6. Imbarazzo

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Harry avrebbe dovuto telefonare prima, ma il professor Tomlinson, sul biglietto che gli aveva dato, aveva scritto anche il suo indirizzo, così si trovò davanti al cancello della sua villetta notevolmente in imbarazzo.

Si strinse nel giubbino di jeans e suonò il campanello.

Dovette attendere diversi minuti prima di vedere dei movimenti all'interno della casa, ma, poi, la porta d'ingresso si aprì e il proprietario apparve nel vano dell'ingresso già in pigiama...

" Mi scusi, prof, non sapevo che stesse dormendo...mi scusi, me ne vado subito " bofonchiò Harry facendo il gesto di andarsene, ma Louis lo precedette e aprì il cancello.

Il ragazzo, allora, avanzò imbarazzato e si fermò davanti al suo professore.

" Io...io ho bisogno di parlare con qualcuno...lei mi ha detto che se avevo bisogno, potevo e io...io sono qui..."

Louis osservò il suo alunno e notò subito gli occhi gonfi di pianto e il viso stravolto.

" Coraggio, entra..." disse quindi senza pensarci due volte.

Harry così si ritrovò nella casa del suo professore di matematica.

La sala in cui Louis l'aveva condotto era semplice, ma elegante, con pochi mobili, ma curati e tenuti alla perfezione.

La televisione era accesa su una partita di calcio, con il volume al minimo e una coperta di lana era gettata sul divano.

" Non stavo dormendo, Harry " disse Louis " stavo guardando la TV. Se non devo uscire, metto il pigiama, per stare più comodo "

" Ma è sabato sera, non esce a divertirsi?" chiese stupidamente il riccio.

" No, non ho più nè l'età, nè lo spirito per farlo " rispose il professore, non dando ulteriori spiegazioni.

Tra loro calò il silenzio, finché Louis non disse:

" Vieni in cucina, ti offro una tazza di tè "

Harry non si fece pregare e seguì l'uomo più anziano, accomodandosi su una delle sedie che si trovavano intorno ad un tavolo bianco e rotondo.

Mentre Louis preparava il tè, il riccio si guardò in giro e lo sguardo gli cadde sulla foto di un uomo, posta accanto al frigorifero, in una cornice d'argento.

" È il suo ragazzo, prof?"

Louis si irrigidì solo un istante, ma trovò la forza di rispondere:

" È mio marito "

" Oh, ma allora me ne vado, avrà certo di meglio da fare che..."

" È morto da cinque anni, non posso fare più nulla con lui " lo zittì Louis.

Harry chinò gli occhi, si scusò e non aprì più bocca.

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