Sedicesimo Capito

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Dopo un po' quella sera tornammo a casa, ormai la rabbia mi era passata sapevo che non era colpa sua. Insomma se una e zoccola e zoccola c'era poco da farsi.... Ma lui continuava a scusarsi di continuo, non sapevo più come dirglielo che quello che gli dissi era derivato da un momento di rabbia, e che non c'è l'avevo veramente con lui.
Così dissi esasperata :

-"Lori basta, ti ho già detto che non c'è l'ho con te!"

Così per cambiare discorso, gli raccontai del conservatorio e quando arrivai alla parte dei due gemelli, e del fatto che erano in classe con me sbotto infastidito :

-"COME?!? Non puoi stare in classe con quei due animali!"

Io lo guardai alzando un sopracciglio, come per dire « davvero? Ti sembra questo il momento di fare il geloso?» stranamente ricevette il messaggio, così la conversazione finì lì.

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Il giorno seguente, di pomeriggio, Lorenzo mi accompagnò al conservatorio, ovviamente si scusò altre mille volte per il fatto di ieri, ed io lo rassicuraì con un bacio prima di entrare, vederlo in quello stato mi faceva pena e poi non riuscivo a stare arrabbiata all’ungo con lui. Ma tanto sapevo benissimo come marchiare il mio territorio, aspetta e vedrai Lorenzo..... Aspetta e vedrai.... Appena sarà il momento opportuno ti farò vedere io....

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Arrivata in classe, Eva stava insultando con superbia la povera Smeralda, ma nenche lei non scherzava a dire la verità. Però decisi comunque di prendere le difese di Smeralda. Eva appena mi vide si pietrificò. Cavoli aveva proprio un livido enorme sul viso, ma non mi dispiaceva per lei. Se lo meritava. Così gli andai di fronte a brutto muso e dissi autoritaria:

-"Lasci in pace la mia amica o vuoi forse che ti faccia un altro livido?"

Smeralda mi guardava con ammirazione nel vedere che Eva se ne andò a testa bassa. E siccome volevo farmi due risate gli raccontai quello che era successo ieri, anche i gemelli si unirono a noi dicendo a Smeralda, sempre all'unisono :

-" Sem dovevi vederla e stata fantastica! Mi sono persino innamorato di lei! Era così tosta. "

Lei di tutta risposta disse ironica:

-"Per voi bastano che respirano e vi innamorate!"

Io scoppiai a ridere, quel quartetto era troppo comico. Loro non capendo il motivo della mia risata, mi guardavano straniti. Ed io asciugandomi una lacrima per le risate dissi ancora divertita:

-" Siete fantastici!" Inutile dire che risposero in coro con un
«lo sò». Ripeto adoravo tutti loro.

Questa volta la lezione stava nel suonare il proprio strumento però bisognava seguire uno spartito. Vincenzo per non farmi barare diede a tutti noi un foglio diverso. Mi venne automatico pensare che fosse un bastardo. E per colpa sua iniziai a sentirmi in ansia, presi il foglio e..... COSERANO GERIGLIFICI?!?! No... non potevo mai riuscirci. Iniziai a sudare freddo, ieri feci una lezione sola sulle note, ed e per questo che alcune le conoscevo ma le altre no. Smeralda vedendo la mia ansia mi chiese preoccupata:

-"Tutto a posto Isa?!?!" io scossi il capo e risposi nel panico:

-"No per niente, non capisco un tubo. Farò una figuraccia."

La violinista FantasmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora