Capitolo Dieci

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Nota autore :

Spero che questo capitolo vi piaccia.
Buona lettura =)

L'estate era appena iniziata, ed io parlai a Lorenzo e la sua famiglia della mia decisione di frequentare il conservatorio. C'è n'era uno in particolare che faceva corsi pomeridiani, perfetto per me. Così dopo la scuola sarei potuta andare li. Inutile dire che ne furono entusiasti della mia decisione.

Quella mattina, Lorenzo mi accompagnò al conservatorio. Oggi era aperto per permettere hai ragazzi di visitare la scuola e per potersi iscrivere.
Durante il tragitto, tra noi c'era una strana attmosfera per via del discorso di ieri. Ma non ero stata io ad aprirlo nonostante tentai di cambiare discorso.

Lorenzo mi guardava a stento, e se lo faceva arrossiva e si girava di colpo. Dovevo intervenire non potevo mica lasciarlo in questo modo.

-"Lori calmati per favore, se continui così farai agitare anche me. Cerca di non pensarci troppo, nessuno ti sta mettendo fretta, prenditi il tuo tempo."

Lui annuì, anche se era ancora in imbarazzo più di così non sapevo proprio che dire.

********

Arrivammo davanti alla scuola ed era a dir poco meravigliata. E l'intervento non era da meno. Dovunque si andava si respirava musica. C'erano: musicisti, cantanti, chi suonava il sassofono nella sala prova,chi la chitarra su una scalinata. Mi sentivo stranamente bene, come se quello fosse stato sempre il mio posto.
Ad accoglierci fu un signore barbuto, aveva i capelli grigi lunghi, raccolti in una coda da cavallo, poteva avere sulla cinquantina d'anni. Ci sorrise gentilmente e chiese ad entrambi :

-"Siete interessati ad iscrivervi?" Lorenzo intervenne dicendo:

-"Io no, sto solo accompagnando la mia amica. Lei sarebbe interessata ad iscriversi invece"

Lui a quel punto ci fece cenno di seguirci, dicendo che ci avrebbe fatto visitare la scuola.
Per prima ci accompagnò in una grande sala, con tantissimi banchi e disse indicando l'aula:

-"Questa e la sala studio, qui si imparano a leggere le note, ma si svolgono anche lezioni di composizione per gli aspiranti musicisti"

-"Quindi e qui che trascorrerò la maggior parte del tempo!" dissi euforica. Lui mi sorrise radioso e disse :

-"Che strumento suoni?"

Stavo per rispondere, quando intervenne Lorenzo dicendo :

-"Suona il violino ed e anche eccezionale, dovreste sentirla suonare per capire l'immenso talmento che ha!"

Lui mi prese un violino appeso al muro, lo accordò ed infine me lo passò incrociando le braccia sul petto, e guardandomi incuriosito disse:

-"Sentiamo questo prodigio!"

Uffa Lorenzo, dovresti proprio imparare a tacere qualche volta. Ma ormai ero in ballo, non potevo tirarmi in dietro. Voleva vedere ciò che sapevo fare? Bene sapevo io quale canzone suonare, e nello stesso tempo vendicarmi su Lorenzo. Decisi di suonare la canzone che scrissi per lui.

Presi il violino. Chiusi gli occhi. Ed iniziai a suonare. Le note dolci a quelle movimentare rieccheggiavano per tutta la struttura. Non volevo fermarmi. E nessuno poteva. Quella melodia era il simbolo del mio cuore che batteva solo per Lorenzo. E la passione prese il sopravento. Ogni nota alleggeriva il mio cuore, in poco tempo in torno a me si riunirono tutte le persone presenti, che rimanevano a fissarmi come stregati dalla mia melodia. Dopo qualche minuto ormai non si poteva più camminare il corridoio si era riempito di persone che mi acclamavano, nemmeno fossi una pop star.

La violinista FantasmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora