Capitolo 26

650 26 5
                                    

Mark aveva mandato Louis a casa per farsi una doccia e prendere uno smoking per Harry.
La "doccia rilassante" non era servita a nulla e adesso si ritrovava nuovamente in ospedale mentre piangeva in sala d'attesa. Stavano lavando Harry dal sangue per poterlo vestire e lui non poteva ancora credere di aver perso il suo tutto, l'amore della sua vita.
Deisy e Phoebe continuavano a singhiozzare sulla ultime seggiole della fila.
Era distrutto. Si stava chiedendo da almeno mezz'ora che cosa ne avrebbe fatto della sua vita.
"Louis?" Katy fece capolino nel corridoio e subito Louis corse ad abbracciarla per avere un minimo di conforto. Non aveva ancora chiarito con la sua famiglia ed era convinto che lo odiassero. Era lui che aveva messo incinto Harry, era lui che l'aveva messo in pericolo.
"Mi dispiace tanto Louis" Katy gli accarezzò la schiena, dispiaciuta per davvero "Anche Diana e Julie hanno saputo e sono entrambe distrutte"
Louis tirò su col naso e scosse la testa mentre si allontanava dall'infermeria "È tutta colpa mia"
"Non è così"
"Sì ch'è così!" quasi urlò "Ho permesso ad una relazione illegale di esistere, ho permesso...." ma non riuscì a finire perché un singhiozzo lo interruppe.
"Ehi" Katy lo richiamò dolcemente "Credo che la notizia che sto per darti ti tirerà un po' su il morale" sorrise leggermente "Vieni con me"
Louis si lasciò trascinare senza fare storie fino al corridoio dedicato alla pediatria.
"Conosci il dottor McKenzie?" chiese la donna e Louis annuì "Si, ci ho parlato un paio di volte, perché?"
"Perché si sta occupando di Johanna"
"E?" chiese ansioso Louis mentre si lasciava tirare in una stanza piena di culle.
Katy lo tirò fino all'ultima culla dove c'era appeso il cartellino con su scritto "Johanna Tomlinson"
Louis sorrise leggermente e si affacciò alla culla. La bambina dormiva serenamente. Era stata lavata e quindi riuscì ad accorgersi della sua pelle pallida, dei pochi capelli castani sulla testolina e delle labbra rosse come delle ciliegie. Era praticamente la fotocopia di Harry quand'era ancora un piccolo neonato, se non fosse per il nasino alla francese che aveva ereditato dal liscio.
Louis allungò una mano e con l'indice gli accarezzò una guancia paffutella e "È bellissima" sussurrò inconsciamente.
"Il dottor McKenzie ha effettuato i vari controlli per vedere s'è tutto in regola anche s'è nata solo una settimana prima dalla data prestabilita. Nessuna malformazioni e nessun problema agli organi vitali, ma hanno deciso di tenerla sotto controllo per almeno un paio di settimane. È la prima bambina partorita da un uomo"
"È un miracolo" sussurrò Louis "Lei è Harry sono il mio miracolo" continuò con lo sguardo assorto mentre osservava come il suo indice scivolava sul nasino all'insù.
"Louis" Katy gli strinse una spalla per attirare la sua attenzione "Sei stato un padre fantastico con Harry, anche se il vostro rapporto si è trasformato in qualcosa di molto più profondo, ma a prescinde da questo" gli sorrise "Io sono sicura che sarai un bravo padre anche con lei e sicuramente Harry sarà felice di questo"
Louis annuì e sorrise, tornando a guardare sua figlia. Non era un'assassina, non era un abominio, era solo una bambina, sua e di Harry. Non le pensava davvero quelle cose, quelle cose bruttissime che aveva detto quando aveva scoperto dei rischi della gravidanza per Harry. Lui amava quella bambina, l'aveva amata da quando aveva saputo della sua esistenza. Sarebbe stata una bellissima bambina, una ragazza eccezionale e una donna ammirevole, come Harry e come sua madre Johanna.
"Non sono riuscito a proteggere Harry come dovevo, ma prometto di dare tutto me stesso per lei" mormorò prima di sospirare e allontanarsi dalla culla.

Quando Louis tornò nel "corridoio della sua rovina" trovò Niall e Liam che parlavano con le sue sorelle.
Deisy e Phoebe li raccontarono tutto e appena finirono di parlare, i due ragazzi corsero nella stanza senza guardarsi indietro.
Louis sospirò e raggiunse la propria famiglia. Mark e le sue sorelle lo guardarono con tristezza.
Abbassò la testa e decise di parlare "Mi dispiace per tutto quello ch'è successo, è solo colpa mia. Non dovevo permettere al nostro rapporto di prendere un'altra piega ma non mi pento di nulla, soprattutto di Johanna"
Mark lo guardò accigliato quando sentì pronunciare quel nome e stupito "Le avete dato quel nome?" chiese.
"Be', io volevo sceglierlo con lui ma a quanto pare lui aveva già deciso da solo. Per me non ci sono problemi, mi piace" spiegò Louis, incredulo di star riuscendo a parlare con suo padre senza urlare.
Mark sentì le lacrime salire nuovamente agli occhi e senza pensarci due volte attirò suo figlio a sé e lo abbracciò stretto "Mi dispiace per come mi sono comportato con voi, mi dispiace tanto"
"Anche a noi dispiace" dissero le gemelle "Non volevamo farti vedere Harry anche sapendo che le tue paure erano ben fondate" e dopo questo, si unirono all'abbraccio. Louis scoppiò nuovamente a piangere e nascose il viso nel petto del padre. Aveva bisogno di conforto, ne aveva davvero bisogno.
Niall e Liam uscirono singhiozzando dalla stanza, avevano perso il loro migliore amico.
Si avvicinarono alla famiglia e come se niente fosse si unirono anche loro all'abbraccio, mormorando dei "Perché non ce ne ha parlato?" e dei "Gli saremo stati appiccicati come delle cozze se solo avessimo saputo i rischi"
Le parole di Niall fecero scappare una risatina a tutti quanti, poi si staccarono e guardarono tutti Louis.
"Sta davvero bene con quello smoking" disse Liam facendo comparire un sorriso malinconico sulle labbra di Louis che "Si, lo so, amava quello smoking, è per questo che l'ho portato" spiegò prima di prendere un grosso respiro ed entrare nella stanza.
Harry era steso inerme su quel lettino. La pelle troppo pallida, le labbra screpolate e i capelli schifosamente lisci. Il suo corpo smunto era ricoperto dallo smoking bianco che per le sue condizioni gli andava troppo grande. Le mani giunte sul ventre piatto.
Si morse un labbro per trattenere le lacrime e si avvicinò per afferrare una mano fredda del suo ragazzo. Rilasciò un sospirò tremolante e si sedette sul bordo del lettino. Alzò il polsino della giacca e sorrise nel vedere il tatuaggio. Risaltava su quella pelle bianca come il latte.
"Lo so che non puoi sentirmi" iniziò con la voce che tremava "Ma volevo solo dirti che mi dispiace. Non avrei dovuto dirvi quelle brutte cose, non dovevo allontanarvi da me. Sarei dovuto starti accanto e godermi gli ultimi istanti con te" ingoiò un singhiozzo "Hai promesso di restare...ma non hai mantenuto la tua promessa" tiro su col naso "Adesso cosa faccio? Senza di te?" chiese retorico prima di scuotere la testa e baciare la sua mano fredda. Non sarebbe servito a nulla parlare in quel momento, ormai era tutto finito.
"Adesso te la faccio io una promessa e la manterrò, stanne sicuro" ricominciò "Non ti dimenticherò mai, racconterò a nostra figlia di quanto sei speciale e fantastico e parlerò sempre al presente, perché tu non sei andato via. Lo so" promise prima di stendersi accanto al suo corpo inerme. Appoggiò la testa sulla sua spalla e si addormentò. Era freddo, immobile, non ricambiava il suo abbraccio. Ma Louis sapeva che se solo avesse potuto, lo avrebbe strinto.

Doppio aggiornamento!
Allora GabryQueen dopo questo Harry o Louis si sveglierà e sospirerà di sollievo capendo ch'è stato un sogno? Anzi, un incubo?

I love you [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora