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Nel pomeriggio mi dirigo verso una libreria che si trova in centro al paese.
Percorro la strada, la quale si apre su una piazza colorata.
All'angolo si trova un bar piccolino: l'arredamento e molto moderno e si sente la musica, che proviene dall'interno.
Di fianco alla libreria si trova un'erboristeria, che possiede una vetrina decorata con conchiglie e oggetti da mare.

Entro nella libreria, poiché voglio trovare un libro interessante da poter leggere nel poco tempo che mi rimane qua in Sardegna.
Il profumo di libri nuovi si insinua nelle narici.

La libreria non è molto grande, quindi neanche molto fornita, poiché ci troviamo in un paesino.
Percorro il corridoio, guardando attorno a me i libri riposto sugli scaffali.

Ad un tratto ricevo un messaggio.

Riki: ti va stasera di uscire?

Gli rispondo subito, accettando la sua proposta.

Riki: va bene se ci vediamo al bar sulla spiaggia alle 21?

Sofia: okay

Mi affretto a scegliere un libro.
Opto per un romanzo, il quale parla delle leggi razziali in America: The Help.

Raggiungo la cassa, dove si trova una signorina minuta, con i capelli biondi raccolto in una mezza coda.
Indossa un abito a fiori e sulle labbra ha un rossetto rosso fuoco.

Consegno il libro e mi fa subito lo scontrino.

Esco dal negozio salutando e mi dirigo verso casa.

Quando arrivo, vado subito in camera mia e decido di iniziare a leggere un po'.

Mi sdraio sul letto e apro il libro.

Quando inizio un nuovo libro, ho l'abitudine di leggere sempre l'ultima frase, dell'ultimo capitolo.
Non so perché, ma trovo che mi faccia aumentare l'interesse e anche la tensione.

Ormai si è fatta sera, quindi vado in cucina per cenare con i miei genitori.

La mamma ha preparato una torta salata, con gli spinaci e il prosciutto.

Mangio la mia fetta in un baleno e corro subito a prepararmi per uscire con Riccardo.

Mi lavo i denti e indosso un vestitino blu a pois bianchi.
Mi pettino i capelli e infilo le scarpe.

Avverto i miei genitori della mia uscita e prometto loro di non tornare tardi.

Mi catapulto al bar, ma non vedo Riki.

Controllo l'orologio e noto che mancano cinque minuti alle nove.

Mi siedo ad un tavolo e per ingannare il tempo ordino un frullato alla fragola.

Dieci minuti dopo controllo di nuovo l'orologio.

Suppongo sia in ritardo, ma decido di aspettare comunque ancora un po'.

Trascorrono altri venti minuti e intanto ho quasi finito il mio frullato.

Decido di chiamarlo, ma il suo cellulare è staccato.
Gli invio un messaggio, ma non ricevo una risposta.

Magari gli é successo qualcosa...

Provo di nuovo a chiamarlo, ma niente, mi da sempre non raggiungibile.
Gli lascio un messaggio in segreteria: non so cosa sia successo, ma dovevamo incontrarci mezz'ora fa. Stai bene?

Trascorro altri dieci a giocherellare con la cover del mio telefono.
Sento una fitta allo stomaco, se penso che Riccardo abbia organizzato e poi non si sia presentato.

Mi viene da piangere, ma riesco a trattenere le lacrime.

Lascio i soldi del frullato al cameriere e esco seccata dal locale.

Replay | Riccardo Marcuzzo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora