Capitolo 12

856 30 0
                                    

Era da più di una settimana che aveva costantemente la testa fra le nuvole. Precisamente da quando era successo... ciò ch'era successo in bagno, quella domenica, a casa loro.
Harry...Harry voleva...
Quella sega fatta contemporaneamente...lo aveva destabilizzato. Non in senso negativo, sia chiaro.
È solo che voleva di più. Si, voleva di più. Voleva fare l'amore con suo padre. Voleva passare la sua prima volta con lui. Lo voleva davvero tanto. Si sentiva sicuro. Era sicuro di volerlo davvero.
"Niall?" il riccio richiamò il suo amico, stando attento a non andare addosso a qualcuno. Odiava la fine della giornata scolastica, nei corridoi non si capiva niente.
Il biondo lo scrutò attentamente, cercando di capire con un solo sguardo cosa c'era che non andava per il verso giusto. Era il suo migliore amico, si era accorto che qualcosa non andava, ma non sapeva cosa.
"Cosa c'è Harry? Cosa sta succedendo?" chiese Niall una volta in cortile, preoccupato "Ti va di fare un giro?"
Harry sospirò e annuì prima di avvertire suo padre con un messaggio, dicendogli che sarebbe rientrato più tardi.
I due si incamminarono verso il parco giochi proprio dietro la scuola, sapendo che a Gennaio ci sarebbero state poche persone e che quindi potevano avere la loro tranquillità e la loro privacy.
Si sedettero su una panchina e Harry alzò lo sguardo al cielo. Esso era ricoperto di nuvoloni ed era sicuro che a breve sarebbe arrivata la pioggia.
"È da più di una settimana che sei costantemente fra le nuvole. Vuoi dirmi che succede? È successo qualcosa con tuo padre?" chiese subito Niall, stufo di tutto quello.
Ne aveva parlato con Liam ma il castano gli aveva consigliato di lasciar perdere perché ad Harry capitavano momenti come quelli e alla fine era qualcosa di poca importanza. Ma mai era rimasto distratto per più di una settimana e Niall iniziava a preoccuparsi.
"No, cioè si, cioè...non lo so" Harry sospirò esasperato e si prese la testa fra le mani.
Niall alzò un sopracciglio confuso e gli strinse la spalla con una mano "Ehi Haz, ti ascolto, lo sai"
"È che... io mi sento pronto" sussurrò.
Il biondo capì immediatamente a cosa si riferiva il suo amico. Avevano passato anni a parlarne. Infondo, Harry era un romanticone, davvero un inguaribile romantico e voleva che la sua prima volta fosse con la persona giusta e che fosse perfetta.
Quando il riccio vide Niall annuire, continuò "Io mi sento pronto ma...non so come potrebbe prenderla Louis, non lo so" sbuffò "Insomma, per lui è stato davvero molto complicato accettare di avere una cotta per me. Ma se quella cotta non includesse il piacergli...in quel senso?"
"Haz, stai fottutamente sparando stronzate" quasi sbottò Niall, arrabbiato. Odiava il fatto che Harry non si vedesse per quello ch'era davvero: bello, intelligente, forte.
"Come pensi tu non possa piacergli in quel senso? Haz, avere fatto quella... cosa e più di una settimana fa avete condiviso una cazzo di sega!"
Harry arrossì leggermente e si torturò le mani indeciso sul da farsi.
"Io ho semplicemente paura di essere rifiutato e di rovinare tutto. Ho aspettato tre fottuti anni per avere tutto questo e se lo perdo, non me lo perdonerei mai" mormorò con voce rotta. Perché Harry, quando si trattava di sentimenti, era debole. Odiava ferire ed essere ferito, odiava perdere tutto ciò di cui aveva bisogno. Aveva passato tre fottuti anni rischiando di perdere davvero suo padre per colpa sua. Non voleva passare nuovamente quel periodo, se non peggiore.
Niall addolcì lo sguardo e lo abbracciò stretto, accarezzandogli la schiena "Ma Haz, cosa dici? Non lo perderai" sospirò e si staccò quel poco che serviva per poterlo guardare in viso.
Harry tirò su col naso e lo supplicò con lo sguardo.
Per fortuna, Niall era sempre pieno di idee e sempre pronto ad aiutarlo. Non per questo era il suo migliore amico.
"Ho un idea" disse infatti il biondo "Tu-Tu provaci, Okay? Provaci, stuzzicalo o semplicemente parlane" si strinse nelle spalle "Qualunque cosa succederà dopo, io sarò accanto a te pronto per consolarti, Okay?"
Harry analizzò per bene il piano e constatò che non era una brutta idea. Ci avrebbe provato, lo avrebbe fatto.
"Okay" annuì, sorridendo per ringraziare il suo amico prima di stringerlo e salutarlo.

"Papà, sono a casa" urlò chiudendosi la porta di ingresso alle spalle.
Non ricevendo risposta, aggrottò la fronte. Louis non aveva risposto al messaggio che gli aveva mandato una volta fuori da scuola e ora sembrava anche che non fosse in casa.
Doveva già essere di ritorno dato l'orario, il suo turno sarebbe dovuto finire più di due ore prima.
Abbandonò giacca, scarpe e zaino all'ingresso ed entrò in cucina.
Sobbalzò quando trovò suo padre a braccia incrociate al petto e sguardo duro.
"Allora sei qui" rilasciò un sospiro di sollievo, stava iniziando a preoccuparsi. Be', ora era davvero preoccupato. Perché suo padre sembrava su tutte le furie?
"Ehi" mormorò avvicinandosi. Gli accarezzò i capelli e gli sembrò che si fosse rilassato, ma solo un pochino.
"Va tutto bene?"
"Dove sei stato?" chiese duramente Louis, guardandolo negli occhi.
Harry aggrottò la fronte e "Ho solo fatto un giro con Niall, doveva parlarmi di una cosa" mentì perché mica poteva dirgli qual'era stato il vero argomento affrontato con il suo amico.
Louis sospirò e rilassò le spalle. Odiava non sapere con chi fosse suo figlio, iniziava a stare in ansia, era pur sempre suo padre.
"Okay" addolcì lo sguardo e gli circondò i fianchi con le braccia.
"È successo qualcosa? Sei strano"
"Ero solo preoccupato" sussurrò il maggiore, avvicinandosi col viso.
"Ma ti ho mandato un messaggio" Harry aggrottò la fronte.
"Ho il cellulare spento" bisbigliò Louis prima di baciarlo con passione.
Harry mugugnò sorpreso e gli circondò il collo con le braccia, stringendosi a lui e tirandogli leggermente il capelli.
Poi il pensiero di provarci gli sfiorò la mente, così abbassò le mani e iniziò ad accarezzare la schiena ampia del maggiore fino ad arrivare ai glutei che strinse con molta forza, spingendolo contro di sé.
Louis si staccò, rigido come una lastra di ghiaccio.
Il minore lo scrutò leggermente confuso ma pensò di aver strinto troppo forte e quindi allentò la presa prima di iniziare a baciargli il collo in modo lascivo.
I suoi gesti lasciavano poco spazio all'immaginazione, infatti Louis capì subito dove volesse arrivare, perciò "Haz" provò a fermarlo ma i suoi occhi si socchiusero quando la lingua di suo figlio tracciò un cerchio dietro il suo orecchio.
"Vuoi fare l'amore con me?" sussurrò piano Harry, il cuore a battere forte nel petto e l'ansia che attanagliava lo stomaco.
Louis boccheggiò ma riuscì a ridestarsi, così si staccò ansimando e aprì a fatica gli occhi. Be', aveva già una mezza erezione ma non poteva.
"Haz, io..." iniziò ma non seppe come finire la frase.
Harry si morse il labbro e abbassò la testa. Aveva paura proprio di questo. Il rifiuto. Soprattutto se a rifiutarlo sarebbe stato suo padre. Ed era successo.
"Okay" mormorò e si disse di non piangere.
Non aveva mai avuto un buon rapporto con se stesso, aveva sempre avuto poca autostima e in quel momento l'aveva persa totalmente.
"Harry, ti prego, ascoltami" Louis si morse il labbro e gli prese una mano. Lo avvicinò a sé e gli strinse la mano "Amore, ho solo paura" iniziò, alzando con la mano libera il mento di suo figlio. Voleva che lo guardasse negli occhi e che ci leggesse dentro sincerità, "È la prima volta per te e io voglio che tu sia sicuro della decisione che prendi, okay? Adesso potrai dirmi anche che la tua scelta l'hai già fatta ma io..." scosse la testa "Pensaci per davvero, va bene? Voglio che tu sia davvero sicuro perché so che ti farò male, so che....Io-io non voglio fartene"
Harry lo guardò negli occhi e ci lesse davvero sincerità, paura ma anche desiderio. Suo padre non lo stava rifiutando, era solo preoccupato per lui.
"Mi dispiace Haz"
"No" Harry sorrise leggermente e scosse la testa "Non scusarti, hai pienamente ragione. È colpa mia, non dovevo affrettare tutto"
"Non hai affrettato nulla! Ascolta" sospirò Louis "Non pensare che una coppia, per fare l'amore, deve aspettare chissà quanto. Non è così perché se la coppia è pronta per questo passo, allora si può fare anche una sera dopo dal fidanzamento ufficiale. Io, appunto, voglio che tu sia pienamente sicuro"
"Ma io lo sono" sussurrò debolmente Harry.
Louis sospirò e gli accarezzò la guancia "Amore, ti prego pensaci seriamente, fallo per me"
Harry annuì e poggiò la testa sul suo petto, sospirò e si lasciò abbracciare, sorridendo ai piccoli e dolci baci che Louis gli lasciava tra i capelli.

I love you [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora