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"Sul letto le valigie e i documenti
i contrasti di Londra dai toni spenti."
-Replay

L'imponente finestra illumina la mia stanza, dai colori pastello, pur essendoci una lieve pioggerella che tamburella sui vetri.

Jeans, gonne, magliette e vestitini ricoprono il pavimento di legno, ormai rigato, con il passare degli anni.

La valigia è aperta sul letto e sta aspettando di essere riempita.

La osservo e guardo la roba ammassata sul pavimento, cercando di decidere cosa portare in vacanza.

La parola 'vacanza' mi frulla in testa...

In teoria dovrei essere contenta di andare in vacanza.
Ma no, non oggi.

I miei genitori mi hanno obbligata ad andare in vacanza con loro e su questo non c'è niente da dire, ma il fatto è che vogliono portarmi in un posto che non mi piace.

"Sofiaaaaa!" Urla mia madre dal piano di sotto.

"Hai finito di preparare la valigia?"

"Si, mamma." Mento.

Inizio a buttare dentro vestiti a caso, cercando di non dimenticare i miei capi preferiti.

La porta si apre lentamente e da dietro lo stipite spunta mia madre, che mi osserva.

"Tesoro, avevi detto di aver finito di preparare tutto."

"Si mamma, lo so...ma io non ci voglio venire." Esclamo.

"Tesoro, ti divertirai e poi è per poco, mica andiamo via per sempre."

"Si, ma io volevo passare l'estate con i miei amici."

"Tesoro, sbrigati a preparare tutto che fra poco arriva il taxi, che ci porta all'aeroporto."

"Si, mamma." Borbotto, mentre continuo a infilare le cose nella valigia.

Uscendo chiude la porta dietro di sé.

Chiudo la valigia ormai piena e passo a riempire il mio zainetto, color tiffany.

Scelgo accuratamente qualche libro e qualche cd.
Ripongo le cuffiette nell'apposita scatola e la inserisco nella taschino anteriore dello zaino, su cui è cucita una toppa, che raffigura una rosa rossa.

Scendo di corsa le scale e raggiungo mia madre, la quale mi sta aspettando sullo stipite della porta.

"Sbrigati!" Mi richiama aprendo l'ombrello.

La pioggia ha iniziato a scendere più fitta.
Da quando mi sono trasferita qua, credo di aver visto massimo quattro giorni di sole.

Spero soltanto che nel posto in cui andremo non piova; già mi annoio con il sole, non voglio pensare con la pioggia...e sopratutto non voglio pensare in un posto come quello dove andremo.

Trascino la mia valigia fuori casa e saliamo in fretta nel taxi, dove papà ci sta aspettando.

"Ci avete messo un po'." dice alla mamma.

"Sofia non si sbrigava a far la valigia!" Esclama lei.

Ruoto gli occhi guardando le goccioline di pioggia rincorrersi sui finestrini appannati.
Non solo non voglio fare questa dannata vacanza, devono anche mettermi fretta!

Mio padre cambia discorso: "Sofia, guarda qua!" Dice mostrandomi una foto del posto in cui staremo in vacanza. "Ci sarà da divertirsi!"

La foto sul suo IPhone mostra una spiaggia con un mare stupendo. Ci sono dei ragazzi che si divertono, ma io non farò parte di quelli...

Avrei voluto tanto passare l'estate con i miei amici.

"Allora? Che ne pensi?" Insiste, con un sorriso.

Lo guardo nei suoi occhi verdi. "La Sardegna è bella, papà. Sono io che però non voglio andarci."

Beh, quale diciassettenne vuole andare in vacanza con i suoi genitori, senza amici?

Sento mia madre sbuffare, nel sedile davanti. "Ti farai degli amici, tesoro! Vedrai."

In breve tempo arriviamo all'aeroporto e scendiamo dal taxi, subito dopo aver pagato.

Ha smesso di piovere, ma il tempo è ancora incerto.

Aiuto i miei genitori a trasportare le valige fuori dall'auto.

"Presto, presto! Perderemo l'aereo così!" Dice mia madre, sollecitandoci a far presto.

Mio padre la segue alla sua stessa velocità, mentre io rimango dietro. È così bello vedere i tuoi genitori così felici, che provi ad essere felice anche tu...

Facciamo il check-in e poi riusciamo a prendere l'aereo. Sapevo che non l'avremmo perso, anche se quasi ci speravo.

"Si prega di allacciare le cinture di sicurezza e impostare il telefono cellulare in modalità aereo..." il microfono dell'aereo fa le sue raccomandazioni e noi le eseguiamo.

Le hostess iniziano a illustrare cosa fare in caso di emergenza, ma io come sempre non ascolto. Fisso fuori dal finestrino un punto fisso.

Dopo vari minuti l'aereo decolla e vedo i miei genitori tirare un sospiro di sollievo, mentre io rimango a fissare Londra che si fa sempre più piccola sotto di me...

Replay | Riccardo Marcuzzo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora