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"e ridere di niente che poi ci porta a foto di noi
ad un selfie venuto male."
                        -Perdo le parole

Angela e Giada iniziano a scegliere gli abiti per il video: optano per un paio di shorts, con un top bianco e un giubbotto nero in pelle, alternato a un vestitino a fiori, che possiede Angela.

Marco annota su un quadernino, tutto ciò che serve per girare il video.

"Ragazzi, ho un idea...possiamo iniziare a girare la parte in cui Riki sta in macchina con Sofia. Lo gireremo davanti a casa tua."
Esclama ad un tratto Marco, dopo aver pensato a lungo.

Mi sembra fantastico, come gli amici, ci siano nel momento del bisogno; proprio come stanno facendo loro con Riccardo.

Sono certa che uscirà un bellissimo lavoro.

"Va bene ragazzi, oggi iniziamo le riprese. Ci vediamo alle 16 a casa di Riccardo." Aggiunge poco dopo Tommaso.

"Okay, Sofia tu indosserai il vestito."

"Bene, siamo d'accordo. Ci vediamo dopo."

Mi alzo per raggiungere il bar, per andare a mangiare qualcosa per pranzo.

Riccardo, si alza dal posto in cui è seduto e mi segue.

"Occhi blu, mangeresti con me?" Mi propone, mentre gioca con il suo ciuffo corvino.

"Certo, dove?" Decido di accettare, poiché mi trovo bene a passare del tempo con lui.

"C'è un ristorante, sul lungo mare."

"Okay."

Mi faccio coraggio e gli prendo la mano, stringendola nella mia.

Insieme raggiungiamo il ristorante molto in fretta, poiché non si trova molto lontano dalla spiaggia.

La cameriera ci porta al nostro tavolo, situato all'interno di una sala non molto affollata.
Le pareti sono giallo sabbia, dipinte con l'effetto spugna.
I tavoli sono apparecchiati con una tovaglia blu e su ognuno è presente una candela e un vaso con dei fiori finti.

Ci sediamo e la cameriera ci porta subito due menù.

La cameriera è molto carina e vedo che fissa Riccardo, ma lascio stare, poiché credo che lui non se ne sia accorto.

"Allora Occhi Blu, cosa vuoi magiare?"
Mi domanda lui dopo qualche minuto.

"Credo...spaghetti alle vongole. A Londra non ci sono le vongole e sopratutto non sanno cucinare gli spaghetti."

"Va bene, anche io le prendo." Ribatte lui.

Dopo aver scelto, la cameriera ci raggiunge e ci chiede le ordinazioni.

Continua a guardare Riccardo e devo ammettere che ciò mi da un po' fastidio.

"Allora, dimmi di te." Mi chiede dopo poco che la cameriera se n'è andata.

"Cosa vuoi sapere?"
Mi appoggio con un gomito sul tavolo, mentre lo fisso negli occhi.

"Tutto. Dimmi piatto preferito, colore..."

Prendo un respiro e inizio a raccontagli ciò che mi ha appena chiesto.

"Allora... il mio piatto preferito è la pizza, colore preferito...il blu. Tu?"

"Piatto preferito? La pasta e tutti i primi italiani e il colore il verde acqua."

In poco tempo arriva il piatto di pasta, il quale è molto buono.

"Stagione preferita?"

"Estate, tu?"

"Estate."
Abbozziamo entrambi un piccolo sorriso.

Durante tutto il pranzo, continua a pormi domande e io rispondo, tranquillamente.

Mi piace passare del tempo con lui.

Non credo di averlo mai ammesso, ma credo di essere innamorata di lui.
Anche se lo conosco da così poco tempo...

Finito di mangiare usciamo dal ristorante.

"Ti è piaciuto?" Mi domanda, mentre camminiamo sul lungo mare L, in direzione di casa sua.

"Si...poi la cameriera."

"Perché cosa aveva la cameriera?"

"Non ti sei accorto, che ti stava mangiando con gli occhi?"

"No..." si gratta la testa, con aria dubbiosa "ero impegnato a guardare te."

Gli do una pacca sulla spalla, mentre abbozzo un mezzo sorriso.

"Facciamoci una foto." Propone lui.
Prende il suo cellulare e inserisce la fotocamera interna.
Punta il cellulare verso di noi e scatta una foto.

"Com'è?"

"Fa piuttosto schifo." Ride mentre mi mostra la foto venuta male.

"Facciamone un'altra."

"No." Dico io "non oggi. Ci saranno altre mille possibilità di farci foto nei prossimi giorni. Oggi voglio ricordare come il giorno in cui mi hai baciata, quello che mi hai portato al ristorante e quello della foto venuta male."

Mi sorride e riprendiamo a camminare.

Raggiungiamo casa sua, abbastanza in fretta.

La sua casa è molto ampia; ha un giardino non tanto grande, ma che fa la sua figura.

"Ma tu vivi qua tutto l'anno?"

"No, abito a Milano, ma questa casa era di mia nonna. L'abbiamo ereditata."

Entriamo subito dopo aver saluto alcuni scalini.

Le pareti sono azzurrino chiaro e l'arredamento bianco è molto moderno.

Mi fa visitare la casa, mentre impazienti, aspettiamo che gli altri ci raggiungano.

Replay | Riccardo Marcuzzo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora