Trentanovesimo Capitolo

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Nota autore :

Ovviamente scusate per gli errori ma come sapete in questo periodo non ho molto tempo.

Comq spero che vi piaccia =)

**** *

Il concerto era domani. Ormai ci siamo. Vincent mi portò nella piazza dove stavano allestendo il palco. È molto grande la piazza e soltanto al pensiero di suonare davanti a tutte quelle persone mi fece salire una paura incontrollata. Proprio qui avrei suonato davanti a tutti la mia canzone che non era altro la mia storia. Tutto e iniziato con quella melodia che inizialmente la creai come sfogo al mio malessere ed ora ero qui, dove l'avrei suonata come la mia rinascita in questo mondo. Non avrei mai pensato di arrivare così in alto. Ma alcune volte bastava un po' di fiducia in se stessi e persone che credono in te, per raggiungere traguardi inimmaginabili. Tutto questo lo dovevo a quelle persone che non mi anno mai abbandonata e che nonostante le difficoltà sono rimaste accanto a me per sostenermi. Ed una di queste al primo posto c'era Lorenzo, che per far si che realizzassi i mie sogni, aveva fatto il sacrificio più grande. Rinunciare a me per permettermi di vare libera.

Perché se ami veramente qualcuno, devi sapere quando lasciarlo andare. Per fortuna però, adesso e ritornato al mio fianco, perché non potrei volere lontano senza la mia metà più importante. A distrarmi dai miei pensieri fu Vincent dicendomi :

-"Alfredo mi a avvertito che sono arrivati! Li sta portando tutti qui, assieme a Maria e Lorenzo."

Saltai dall'emozione. La compagnia di Vincent aveva pagato il biglietto aereo per tutti i miei cari che volevano assistere al concerto. Ovviamente invitai: Smeralda, Cesare, i gemelli, Salvatore che si era preso una pausa dal lavoro. Mia madre non la invitai anche perché non la volevo al concerto, anche perché è in prigione. Però gli inviai una lettera con su scritto :

« Cara mamma.


Ho preso il volo, presto farò il mio concerto di apertura, e tu non ci sarai. Non ti perdonerò mai per ciò che mi hai fatto, mi sento ferita, ma non e questo di quello di cui ti volevo parlarti. Presto mi sposerò con l'unico amore della mia vita, l'unico che è riuscito ad alleviare le mie sofferenze e riempire il vuoto che avevo nel cuore. Spero che il tempo ti dia coscienza di ciò che mi hai fatto, non credo proprio che un giorno riuscirò a perdonarti, però devo ringraziarti perché se sono qui, tutti i progressi che ho fatto nella mia vita e stato grazie a te, al male che mi hai fatto, insegnandomi  a non arrendermi mai nonostante le difficoltà, ironico non è vero? Ora sono qui, sono finalmente felice senza di te, volevo solo dirti che sono arrivata qui con le mie sole forze, senza il tuo aiuto... Addio»

So che erano parole pesanti da leggere, però doveva saperlo. A distrarmi furono due braccia esili, appena mi voltai a stento la riconobbi. Smeralda si era dimagrita tantissimo, ma la sua pettinatura stravagante gli era rimasta. Nella braccio si unirono poco dopo anche i gemelli, facendomi le loro congratulazioni per il matrimonio.

Salvatore mi venne in contro, e dandomi un dolce bacio sulla fronte mi disse con tono dolce :

-"Sono molto fiero di te figlia mia."

Scoppiai a piangere dalla felicità come una bambina, buttandomi fra le sue braccia. So che per via del lavoro non poteva essere molto presente, ma a modo suo mi a fatto sempre sentire a casa ed amata. Lui fu il mio primo insegnante, colui che mi trasmise la passione per il violino, quindi tutto questo lo devo solo esclusivamente a lui. Se ora riuscivo a raggiungere i cuori delle persone e perché lui quando ero solo una bambina, raggiunse il mio.

La violinista FantasmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora