Diciassettesimo Capitolo

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Dopo ieri sera, Lorenzo mi lanciava sempre occhiate maliziose. Sia se ero a scuola o a casa. Mi sà che avevo un tantino esagerato, avevo creato un Mostro.

Quella sera a cena, Lorenzo continuava a fissarmi con fare provocante. E se Salvatore non aveva capito qualcosa ora, bhe..... Penso che non ci sarebbe mai arrivato.
Maria attirò la mia attenzione dicendomi :

-"A Isa, quasi dimenticavo, e venuto a cercarti quel ragazzo tanto carino. Come si chiamava.... Mmm... A giusto, Cesare. Mi aveva detto se questa domenica, visto che sei libera, se ti andava di suonare al suo bar."

Suonare nel suo bar, perché no! Ma Lorenzo vedendo il mio sguardo, rispose prima che potessi farlo io. Dicendo in malomodo:

-" Digli che si fotta! "

O diamine Lorenzo, linguaggio  e sempre tua madre. Ma perché lo odiava così tanto? Io davvero non capivo. Nel frattempo Lorenzo mi lanciava occhiataccie, per farmi capire che non dovevo osare minimamente di accettare. Anch'io lo guardavo in malo modo, volevo solo suonare, che c'era di male, scusa?!?! Salvatore incuriosito da quella lotta di sguardi chiese al figlio:

-"per me dovrebbe accettare!"

-"ma non capite che  la sua è solo una scusa per rivederla?" rispose al padre molto infastidito.

-"Allora anche se fosse, a te che importa! Io lo trovo molto carino. Vero Isa? " si intromise la madre, chiaramente lei si stava divertendo, lo vedevo dal suo sguardo.

Lorenzo mi guardava brutto. Maria invece rideva sotto i baffi e il padre..... Bhe.... Lui non ci stava capendo un tubo di quella conversazione, si limitava a guardarci con un aria da ebete. Invece a me non piaceva per niente la situazione che si stava credo, ma io volevo veramente andare a suonare, però se a lui dava così fastidio, non ci sarei andata. Così con aria affitta risposi :

-"Se a Lorenzo da così fastidio non andrò! Scusami ma io non ho più fame, buona notte!"

Potevo capire che lo odiava. Potevo capire che forse era geloso. Ma e che cazzo io non avevo fatto tutte queste moine quando Eva gli si struciò a dosso. Va bho... Ho conciato di brutto lei, ma a Lorenzo non ho detto niente perché io mi fidavo di lui. Così mi alzai senza salutare nessuno, non volevo essere maleducata ma stavo troppo male.

**********

Non passò molto tempo prima che qualcuno bussò alla mia porta. Mugolai un avanti senza nemmeno curarmi di vedere chi fosse. Ero troppo impegnata ad affrontare la faccia nel cuscino. Non so perché lo facevo, ma quando ero giù, mi faceva sentire sempre un pochino meglio.

Senti una grande mano accarezzarmi la schiena, avrei riconosciuto quel tocco anche se stordita. Così mugolai:

- "Che vuoi Lori!"

-"Ci tieni così tanto ad andare da lui?"

Il suo tano sembrava ferito, davvero pensava che volevo andarci per lui?!?! Mi alzai per guardarlo e dissi un po' ferita:

-"Lori a me di Cesare non me ne frega niente! Lo sai che amo suonare e per adesso quel bar è il mio unico palcoscenico!"

Lui cambiò espressione, ora non sembrava più ferito. Però rimaneva comunque infastidito, lui fissandomi con quei suoi plendidi occhi verdi, mi fece capire che stava veramente soffrendo, mi si spezzò il cuore nel vederlo in quello stato. Ripeto anche se ero arrabbiata con lui. Perché lo ero. Non riuscivo a restarci  a lungo. Così mentre gli accarezzavo dolcemente il viso dissi:

La violinista FantasmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora