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"Ti accorgi di un rumore solo quando si ferma."
-Ti luccicano gli occhi

Il rumore cessa.

Usciamo immediatamente dalla piscina.

Tommaso raccoglie la telecamera e il cavalletto.

Io, Angela e Giada raggiungiamo le borse, per prenderle.

Tutti insieme raggiungiamo il cespuglio, dove poco prima, ceravamo cambiate.

Un signore, molto alto e robusto, raggiunge il giardino sul retro, dove si roba la piscina.

La mia ansia aumenta sempre di più.

"Lo sapevo, che sarebbe andata a finire male." Sussurro io per non farmi sentire.

"Raga, se non ne usciremo vivi, sappiate che vi ho voluto bene." Scherza Tommaso, per sdrammatizzare in po'.

Il signore si avvicina alla piscina.

"Raga...devo starnutire e mi bruciano gli occhi." Dice Angela a voce bassa.

"No... non adesso." Ribatte Riccardo.

"Sono allergica e non riesco a resistere."

Ad un tratto il cellulare del tizio bizzarro, squilla.
Estrae il telefono dalla tasca e accetta la chiamata.

Una voce femminile, lo assale urlando dall'altra parte del telefono, senza che abbia messo il viva voce.

"Armandooo...allora sei alla villa?" Domanda la voce, acuta.

"Si signora." Tossisce.

"Hai controllato la piscina?"

"Si, signora."

"E allora? Possiamo in qualche modo ampliarla, per la mia piccolina?"

"Si, certo è possibile. Bisogna solo vedere i tubi che passano sotto terra."

"Non hai ancora controllato, quindi."

"No signora."

"Fallo. Adesso."
Gli urla in faccia e chiude la chiamata.

Il tizio non ha l'aria sconvolta. Come se subisse ciò, ogni giorno.

"Etchi." Starnutisce Angela.

"Shh...attappati il naso."

Il tizio inizia a guardarsi in torno.

"C'è qualcuno?"

L'ansia aumenta sempre di più.

Non possiamo farci scoprire, sennò finiamo nei guai.

Il telefono del tizio, che deve chiamatasi Armando, squilla di nuovo.

"Armando..."

"Si signora, mi dica?"

"Vieni subito qua."

Armando attacca il telefono e ritorna sul vialetto, dove riprende la macchina e esce dal cortile della villa.

"Raga, ce la siamo scampata, per un pelo." Afferma Tommaso mentre usciamo da dietro il cespuglio.

"È meglio andare. Tanto il video lo abbiamo fatto." Aggiungo io.

Prendiamo le nostre borse e ci arrampichiamo, per uscire dalla villa.

Lasciamo la casa alle nostre spalle, raggiungendo la spiaggia, dove decidiamo di fare il bagno.

Mi levo i vestiti, ancora leggermente bagnati, e li ripongo nella mia borsa.

Insieme ad Angela e a Giada raggiungo il bagnasciuga, prendendomela comoda, mentre i ragazzi invece, si precipitano in acqua.
Tuffandosi, schizzano a tutte le persone, che si trovano in acqua.

Metto un piede in acqua e nessun brivido mi attraversa: l'acqua è tiepida.

La sabbia sotto i miei piedi, è fine e soffice.
L'acqua è limpida e permette di vedere, il fondale marino.

Ho sempre adorato l'acqua limpida, poiché quando non vendo il fondale, mi sale un po' di timore.
Il fatto di non poter vedere quali animali ci sono, mi fa rabbrividire.

Raggiungiamo gli altri, che si trovano leggermente a largo e subito parte una gara di schizzi.

Inizio a schizzare a Riccardo, che alla sprovvista mi prende per i fianchi e mi bacia.

"Raga è meglio tornare a riva, dobbiamo continuare a fare le riprese." Esclama Luca, ripiantando il silenzio.

"Si." Rispondiamo in coro.

Camminando raggiungiamo la riva ma ad un tratto...

"Aaaaa." Urlo io.

Replay | Riccardo Marcuzzo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora