piccolo, tenendolo dai fianchi.
"E tu lo sei per me" ansimò in risposta Harry, socchiudendo gli occhi e appoggiando la fronte su quella di Louis.
"Non lasciarmi mai" sussurrò Louis chiudendo gli occhi "Non lasciarmi mai, ne morirei"
"Non ti lascerò" sussurrò allora il riccio "Ma solo se non lo fai tu"
"Si" sospirò prima di inarcare la schiena e urlare il nome del sedicenne, sporcando i loro stomaci.
A Harry bastò quella visione per venire e ormai senza fiato, si lasciò andare sul petto del padre che lo abbracciò e gli baciò la fronte.
Dopo che entrambi ripresero fiato, il riccio alzò lo sguardo su quello del padre e sorrise, accarezzando una sua guancia "Amo quando lo fai"
"Cosa?" chiese sorridendo di rimando il maggiore.
"Quando dici quelle cose..." iniziò.
Il liscio ridacchiò e gli accarezzò la schiena "Sei importante, punto"
"Lo sei anche tu, punto" ribatté il piccolo, ridacchiando e baciando il naso all'insù di suo padre.
"Amo il tuo piccolo nasino"
Già, sembrava che stesse elencando tutto ciò che amava di Louis, ma questo non poteva che far piacere a quest'ultimo che arricciò il naso quando Harry glielo pizzicò piano "Perché? A me non piace"
"Be', a me si, è così tenero" ridacchiò prima di strofinare il suo naso contro quello di suo padre.
Il medico allora rise e scosse la testa per accentuare il gesto, strizzando gli occhi.

Scusate per la mancanza ma ho avuto davvero poco tempo e non riuscivo a finire di scrivere il capitolo. Spero vi piaccia.

I love you [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora