Capitolo 17

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Una settimana era passata in fretta tra gavettoni, visite nei posti più conosciuti di Miami e Harry e Louis che si rotolavano ogni sera fra le lenzuola. Avevano raggiunto un livello di intimità da invidiare e grazie a questo, il loro rapporto si era solidificato ancora di più.
Si erano divertiti, avevano passato molto tempo insieme grazie all'assenza della scuola e del lavoro.
Ma ad Harry toccava recuperare tutto ciò che si era perso delle lezioni. Per fortuna Liam e Niall si erano mostrati disponibili e in meno di qualche giorno era riuscito a mettersi a passo con i suoi compagni di corso.
Quel giovedì furono invitati dal nonno Mark per una cena di famiglia e loro accettarono. Era da molto che Louis non vedeva la sua famiglia.
Così, si prepararono e partirono per la casa di nonno Tommo.
Appena arrivati, ad accogliergli fu Mark che abbracciò entrambi e li fece entrare.
"LouLou!" si sentì urlare e Louis si girò alle sue spalle solo per essere travolto dalle sue sorelline, che sorelline non erano più visto che avevano entrambe ventiquattro anni. Era passato poco più di un mese dall'ultima volta che aveva visto la sua famiglia, ma a lui sembravano anni.
"Oh le mie bambine!" le strinse a sé "Mio dio mi siete mancate"
Harry si gustò la scena con un sorriso intenerito sul volto, uno strano calore che gli invase il petto.
"Harry!" urlò Phoebe dopo essersi staccata da suo fratello.
Harry sobbalzò e non ebbe il tempo di fare un mezzo respiro, le due gemelle erano già addosso a lui che gli stringevano le guance in pizzicotti, mormorando dei "Il nostro amato nipotino"
"Ragazze, avanti non è più un bambino" Louis ridacchiò e staccò con fatica le due ragazze da suo figlio, cingendogli poi i fianchi con un braccio.

"Vedo che siete molto abbronzati, vi siete fatti le lampade?" chiese Deisy appena si sedettero a tavola.
"No" Louis rise "Per il suo compleanno l'ho portato a Miami, una settimana di vacanza per entrambi" spiegò "E che vacanza!" terminò, guardando il suo ragazzo con un sorriso malizioso.
Harry arrossì e gli diede un calcio allo stinco, sorridendo poi al resto dei presenti che se la ridevano. Be', ridevano perché non sapevano. Probabilmente pensavano fossero successe un sacco di cose divertenti. La verità era che la loro non era stata propriamente una vacanza. Chiamarla luna di miele sarebbe stato più appropriato.
"Serviva ad entrambi" Harry annuì, facendo ridacchiare il maggiore che si beccò un altro calcio allo stinco.
Louis gemette facendo ridere di nuovo tutti, "Mi piaci quando fai il violento"
"Se non la smetti immediatamente ti castro!" sbottò sottovoce il riccio, cercando in tutti i modi di non sorridere.
"E voi, cosa mi raccontate?" chiese quindi Louis alle gemelle che partirono con un monologo incredibile sull'università.
"Oh e c'è un ragazzo" disse poi Deisy.
"Un ragazzo" ripeté duramente Louis.
"Oh oh" Phoebe ridacchiò.
"La situazione si fa interesse" commentò Mark mentre Harry se la rideva alla faccia palesemente seccata e gelosa del suo ragazzo.
"Si, si chiama Zayn e.." riprese Deisy ma Louis la bloccò "Malik?"
"Si, lo conosci?" chiese curiosa la sorella e Harry vide suo padre irrigidirsi. Chi era questo Zeta, Zate, Zyne, Zayn o come Cristo si chiamava lui?
"Poco e niente" rispose Louis, lo sguardo altrove "Ha la mia età se non ricordo male, non è un po' troppo grande per te?"
Harry continuava a guardarlo, era teso peggio di una corda di violino e la sua voce era nervosa, troppo nervosa.
"Ti prego Lou non incominciare! Sono abbastanza grande, so badare a me stessa"
"Bene, allora quando ti farà soffrire, non contare su di me" disse con tono piatto, sperando che il discorso si sarebbe chiuso lì. Per fortuna ci pensò Mark, chiedendo ad Harry della scuola.

"Chi è Zayn Malik?" chiese con finta nonchalance Harry, mentre si mettevano a letto.
Louis sospirò, sapeva che Harry glielo avrebbe chiesto, sapeva che aveva notato il suo cambio d'umore non appena quel Zayn era entrato in ballo.
"Nessuno di importante" rispose velocemente prima di mettersi su un fianco e iniziare ad accarezzare i ricci del suo ragazzo.
Quest'ultimo si morse il labbro "Sicuro? Sei diventato nervoso appena avete incominciato a parlare di lui" riprovò ancora usando un tono calmo e pacato, aveva paura della reazione di suo padre, non sapeva cosa fosse successo in passato.
"Il passato è passato Harry, non è importante se non ha ripercussioni sul presente, ricordi?"
"Si, ricordo. Ma deve essere importante se ha ancora un certo effetto su di te"
Non gli piaceva come aveva reagito Louis, gli stava nascondendo qualcosa, forse di pericoloso, forse di doloroso.
Quando notò che suo padre aveva smesso di accarezzargli i ricci e non rispondeva, si dette dello stupido "Se non ne vuoi parlare, non fa nulla, davvero Lou, mi dispiace, non dovevo essere persistente"
"Non è nulla okay? Mi ha fatto soffrire in passato e se adesso fa soffrire mia sorella, saranno cazzi neri per lui" e con questo sperò di aver chiuso il discorso.
Harry lo guardò intensamente. Quell'uomo aveva fatto soffrire il suo ragazzo, suo padre. Non lo conosceva ma già gli aveva fatto girare i coglioni.
Sospirò, fin quando non lo avrebbe fatto di nuovo, non c'era nessun problema.
Allungò una mano e iniziò ad accarezzargli una guancia leggermente ruvida per la poca barba "Lo sai che sei davvero sexy con questa barbetta?" sorrise, tracciando il contorno della mandibola.
"Si?" Louis ridacchiò e gli afferrò un fianco, stringendolo con possessione.
"Mh si" mugugnò Harry prima di baciarlo, un bacio lascivo, pieno di lingue e denti, mentre si sistemava sul suo bacino. Gli accarezzò il petto nudo, iniziando a muovere il bacino in movimenti circolari.
"Piccolo pervertito bastardo" ansimò Louis, afferrando entrambi i fianchi e dettando i movimenti.
Harry afferrò le mani del suo ragazzo e le sbatté sul cuscino "Fermo, comando io" ringhiò. Gli aveva detto che lo affascinava quando faceva il violento, no?
Louis alzò un sopracciglio "O-okay" balbettò sorpreso, già eccitato per la piega che stava prendendo la situazione.
Harry allungò un braccio e aprì il cassetto di suo padre, afferrando una delle sue cravatte per poi richiudere il tiretto.
Louis alzò il bacino, cercando di dare un po' di sollievo alla sua erezione per metà formata ma Harry lo fulminò con lo sguardo "Fermo" lo rimproverò e Louis ridacchiò "Scusa"
"Dammi i polsi" ordinò quindi il riccio e Louis capì a pieno e avvicinò i polsi l'uno all'altro prima di allungarli verso il suo ragazzo.
Quest'ultimo li legò per bene per poi fissare la cravatta alla testiera del letto "Troppo stretti?"
Louis scosse la testa ed Harry lo fronteggiò, facendo scontrare i loro nasi e sfiorare le loro labbra senza baciarlo.
Louis provò ad alzare la testa ma tutto ciò che il riccio gli concesse fu un bacio casto e troppo veloce per poterlo gustare a pieno.
Harry mosse il bacino, beandosi dei versetti di suo padre ma si fermò quando quest'ultimo iniziò ad agitarsi.
Gli sfilò i pantaloni e i boxer prima di togliersi i pantaloni.
Quando Louis si accorse che il ragazzo sopra di lui indossava quei tanga di qualche settimana prima, gemette un "Dio" prima di chiudere gli occhi e prendere un grosso respiro.
Harry ridacchiò e iniziò a tempestare il suo corpo di baci umidi fino ad arrivare all'inguine.
"Harry ti prego" lo implorò Louis, alzando il bacino.
Harry allora non aspettò neanche un secondo per calarsi sull'erezione del suo ragazzo.
Louis inarcò la schiena e si morse il labbro per non urlare mentre cercava di vedere qualcosa. Non si sarebbe mai perso un Harry occupato a fargli un pompino.
Il riccio cercò di ricordarsi ciò che Louis aveva fatto a lui e iniziò ad imitare i suoi gesti, muovendo la bocca su e giù e accompagnando il tutto con la lingua.
"Oh Cristo santissimo" Louis gemette apertamente ed il riccio si soffermò sulla punta, leccando con movimenti circolari.
"Harry sei fantastico"
Harry sorrise e si staccò solo per prendere la base in una mano per poi iniziare a leccare la sua erezione come se fosse un gelato.
Louis spalancò le labbra da cui non uscì alcun suono, iniziò a dimenare le mani, voleva toccarlo, voleva tirargli i capelli, voleva marchiarlo e farlo suo immediatamente, ma era bloccato Cristo!
Harry si staccò completamente dalla sua erezione e lo fronteggiò per poterlo baciare, voleva fargli sentire il suo stesso sapore.
Al maggiore questo sembrò così erotico che per un attimo credette di aver bisogno di qualche minuto per riprendersi o non avrebbe resistito molto.
"Sai di buono" disse Harry appena si staccò dal bacio per poterlo osservare: le guance rosse e i capelli scompigliati, una bellezza inaudita.
Louis alzò il bacino ma il riccio con uno scatto gli fermò i fianchi.
"Sei un bastardo" piagnucolò il maggiore ed Harry ridacchiò, baciandolo con più dolcezza per farsi perdonare.
"Toglimi il tanga" ordinò poi.
"Sono legato, come faccio?" chiese retorico Louis, alzando un sopracciglio divertito.
Harry allora si inginocchiò sopra il suo petto, avvicinando il suo bacino alla bocca del suo ragazzo "Con i denti"
Louis gemette, la sua erezione stava diventando troppo umida e avere il pene eretto di Harry, racchiuso in un tanga, davanti alla sua faccia, non aiutava molto.
Cercò di mantenere la sua mente lucida e allungò il collo per poi prendere tra i denti il bordo delle mutandine. Con l'aiuto di Harry riuscì ad abbassare il tanga in poco tempo e il riccio lo lanciò sul pavimento per poi posizionarsi nuovamente a cavalcioni sul suo ragazzo.
"Harry devo prepararti" si preoccupò poi ma Harry scosse la testa "Non me ho bisogno" disse ma si accorse che suo padre non era poi così convinto, così "Te lo giuro Louis, sto bene" gli accarezzò una guancia e gli lasciò un bacio a fior di labbra. Afferrò poi l'erezione del maggiore e velocemente si calò su di essa, rilasciando un "Oh" un po' troppo prolungato.
Louis sussurrò "Harry sei stupendo" e ansimò.
Harry allora sorrise lascivo e mosse il bacino in modo circolare. Gemettero insieme, guardandosi negli occhi.
Il ricco iniziò a muoversi con più decisione, calandosi sempre più velocemente sull'erezione del suo ragazzo che si dimenava sotto di lui.
Louis impuntò i talloni sul materasso e alzò il bacino, andando incontro ai movimenti del più piccolo che iniziò a gemere senza controllo quando la sua prostata fu toccata.
"È lì?" chiese il liscio.
"Si, porca puttana ancora lì" grugnì il ricco, allungando le mani verso la testiera per tenersi.
"Voglio toccarti" Louis sospirò pesantemente alla vista della pelle abbronzata di Harry lucida di sudore.
Il riccio allora slacciò i polsi e lanciò la cravatta a terra.
Louis raschiò la schiena del minore, alzando il bacino sempre più veloce.
Le sue mani arrivarono ai fianchi magri del suo ragazzo per poi scendere alle sue natiche che strinse e divaricò per avere miglior accesso.
"Dio Lou più forte" lo pregò Harry, iniziando praticamente a saltellare sull'erezione di suo padre.
Louis alzò il busto per poterlo baciare e iniziò a dare stoccate sempre più forti e profonde, facendo mugugnare il suo piccolo ad ogni spinta.
"Forza Harry, vieni per papà" ringhiò, il rumore delle loro pelli che sbattevano riempiva la stanza.
A quello Harry esplose, facendo venire anche Louis che dopo aver cavalcato l'orgasmo, chiuse gli occhi cercando di riprendere fiato.
Harry sfilò l'erezione del suo ragazzo dal suo sedere e si lasciò andare su di lui, grondante di sudore e ansante.
Quando entrambi ripresero fiato, si guardarono degli occhi, analizzando per bene ciò che avevano fatto in preda all'estasi prima di scoppiare fragorosamente a ridere.
"Mio dio!" Harry nascose il viso nell'incavo del collo del liscio.
"Che schifo siamo davvero schifosi" disse quest'ultimo, trattenendo una risata.
"Ma è stato fantastico" Harry alzò la testa nuovamente.
"Tu sei stato fantastico" rispose Louis prima di baciarlo dolcemente.

Doppio aggiornamento!!!

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