Capitolo 19

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Louis continuava a fissare quella parola come se solo facendo ciò avrebbe capito ogni cosa.
"Non è possibile" sussurrò, ancora incredulo "È impossibile, è un ragazzo  e i ragazzi non possono rimanere....incinti?" la sua uscì più come una domanda mentre alzava la testa verso Katy. L'infermiera scosse la testa, non sapeva cosa dire, ne cosa fare. Non aveva mai sentito nulla del genere e faceva l'infermiera praticamente da tutta la vita. E lo stesso valeva per Louis.
"Louis?" sussurrò Harry ora spaventato più che mai. Lo sapeva anche lui che un ragazzo non poteva rimanere gravido, ma non sapeva quali fossero i rischi se questo fosse accaduto. E nemmeno Louis lo sapeva, nessuno lo sapeva. Nessun medico aveva mai assistito a questo.
"Potrebbe esserci stato un errore" provò a dire Katy e Louis annuì "Si, potrebbe. Dobbiamo controllare! Chiama John e digli di liberare la sala dei raggi, saremo lì in pochi minuti"
L'infermiera annuì e sparì dietro la tenda, Louis invece si girò verso Harry "Andrà tutto bene, te lo prometto" gli lasciò un bacio a stampo prima di alzarsi "Stai meglio? Ancora nausea o giramenti di testa?"
"Sto bene" rispose Harry prima di alzarsi.
"Il dottor Tomlinson è richiesto nella sala dei raggi X. Il dottor Tomlinson nella sala dei raggi X" si sentì dire dall'altoparlante e Louis prese per mano Harry "Andiamo"

Continuava ad andare avanti e dietro per la sala, aspettando con impazienza l'arrivo di Katy con una ginecologa.
"Louis" l'infermiera finalmente fece il suo ingresso, accompagnata da una donna bionda "Lei è Rose, specializzata in ginecologia"
"Salve, sono la dottoressa Rose" la donna porse la mano.
"Dottor Tomlinson, grazie per essere venuta" le strinse la mano prima di spiegarle la situazione.
"La macchina è pronta" li avvertì il dottor John.
Louis annuì e si avvicinò, azionando il microfono "Harry sono io. Adesso azioniamo la macchina, tu stai tranquillo, cerca di non muoverti e fai lunghi respiri" lo istruì "Se hai capito alza il pollice"
Harry alzò il pollice in segno positivo e seguì le istruzioni di suo padre quando si ritrovò nella macchina.
Louis guardò attentamente i pannelli, non c'era nessun problema dal cranio al busto.
"Vai verso il basso ventre" ordinò Louis a John e il medico eseguì.
Quello che Katy, Rose, John e Louis videro fu qualcosa di straordinario.
Louis trattenne il respiro, non poteva credere ai suoi occhi.

"Prego, accomodatevi" la ginecologa li esortò e Louis e Harry presero posto, uno accanto all'altro, dall'altro lato della scrivania.
"Prima di iniziare, Harry sappi che tutte le persone presenti in quella stanza, compresa io, hanno firmato un patto dove hanno dichiarato di non aprir bocca con nessuno su ciò che hanno visto e se non rispetteranno il patto, verranno chiamati in causa per violazione di privacy"
Harry annuì anche se non sapeva di cosa stesse parlando quella donna.
"Oh, che sbadata, non mi sono presentata, scusami tanto. Sono la dottoressa Rose, specializzata in ginecologia" la donna allungò una mano e il riccio gliela strinse con un sorriso di circostanza.
"Allora, possiamo iniziare?"
"Si, per favore" rispose Harry.
"Dottor Tomlinson?"
Louis prese un grosso respiro e annuì "Vada pure"
"Okay Harry. Hai effettuato gli analisi del sangue i quali risultati dicono che hai un livello elevato di ormoni. Questo potrebbe essere normale perché sei in piena fase adolescenziale, ma gli ormoni trovati nel tuo sangue sono testosteroni"
"E cosa sono?" chiese Harry.
"Per fartela breve, le donne producono questo ormone quando sono gravide" si intromise Louis, già stanco di tutto quello. Non voleva ascoltare.
Harry boccheggiò, cosa diavolo gli stava succedendo?
"Hai anche effettuato le analisi delle urine e anche i risultati di quelle dicono che tu sia gravido"
"Potrebbe esserci stato un errore" la interruppe il riccio.
"Probabile, ecco per quale motivo ti abbiamo sottoposto ai raggi X" la donna sfilò le lastre da una cartella e le porse al ragazzo.
"Non hai nessun problema dal cranio al busto" ricominciò la dottoressa ma Harry "E sotto?" chiese preoccupato mentre osservava la lastra "Cos'è questa cosa che ho attaccata al....sedere?" chiese piano.
"È un utero, Harry, nel linguaggio scientifico e medico un apparato riproduttore femminile"
Harry spalancò gli occhi e si girò verso Louis "Cosa?"
"Te lo giuro Harry, io non ne sapevo nulla! Quando sei nato ho controllato ogni minimo particolare ma non potevo portarti in sala raggi! Non potevo saperlo!" Louis si prese la testa fra le mani e trattenne le lacrime. Voleva scappare via di lì, voleva prendere una boccata d'aria.
"Vada avanti" disse Harry verso la dottoressa.
Rose annuì e continuò "Ora, com'è possibile questo non siamo riusciti a capirlo. Io ho pensato ad un problema che tua madre ha avuto durante il concepimento. A quanto pare lo possiedi da tutta la vita perché l'organo si è praticamente adattato al tuo corpo, attaccandosi al tuo retto"
"Quindi vuole dire che ho un utero nel sedere" Harry trattenne una risata "Dottoressa io sono un ragazzo, ragazzO! Ho un pene!" sbottò con gli occhi lucidi "Mi state praticamente dicendo che sono una ragazza mancata?"
"Harry, non dire così" lo implorò Louis, non riusciva a vederlo in quel modo. Harry aveva sempre avuto problemi di autostima, problemi che sono aumentati dopo la scoperta della sua omosessualità. Se ora ci si metteva anche questa...
Louis odiava vederlo insicuro di se stesso, odiava pensare che Harry non si piaceva perché per lui era bellissimo, lo era anche con un fottutissimo utero nel culo!
"Ora, i risultati delle analisi dicono che tu sia gravido, i raggi X dicono che possiedi un utero. Mi sorge la domanda: hai fatto sesso anale non protetto?"
Harry arrossì violentemente e abbassò lo sguardo.
Louis si strofinò il viso con una mano e annuì "Si, l'ha fatto con me. Non sono il suo padre biologico, non c'è nulla di male"
"Certamente!" lo rassicurò la donna "L'unico modo per capire se sei gravido o meno è fare un'ecografia"
Harry guardò immediatamente Louis perché lui si sentiva distrutto, non si sentiva più un uomo. Molte volte a scuola lo prendevano in giro per il suo orientamento sessuale e lui più si faceva paranoie. Grazie a Louis aveva capito che essere gay non è sinonimo di femminilità. Ma ora i conti non tornavano.
"Vi lascio da soli, così potete discutere su ciò di cui abbiamo parlato fino ad ora" la donna si alzò e uscì dalla stanza.
"Davvero non ne sapevi nulla?" chiese Harry dopo minuti interminabili di silenzio "Di questo coso, intendo"
"No ma se lo avessi saputo, saresti stato il primo a saperlo, lo sai che non ti avrei mai nascosto una cosa del genere" sospirò "L'utero si è adattato al tuo corpo, l'hai tenuto per anni e non ti ha dato fastidio. Questo è successo dopo aver avuto rapporti. Dopo i risultati delle analisi e dei raggi, deduco sia attivo-" ma Louis si bloccò non appena si accorse dei singhiozzi di Harry.
Si alzò e si inginocchiò tra le sue gambe, prendendo il suo viso tra le mani "Amore, amore ascoltami" mormorò dolcemente e Harry alzò lo sguardo sul suo, quindi continuò "Cosa ho detto poco fa? Qualunque cosa, qualunque, io resto con te, non permetterò a niente e nessuno di farti del male" ripeté.
Harry lesse nei suoi occhi sincerità e tirò su col naso, mordendosi il labbro "Tutto questo è solo colpa mia" scosse la testa.
"Perché dici questo?" chiese confuso il medico.
"Ti ho chiesto io di non usare il preservativo" disse ovvio il riccio, facendo ridacchiare Louis che "Sarebbe comunque potuto capitare, magari da ubriachi. Come potevi, tu, saperlo?"
Harry strinse le labbra e abbassò la testa "Io voglio farla" ammise "l'ecografia" precisò.
"E allora la faremo" Louis gli accarezzò i capelli e gli baciò la fronte.
"Resta con me, per favore"
"Certo!"

Era steso su quel lettino da soli due minuti e già si era stancato. Aveva il maglioncino alzato fino al petto e i pantaloni abbassati per scoprire l'inguine.
Louis era seduto al suo fianco che gli teneva una mano. Era nervoso, tanto, sarebbe potuto scoppiare da un momento all'altro.
"Prima di iniziare voglio farti una domanda Harry" disse la dottoressa mentre sistemava le ultime cose.
"Mi dica"
"Quando sono iniziati i giramenti, la stanchezza e la nausea?"
"Una settimana fa. Dopo due settimane dal mio primo rapporto" mormorò imbarazzato, lo sguardo basso e le guance rosse.
Louis sorrise intenerito. Quel ragazzo che lo aveva legato a letto e che aveva comandato durante l'attività sessuale non era altro che una maschera. Harry era così: sempre pronto ad arrossire, un sorriso da mozzare il fiato e la timidezza che ti faceva battere il cuore. E Louis lo adorava proprio per quello.
"Generalmente sono i primi sintomi che si presentavano durante le gravidanze" borbottò fra sé la donna mentre accendeva il monitor e impugnava la sonda.
Harry sospirò perché aveva sentito cosa aveva detto la dottoressa, era stanco di tutto quello. Lui era un fottutissimo ragazzo, non doveva avere un fottutissimo utero e non doveva essere fottutamente gravido!
"Okay, possiamo iniziare" annunciò Rose, spruzzando della gelatina sul ventre del ragazzo. Harry sussultò, era freddo e non era una bella sensazione.
La dottoressa poggiò la sonda e spalmò il gel grazie ad essa, la mosse fino all'inguine e fece una leggera pressione mentre osservava il monitor.
"Oh mio dio" sussurrò Louis con gli occhi incollati allo schermo.
"Oh si, quella è proprio una placenta che si sta formando" la donna sospirò e spostò un po' la sonda.
"Cosa?" chiese stranito Harry mentre cercava di capire le immagini bianche e nere.
"Okay Harry, lo vedi quel puntino bianco?" Rose indicò un pallino bianco sullo schermo ed Harry assottigliò lo sguardo, era quasi invisibile all'occhio umano "Si, cos'è un fagiolo?" chiese innocentemente.
Louis ridacchiò e strinse la mano di Harry, avvicinandosi di più a lui per potergli baciare una guancia, gli occhi lucidi "Amore, quello è un bambino" sussurrò.
Harry boccheggiò, aveva bisogno di aria. Un bambino. Un fottuto bambino.
Osservò attentamente lo schermo, quel puntino bianco era davvero un bambino? Dentro di lui? Suo e di Louis?
"Un- un Fagiolino" sussurrò inconsciamente, scaturendo delle leggere risate dalla dottoressa e dal suo ragazzo che "Si amore, il nostro piccolo Fagiolino" sorrise, una lacrima bloccata nell'angolo tra l'occhio e il naso.
"Congratulazioni, aspettate davvero un bambino" Rose annuì sorridendo emozionata, lavorando con la sonda.
Un bambino equivaleva a famiglia. Una famiglia con Harry, un bambino con Harry.
"Oh mio dio Harry" Louis sorrise a trentadue denti e gli lasciò una serie di baci a stampo "Sei un fottuto miracolo"
Harry arrossì violentemente, un miracolo, per Louis era un miracolo.
"Sembra tutto a posto per ora" la dottoressa sospirò e prese un fazzoletto di carta "Abbiamo finito tesoro, puoi pulirti" e glielo porse al riccio che si pulì e si sistemò.

"Okay Harry, sei davvero incinto e io non ho mai visto nulla del genere in tutta la mia carriera. Per ora non posso darti nessun particolare perché il bambino si sta ancora formando. L'unica cosa che posso dirti è che, per le dimensioni e per i sintomi, deduco tu sia appena entrato nella terza settimana" spiegò la dottoressa una volta seduti intorno alla scrivania.
"Quindi quasi sicuramente è successo durante il mio primo rapporto" pensò ad alta voce.
"Credo proprio di sì" Rose annuì e sorrise "Vuoi le foto?"
"Si per favore" disse senza fiato il riccio, facendo ridere la dottoressa che si alzò e promise di tornare subito.
"Ci credi Lou, un bambino!" Harry sorrise raggiante girandosi verso il suo ragazzo "Nostro, un bambino nostro!"
"Harry è fantastico, davvero" Louis scosse la testa ancora incredulo e si avvicinò di più al minore, poggiando una mano sul suo ventre e guardandolo negli occhi lucidi.
Harry sorrise largamente e poggiò una mano su quella del suo ragazzo prima di baciarlo, i loro sorrisi che si scontravano e le lacrime che si mischiavano.
"Sono così felice" sussurrò il riccio, ridacchiando mentre si dava dello stupido mentalmente. Stava davvero bestemmiando contro suo figlio pochi minuti prima? Suo figlio. Oh dio santo!
Era sul procinto di piangere e urlare dalla tristezza e dal nervoso ma era bastato uno sguardo al monitor e tutto era cambiato. Quello che aveva visto era suo figlio, suo e di Louis. Un bambino, frutto del loro amore, che lo avrebbe chiamato papà, avrebbe contato su di lui per sempre.
"Stai per diventare davvero Papà stavolta" sussurrò e Louis rise sereno.
"Tu però rimarrai sempre il mio ometto"
"E tu rimarrai per sempre il mio papino" rispose a tono Harry.
"Papino è eccitante"
"Oh avanti smettila" Harry rise ma fu bloccato dalle labbra del suo ragazzo che lo baciarono come se non ci fosse un domani.

I love you [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora