Erano passati due anni. Due anni dalla nascita di Johanna, due anni dalla morte di Harry, due anni dalla rinascita di Harry.
Louis continuava a lavorare in ospedale. Il suo volto era sempre ornato da un enorme sorriso e i suoi occhi sempre illuminati dalla felicità.
Harry, invece, dopo il primo anno di vita di Johanna, aveva ripreso la scuola, seguendo però i corsi online perché non voleva lasciare sua figlia ad una Babysitter o a nonno Mark, non voleva lasciare sua figlia nelle mani di una sconosciuta o dare fastidio al nonno. Alcune volte la affidava a Deisy e Phoebe, quando Louis decideva di meritare una serata interamente con il suo ragazzo. Ma erano rare le volte che succedeva.
Entrambi davano molte e forse anche troppe attenzioni alla piccola.
Johanna aveva due anni, aveva la testa ricoperta di ricci biondini e gli occhi color verde acqua, il nasino alla francese che si accentuava sempre di più e la voglia di vivere. Rallegrava chiunque le stesse intorno con la sua semplice risata, o con un semplice sorriso.
Amava i suoi papà e i suoi papà amavano lei. Louis e Harry la amavano così tanto da farsi scoppiare quasi il cuore. Era la cosa più bella della loro vita. Grazie a lei si erano persi, si, ma sempre grazie a lei si erano ritrovati."Papà! Gioca co' me?" la piccola corse verso il riccio e cercò di arrampicarsi sul suo ventre. Harry ridacchiò e si sedette sul tappetino, sistemando sua figlia tra le sue gambe.
"A cosa giochiamo?" chiese, lasciando un'occhiata ai giochi sparsi davanti a lui.
"Bimba" mormorò la piccola mentre prendeva tra le braccia una bambola "Pappa a bimba" spiegò poi indicando il biberon vicino ai suoi piedi.
"Dobbiamo dare la pappa alla bimba?" Harry sorrise teneramente e si allungò verso il biberon per prenderlo così da poter iniziare a giocare con sua figlia.
Restarono su quel tappeto per tutto il pomeriggio, poi sentirono la porta d'ingresso aprirsi e chiudersi.
"Dov'è la mia piccola scimmietta?" chiese retoricamente Louis, entrando in salotto
Johanna si accorse della sua presenza e corse verso il suo papà che la prese in braccio e la fece volteggiare in aria.
"Ciao amore mio" la salutò il liscio, riempiendo il suo visino di baci, facendola ridacchiare.
"Ciao papino!" strillò la piccola, abbracciando suo padre.
Louis ridacchiò ed entrò completamente in salotto, sorridendo al suo ragazzo che si alzò e lo raggiunse.
Harry gli lasciò un dolce bacio a fior di labbra e sussurrò un "Ciao amore" che fece sorridere Louis, "Ciao angelo" sussurrò anche lui, baciandolo di nuovo.
"Io bacini!" si intromise Johanna, incrociando le braccia al petto con un adorabile broncio sulle labbra.
Louis e Harry risero inteneriti e iniziarono a tempestare di baci la piccola, facendola ridere a crepapelle fin quando non iniziò a scalciare.
Quindi Louis la rimise a terra e controllò che non cadesse fino a quando non tornò ai suoi giocattoli, poi riservò tutta la sua attenzione al suo ragazzo "É andato tutto bene qui?"
Harry annuì e si avvicinò di più al liscio, gli circondò il collo con le braccia e lo baciò con passione e trasporto. Un bacio talmente lento e dolce che quasi faceva vomitare ad entrambi, ma andava comunque bene.
Louis sorrise e gli morse un labbro mentre accarezzava le piume delle sue ali "Ho una proposta da farti, angelo"
"Mh?" mugugnò Harry mentre nascondeva il viso nell'incavo del collo del maggiore.
Quest'ultimo lo strinse a sé e "Vi porto fuori, stasera. Perché non inizi a preparare la bambina?" propose.Louis aveva portato la sua famiglia a cena fuori, nel ristorante più lussuoso di Londra e Harry non sapeva cosa dire. Davvero, non gli serviva tutto quel lusso. Ma era stato bene. Aveva vestito sua figlia come se fosse una principessa e con lui e Louis in smoking sembravano una di quelle famiglie perfette. Forse lo erano davvero, forse no. Ma sembrava che a nessuno dei tre importasse. Perché avevano imparato a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo. Avevano imparato a conservare ogni attimo della giornata, bello o brutto, nel loro cuore. Avevano imparato che il rancore, la rabbia e la tristezza erano cose troppo grandi da gestire. Avevano una bambina, Harry aveva Louis e Louis aveva Harry. Cosa ci poteva essere di meglio?
Entrambi amavano la vita che conducevano, perché rovinare tutto per qualcosa di davvero poco importante? Perché la cosa più importante per loro era Johanna, il loro amore per lei e l'amore che provavano l'uno per l'altro. Il resto non contava.Dopo cena, visto che non era propriamente tardi e nemmeno tanto buio, decisero di restarsene un po' al parco dietro casa loro. Johanna sull'altalena e loro seduti sull'erba mentre guardavano la loro bambina giocare e si coccolavano un po'.
Poi Louis "Devo dirvi una cosa" disse e Harry lo guardò e constatò ch'era agitato. Perciò "Ad entrambi?" chiese conferma e quando il liscio annuì, Harry sospirò e si alzò per poter portare la piccola da loro. Si disse di stare calmo perché probabilmente era qualcosa di bello. Ma allora perché Louis era così agitato?
Prese un grosso respiro e si avvicinò con la bambina al suo ragazzo. Fece per sedersi, ma Louis glielo impedì.
Il liscio si mise in ginocchio davanti alla piccola che con un dito tra le labbra iniziò a ridacchiare.
"Jay amore, devo chiederti una cosa" chiese Louis mentre sfilava un braccialetto d'argento dalla tasca.
"Vuoi diventare la mia principessa?" chiese mentre allacciava il bracciale al piccolo polso della bambina.
Quest'ultima "Io sono pincipessa vela?" chiese confusa e Louis annuì, "Quinni io pincipessa vela di papà Lou?" chiese ancora e dopo che Louis annuì un'altra volta, la piccola si lanciò su di lui per abbracciarlo.
Harry socchiuse le labbra mentre sentiva i suoi occhi bagnarsi per la commozione. Non ci stava capendo nulla di quello che Louis stava facendo, ma, le aveva appena chiesto... cioè, wow, era così tenero, dolce e...pieno d'amore.
"Ola posso tolnale sull'altalena?" chiese Johanna, facendo ridere i suoi genitori che annuirono e la seguirono con lo sguardo fin quando non fu sul dondolo.
Harry poi guardò Louis e sorrise "Sei meraviglioso" sussurrò poi.
"Non ho ancora finito" lo avvertì il liscio prima di inginocchiarsi davanti a lui e prendergli le mani nelle sue.
"Haz...io so che ho sbagliato un sacco di volte, so che in realtà non merito né te, né Jay, ma voi siete con me e sappi che farò di tutto per non farvi andare via" iniziò Louis, poi prese un grosso respiro e continuò "Lo sai che il mio più grande sogno è sposarti ma sai anche che non possiamo farlo dato che sei Tomlinson e non puoi cambiare cognome"
Harry sentì il suo labbro inferiore tremare mentre respirava irregolarmente. Aveva gli occhi lucidi, non sapeva neanche lui il perché, ma...andava bene così.
"Però io penso che a noi non serva uno stupido pezzo di carta, non serve una cerimonia in chiesa e un festeggiamento in sala. Non serve tutto questo no?" chiese retorico Louis, la voce che tremava dall'emozione.
"Lou, cosa-?" cercò di chiedere Harry ma venne interrotto dal suo ragazzo che dalla tasca uscì una scatolina bianca di velluto e la aprì.
Quello. Era. Un. Cazzo. Di. Anello. Harry era sicuro di non poter morire, ma diamine!
"Io Louis Tomlinson desidero prendere te, Harry, come mio legittimo sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà e prometto di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita" Louis pronunciò il giuramento con le mani tremanti strette attorno alla scatolina e con la voce che tremò di più sull'ultima parola.
Harry iniziò ad ansimare. Non poteva crederci. Si stavano.... cioè, si stavano sposando? SI STAVANO FOTTUTAMENTE SPOSANDO!
Si lasciò cadere sulle ginocchia e si avvicinò a lui, lo guardò e si fermò un attimo davanti a lui prima di lasciare alle lacrime via libera mentre soffiava un "Certo che voglio sposarti" con la voce rotta dai singhiozzi.
Louis sorrise sornione e infilò l'anello al dito di suo marito prima di baciarlo come non aveva mai fatto prima.
"Pelché Papini piangono? Papini tlisti?" chiese Johanna, avvicinandosi ai suoi genitori.
I due si staccarono e Harry rise mentre attirava la bambina tra di loro "Amore, no, non siamo tristi"
"Pelché allora voi piangele?" chiese confusa la piccola.
"Perché papà Lou e io ci siamo appena sposati" disse Harry anche se non sapeva se avrebbe propriamente capito.
Johanna si mise un dito in bocca e ridacchiò "Coe' Biancaneve e pincipe!"
Louis e Harry scoppiarono a ridere e abbracciarono la loro bambina.
"Grazie Louis" sussurrò il riccio, sorridendo a suo marito.
"Grazie a te perché mi hai dato questa splendida bambina e perché sei tornato" lo corresse Louis.
Harry ridacchiò "Ma allora non l'hai ancora capito? È solo grazie al tuo I love you se sono di nuovo con voi"
Louis si accigliò, ripensando a quel giorno di due anni prima. In effetti aveva senso. Gli aveva detto di amarlo e Harry aveva aperto gli occhi e spalancato le ali.
Il liscio sorrise e strinse entrambi i suoi amori, accarezzando i capelli di Johanna e baciando quelli di Harry.
"Ti amo angelo"
"Ti amo anche io mio eroe"Fine.
Oookay ragazze, la storia è finita penso nei migliori dei modi. Spero che il libro vi sia piaciuto!
Adesso piango....il libro è finito!!! *Singhiozza* *si soffia il naso* *sorride imbarazzata* no, non stavo mica piangendo! *Bugiarda!* Ihihihi, Okay, torno subito!
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I love you [Larry Stylinson]
FanfictionNon poteva credere ai suoi occhi... ATTENZIONE: • È presente una gravidanza maschile, se non vi piace il genere, non leggete •Scene di sesso tra due uomini descritte •Differenza d'età di 20 anni • Tops!Louis •Harry toppa una sola volta ;)