Qualche giorno dopo...
JADE POV
Apatica. Senza sentimenti. Vuota. È proprio così che mi sento in questo momento. Ethan è davanti a me, seduto in uno dei tavolini di Starbucks. Non lo guardo neanche negli occhi. Mi limito semplicemente ad osservare la strada dalla vetrina. Come al solito in questo periodo, piove a dirotto e non penso che abbia intenzione di smettere presto. «cazzo Jade. Parlami» sobbalzo per la durezza della sua voce. Incontro i suoi occhi. Sono infuocati. Se gli sguardi potessero uccidere penso che a quest'ora sarei morta. «cosa vuoi che ti dica?» dico cercando di imitare il suo stesso tono di voce. La verità è che mi sento talmente vuota che non riesco neanche a provare rabbia. «sei ancora innamorata di Cameron vero?» un colpo al cuore. Sono ancora innamorata di Cameron? Non lo so neanch'io. «cosa c'entra adesso Cameron?» sbuffo sonoramente roteando gli occhi «ti vedo ancora molto rigida quando si parla di lui» fa spallucce e distoglie lo sguardo. «ci vedi male allora» dico in un sussurro che per mia sfortuna sente. «mi spieghi perché devi fare sempre la stronza?» per poco non urla. Tutti i presenti si girano nella nostra direzione e non posso fare altro che fulminare tutti con lo sguardo. «tu perché devi essere sempre così stupido?» ringhio a denti stretti. Inizio a sentire la rabbia salire nelle vene e quasi non ribalto il tavolo per la forza con cui premo le mani contro di esso. «io me ne vado. Fammi uno squillo quando avrai voglia di parlare da persona adulta» detto questo prende la sua giacca e dopo aver posato una banconota da 10 dollari per pagare il conto, va via senza neanche guardarmi. Non me ne importa nulla. Rimango qualche minuto a rimuginare sull'accaduto mentre continuo a mescolare la mia cioccolata con la cannuccia. Perché deve fare tutto così schifo? Non riesco neanche a far durare una relazione. Forse adesso non posso più giudicare Cameron per avermi tradita. Forse me lo meritavo. Non ho per niente un carattere facile e tendo sempre ad allontanare le persone a cui tengo. Forse è per questo che Cameron ha fatto quello che ha fatto. «signorina. È tutto okay?» mi chiede una delle cameriere distraendomi «oh si, grazie» senza aggiungere altro mi alzo e dopo aver infilato la mia felpa esco. Solo adesso mi rendo conto che mi ha lasciata qua. In balìa della pioggia battente. Lo odio. Lo odio. Inizio a correre sotto la pioggia che invece di placarsi, pare cadere più forte e decisa. Ormai sono zuppa dalla testa ai piedi. Completamente. Continuo a correre, anche se casa mia è abbastanza lontana da dove mi trovo adesso. La mia vita è un disastro. Un completo disastro. Sta andando tutto in frantumi. Sento gli occhi bruciare e alcune lacrime si confondono con la pioggia. Odio profondamente me stessa. Odio la mia vita. Odio tutto. «Jade? Cristo, sei tu?» mi volto e vedo la macchina di Cameron proprio accanto a me. Oh perfetto, ci mancava solo lui. Non gli rispondo e continuo a camminare a passo veloce mentre lui continua a seguirmi con l'auto «sali , ti verrà un accidenti» pft. Stanne certo «non ne ho bisogno» dico evitando il suo sguardo «non fare la bambina Jade. Sei tutta bagnata» tutta bagnata? Okay Jade non pensare ai controsensi e smettila. «sto bene» dico con la voce tremante. «si e io sono topolino» mi scappa una piccola risata e lo nota «avanti sali. Non ti mangio... promesso» lo guardo per alcuni secondi pensando al da farsi. Salgo o no? Alzo leggermente gli occhi al cielo e non promette bene. Questione di pochi minuti e ci sarà un temporale. Compreso di tuoni e lampi. Aah, al diavolo. Mi precipito dentro la sua macchina e chiudo lo sportello venendo avvolta dal suo profumo «mi dispiace. Ti sto bagnando tutta la macchina» cerco di sembrare impassibile al suo gesto e allo stesso tempo cerco di smettere di tremare per il freddo. «non mi importa nulla della macchina. Prendi questa. Sei fradicia» si sfila la felpa e resta con una maglia a maniche corte. «grazie ma...» mi zittisce subito «mettila e basta» vorrei controbattere ma non mi sembra una buona idea. Non posso rischiare di farmi buttare giù anche da lui. «se guardi scendo» dico puntandogli un dito contro. Lui ride «anche se volessi non posso se non voglio andare a schiantarmi contro un palo» il più velocemente possibile tolgo la felpa e la maglia restando in reggiseno. È tutta colpa di Ethan. Se non mi avesse lasciato lì da sola non sarei in questa situazione. Alla velocità della luce metto la sua felpa venendo avvolta da un calore confortante. «puoi lasciarmi da Madison? I miei non sono in casa e ho dimenticato le chiavi» sbuffo pensando anche al fatto di avere capelli e vestiti bagnati. Mi guarda per un secondo e fa spallucce «se vuoi puoi venire a casa da noi. Dovrebbe esserci ancora qualcosa dei tuoi vestiti da qualche parte» tutta questa dolcezza...non me lo aspettavo dopo il modo in cui l'ho trattato l'ultima volta che ci siamo visti e...forse era ciò di cui avevo bisogno. «va bene. Mi cambio e vado via» annuisce semplicemente. Per tutto il resto del viaggio nessuno dei due osa aprire bocca. Io mi stringo il più possibile alla sua felpa per non avere freddo e pare funzionare anche se sono ancora fradicia. Quando arriviamo davanti la loro casa ci guardiamo per un secondo «al 3 scendiamo e corriamo» annuisco e mi preparo. «uno...due...tre» scendiamo entrambi di corsa e in una frazione di secondo mi afferra la mano correndo dentro casa. Ridendo poggio la schiena alla porta e lui mi imita mettendosi davanti a me. Rimango per un attimo paralizzata. Siamo di nuovo vicinissimi e anche lui se ne è accorto. Mi sorride leggermente e sposta una ciocca di capelli che mi cadeva sul viso. «sei sempre bellissima lo sai?» dice con la voce bassa. Non so cosa rispondergli. Quando è così vicino non so più cosa dire. Mi muoiono le parole in gola e rimango qualche altro secondo a fissarlo. Alterna lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra e anch'io faccio lo stesso. È sbagliato desiderare le sue labbra sulle mie? sì... «emh... mi dai dei...vestiti puliti?» scuote la testa come se volesse riprendersi da uno stato di trance e annuisce «seguimi» lo seguo su per le scale con le gambe che tremano. Stavolta non per il freddo. È l'effetto che Cameron ha ancora su di me. Entriamo nella stanza che prima era mia e non posso fare altro che guardarmi intorno e sorridere per quanti ricordi ci siano qua dentro. Inizia a cercare dentro qualche cassetto e dopo averli aperti praticamente tutti prende dei pantaloncini neri da tuta. «li avevi lasciati qua nella fretta» me li passa e li afferro. Non ricordavo neanche di averli lasciati qua. «emh. Ci sono solo questi. Se vuoi puoi tenere la mia felpa. Ah e in bagno, da qualche parte dovrebbe esserci della biancheria intima. Dovrebbe esserci anche un asciuga capelli» dice guardandomi. Annuisco leggermente imbarazzata «faccio la doccia» annuisce e va via chiudendo la porta alle sue spalle. Sospiro e mi sdraio sul letto chiudendo per un attimo gli occhi. Mi manda in confusione. Non so più cosa voglio. Sbuffando mi alzo e mi fiondo in bagno e mi spoglio completamente entrando nella doccia. L'acqua calda mi avvolge e per fortuna trovo del sapone che probabilmente avevo lasciato qua nella fretta di andarmene. Ricordo benissimo quel giorno. Lui dormiva sul mio letto abbracciando il mio cuscino. Aveva gli occhi rossi e gonfi come se avesse appena smesso di piangere. Bhe...io non stavo di certo meglio di lui. Avevo smesso di mangiare e se non fosse stato per Marie, Mad, Matt e Nash che mi sono sempre stati vicini, probabilmente adesso non sarei qua. Quando finisco di lavarmi avvolgo il mio corpo in un asciugamano e asciugo i capelli. Dove diamine è questa fantomatica biancheria intima che ho lasciato qua? Cerco in tutti i cassetti ma nulla. Dannazione. Sbuffando sistemo al meglio l'asciugamano e torno in stanza aprendo la porta. Mi sporgo dalla ringhiera per vedere se è sul divano. Nulla. Inoltre mi chiedo dove siano gli altri. «mi cercavi?» mi volto di scatto trovandolo affacciato alla sua porta. Mi squadra dalla testa per poi inumidire le sue labbra con la lingua. «si umh...non trovo la biancheria intima» avvampando tengo stretto l'asciugamano che purtroppo lascia poco all'immaginazione. «oh emh...aspetta» entra nella stanza e si mette a frugare nei vari cassetti del bagno fino a quando da uno tira fuori un paio di slip. «pensavo ci fosse anche un reggiseno» dice grattandosi la nuca imbarazzato «fa nulla» mi fa un leggero sorriso e dopo avermi osservata per qualche altro secondo va via. Butto fuori l'aria che ho trattenuto per tutto il tempo e mi poggio al lavandino. Su Jade. Resisti. Lascio cadere l'asciugamano e velocemente metto gli slip e i pantaloncini, dopo di che metto la felpa di Cameron che per fortuna è abbastanza grande da non far notare tanto la mancanza del reggiseno. Dopo aver dato una sistemata in giro scendo di sotto dove Cameron è seduto sul divano. Mi sorride leggermente e ricambio il sorriso. Non so bene perché oggi sono così gentile nei suoi confronti quando fino a qualche giorno fa ero più fredda del ghiaccio con lui. Mi siedo sul divano mettendomi il più lontano possibile da lui. «ancora i koala?» ridacchio notando che sta guardando un documentario su di essi. «hey sono carini» ridacchia senza distogliere lo sguardo dalla tv. Per qualche strano motivo non mi importa neanche dove siano i ragazzi. «Cameron» richiamo la sua attenzione e si volta immediatamente «dimmi» mi avvicino di un posto a lui e mi guarda confuso «volevo solo ringraziarti per prima...non capisco perché ti importi ancora di me» dico guardandomi le mani e giocando con esse. «mi importerà sempre di te Jade» sussurra mettendo due dita sul mio mento costringendomi a guardarlo. I suoi occhi...così diversi dai miei ma allo stesso tempo così uguali. Come i miei, trasmettono un senso di smarrimento...di vuoto «anche se non staremo insieme...anche se saremo lontani...mi importerà sempre di te» sussurra accarezzandomi la guancia lentamente facendomi rabbrividire. Sorride leggermente poggiando la sua fronte contro la mia «ti faccio venire ancora i brividi?» mi torna in mente un giorno in cui andammo al mare solo noi due e prima di andare mi aveva detto la stessa cosa...gli avevo risposto "me li farai venire sempre". È vero. Non ho mai detto qualcosa di più vero. Ancora adesso , a distanza di più di un anno solo col suo tocco è in grado di farmi rabbrividire. «me li farai venire sempre» dico per l'ennesima volta. Sorride e chiude gli occhi come se si fosse ricordato anche lui di quel giorno. «lo ricordi anche tu?» chiedo in un sussurro sentendo gli occhi pizzicare leggermente. Non puoi piangere Jade. Non puoi. Non adesso. Non davanti a lui. «ricordo ogni singola cosa di noi» risponde quando apre gli occhi. Siamo così vicini che ho quasi paura. Lentamente le sue labbra sfiorano le mie come per chiedermi il permesso di quello che sta per fare. Io non mi muovo. Sono completamente paralizzata e forse è meglio così. Finalmente le sue labbra premono sulle mie. Una miriade di emozioni diverse mi colpiscono. Mi mancavano da morire. Così soffici e delicate. Mi bacia lentamente e dolcemente. Una dolcezza che avevo dimenticato. Una dolcezza che solo lui riesce a trasmettermi. Dovrebbe essere sbagliato eppure mi sento maledettamente bene mentre le sue labbra e lei mie fanno l'amore dopo così tanto tempo. Le sue mani, lentamente accarezzano i miei fianchi fino a quando li afferra e mi mette a cavalcioni sul suo bacino. Avvolgo un braccio intorno al suo collo mentre con la mano libera accarezzo delicatamente la sua guancia. Mi tiene stretta a se, come se non volesse più lasciarmi e anch'io dal canto mio non vorrei più lasciarlo andare. Ci stacchiamo poco dopo restando comunque vicinissimi tanto che le nostre labbra continuano a sfiorarsi «non hai idea di quanto mi fosse mancato tutto questo» sussurra dandomi un altro bacio che ricambio senza oppormi minimamente. Mi fa stendere sul divano accarezzandomi con avidità le gambe, avvolte intorno al suo bacino, come se volesse firmare la mia pelle col suo nome mentre le sue labbra continuano a unirsi alle mie. Tutto finisce in una frazione di secondo, quando sentiamo una chiave entrare nella porta. Ci stacchiamo immediatamente tornando al nostro posto. Posso immaginare le mie labbra rosse e piene come le sue in questo momento. È stato...non lo so com'è stato. So solo che mi mancava e se devo essere sincera...non me ne pento. «hey Came...Jade?» Nash e gli altri entrano e si guardano confusi. «che ci fai qua?» ridacchia Nash venendo ad abbracciarmi. Ricambio prontamente l'abbraccio stringendomi a lui. «lunga storia» lunghiiiisima storia...Capitolo in anticipoo bellezzee , cosa ne pensate?
STAI LEGGENDO
She's more bad
Фанфик🌺Se sei nuovo e non sai di cosa stia parlando , passa a leggere il primo libro: "SHE'S BAD"🌺 "Ci siamo lasciati con un addio. Di punto in bianco mi sono trovata sola. Nella mia vita ho dovuto dire addio a molte persone. Sono stata cresciuta con la...