Ventiseesimo Capitolo

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Nota autore :

Scusate se ho tardato ad aggiornare ma sono stata un tantino impegnata. Comunque pteparstevi mentalmente il prossimo capitolo... Come posso dire... Succederanno delle cose essendo che mi sto avviando verso la fine ovviamente mancano alcuni capitoli però ci siamo quasi. =)

Quella sera non riuscivo a dormire, avevo troppi pensieri. Lorenzo per me sepolse lascia di guerra con Cesare. E lui lo odiava più di ogni cosa al mondo, lo so perché lo conosco. Ormai si era fatto tardissimo, e siccome non riuscivo ancora a dormire, decisi di scendere in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.

Appena raggiunsi la cucina, però fui distratta da delle voci in salotto. Chi poteva essere a quest'ora? Mi avvicinai per originale, so che non era corretto ma ero troppo curiosa.

-"Salvatore no. Non possiamo farlo!"

Fare cosa? di che stavo parlando?

-"E sua madre e vuole vederla. E poi e in carcere, di certo lì non avrà potuto bere." rispose Salvatore.

Stavano parlando di mia madre? Salvatore sembra tranquillo a differenza di Maria che si tratteneva dal urlare.

-"Amore ma quella donna: la ferita, maltrattata, picchiata e tantissime altre cose orribili. Solo perché adesso è sobria in prigione, non le da il diritto di chiedere il suo perdono?!?!"
Sta volta Maria alzò il tono di voce, ormai in preda ad una crisi di nervi. E Salvatore la azzittì dicendogli :

-" Primo abbassa la voce, sveglierai i ragazzi. E secondo è una sua decisione se vorrà perdonarla o meno. Ma non possiamo decidere per lei. "

Mia madre voleva riappacificarsi con me? Sul serio?!?! Dopo tutto l'inferno che mi ha fatto pensare proprio ora gli e venuto il senso di colpa. Quando avevo bisogno di lei in passato non c'era mai, si alcolizzava sempre, mi ha fatto soffrire e mi ha privato della mia adolescenza.

Non volevo ascoltare oltre, mi sentivo arrabbiata. Non poteva pretendere di punto in bianco il mio perdono ed ero in  pieno d'accordo con Maria. Se prima non riuscivo a chiudere occhio ora di sicuro non avrei dormito. E c'era una sola persona che mi poteva aiutare in questo momento. Lorenzo. Ed anche se era notte fonda avevo bisogno di lui, non potevo aspettare fino a domani.

Entrai nella sua stanza e come previsto stava dormendo. Mi avvicinai piano piano a letto, e scuotendolo dolcemente tentai di svegliarlo ma era come in coma. Di svegliarsi non voleva saperne. Così ebbi un idea che forse avrebbe funzionato. Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai :

-"Lori..... Indosso il vestito da coniglietta....."

A quelle parole si tirò su di scatto, con gli occhi sgranati iniziandosi a guardare in torno, poi guardò me e vedendo che indossavo il mio pigiamone di flanella, fece una smorfia e rispose ancora insonnato:

-" Sei sleale. Mi svegli nel cuore della notte con false speranze. Cattiva Isa non si fa.... Non si fa... ora mi vendico io"

Non mi diede nemmeno il tempo di parlare che afferrandomi per un braccio mi butto con se nel letto, mettendosi a cavalcioni su di me. Mi guardava con un sorrisetto beffardo, e fu spontaneo sorridergli. Perché riusciva a cancellare tutte le mie angoscie con una tale facilità? Riusciva a leggermi come un libro aperto. E solo lui era in grado di fare ciò. Infatti noto che qualcosa mi preoccupava si sedette sul letto chiedendomi preoccupato :

La violinista FantasmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora