Chapter 4

2.8K 105 1
                                    

Arriva l'ora di pranzo dopo un'ora di danza, una di inglese ed una di teatro. Ci mancano ancora tre ore di lezione dopo pranzo e non ho controllato nemmeno quali siano. Fatto sta che con Rachel e Corynn ho fatto solo le ore di musica, mentre con Richard musica e teatro. Ci ritroveremo insieme per tutto l'anno, almeno nelle ore del lunedì.
Per pranzo ho preso poco in modo tale da poter controllare un po' di cose di scuola, a cominciare dal capire dove si trovi il teatro, la palestra ed i vari laboratori. Il tutto ovviamente con l'aiuto di Rachel e Corynn.
" Okay, prima i libri e poi il resto!" dice Corynn e le accompagno al mio armadietto.
Dopo avermi fatto vedere quali siano i libri delle varie materie, che non penso servisse in quanto avrei sempre potuto aprirlo e controllare, decidono di portarmi a vedere il teatro che si trova al piano terra.
" Prima mi hai detto che sei venuta qui per il lavoro dei tuoi, ma che lavoro fanno?" chiede curiosa Rachel.
" Lavorano per l'azienda Google e siccome nell'azienda qui a New York c'era bisogno di informatici hanno fatto venire i miei!"
" Ah, ma sei figlia unica?" chiede Corynn
" No, ho una sorella più piccola di me, ha otto anni, si chiama Jessica"
Chiacchieriamo ancora un po' mentre mi mostrano i laboratori e la palestra e poi ci dividiamo per frequentare le ultime tre ore di lezione.
Noto con "grande" piacere che ho matematica! Sono davvero felicissima! Non vedo proprio l'ora! Ma perchè già il primo giorno ci devono torturare con questa matematica che non serve a niente e a nessuno, soprattutto a noi che frequentiamo una scuola di musica, danza e teatro! Vorrei tanto sapere cosa c'entri la matematica! Per non parlare poi della geometria!
" Biondina!" grida qualcuno da lontano, ma non mi giro, mica sono l'unica bionda qua.
" Biondina!" eppure mi sembra di averla già sentita questa voce... " Con te parlo biondina!" ma certo! Richard! Ma cosa vuole? E soprattutto perchè mi chiama bionda, o meglio, biondina?
" Allora non ci siamo capiti abbastanza bene! Parli con la persona sbgliata, punto uno; e punto due la sottoscritta ha un nome ed un cognome se non vuoi usare il nome, non mi chiamo biondina per tua sfortuna quindi impara a chiamarmi con il mio nome!"
" Devo parlarti!"
" Ho altro da fare più importante che pensare a parlare con te!" dico svoltando l'angolo per il corridoio sinistro.
Più o meno ho capito l'ordine delle aule quindi mi sembra più facile orientarmi verso la C1, l'aula di Matematica. Ho sentito dire che il prof di matematica è davvero severo e stressante, sono sicura che andremo davvero d'accordo! Ma perchè?! Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?! Già io e la matematica siamo come due rette parallele, che non si incontrano mai, poi ci si mette anche il prof!
Non ne posso davvero più già da ora! Poi appena finisco devo passare nell'aula di scienze e per finire in bellezza nel laboratorio di chimica. Ho deciso: il lunedì sarà la mia giornata "preferita"! E guai se qualche professore durante l'anno si assenti il lunedì, rischierei di piangere ininterrottamente... Per la felicità!
Entro in aula e mi siedo all'ultimo banco attaccata al muro, di modo che non appena mi venga sonno ho la persona che mi sta davanti che mi possa coprire dal prof. Mi sono studiata questo piano insieme ai miei amici l'anno scorso e facevamo a turno, una volta loro ed una io per addormentarci.
Ecco che è entrato il pr... La professoressa?! Ma non era maschio?!
" Buongiorno ragazzi!" oh, ora capisco! Ha una voce da maschio ed ora che la guardo meglio ha anche i lineamenti del viso da maschio! Ditemi che non è come io stia pensando...
" Buongiorno prof!" rispondiamo in coro noi alunni per essere poi gridati di restare in silenzio. Più che severa la definirei psicopatica!
Il banco accanto al mio è vuoto per fortuna, almeno posso stendere le gambe sulla sedia libera, tanto la prof o il prof non riuscirà mai a vedermi... Qualcuno bussa alla porta...
" Buongiorno professoressa! Ops, scusate volevo dire professore!" esclama ridendo chissà chi!
" Signorino Cooper vuole una nota disciplinare il primo giorno di scuola?!" chiede la prof su tutte le furie. Nel frattempo c'è una delle tante ragazze stupide che ride peggio di una gallina quando viene strangolata!
" Professoressa, questo è l'ultimo anno, datemi un abbraccio e riappacifichiamoci!" afferma beffardo Richard avvicinandosi a braccia aperte alla prof... oppure al prof? Dettagli...
" Signorino Cooper, la smetta! Piuttosto vada a sedersi in fondo dove la signorina Blaze ha le gambe poggiate!" davvero se n'è accorta?? E come fa a sapere il mio nome??? "Questo le hanno insegnato alla Royal Academy?"
" Mi hanno insegnato a fingere di essere dispiaciuta per quello che ho fatto!" rispondo d'istinto: mi sta già antipatico questo prof, ehm questa prof!
" Fa la spiritosa signorina Blaze?"
" Lei dice?! Strano perchè mi hanno sempre affidato la parte della cattiva negli spettacoli teatrali!" ribatto fingendomi pensierosa sul perchè al riguardo.
" Stia zitta per favore! Anzi vada alla lavagna e risolva l'equazione che le detto!"
Mi dirigo verso la lavagna e nel frattempo c'è la ragazza che prima rideva come una gallina strangolata che mi guarda con ribrezzo oserei dire mentre gli altri si complimentano con me ma non ne capisco il motivo... Non che abbia fatto qualcosa di speciale.
" Hai capito ad occhietti azzurri!" bisbiglia Richard passandomi accanto ma decido di lasciarlo perdere, sarebbero solo tempo e fiato sprecati rispondergli.
Risolvo l'equazione e noto con mio grande piacere che il risultato è indeterminato, proprio come è venuto a me per la prima volta in vita mia, ma la professoressa non sembra accorgersi del fatto che io l'abbia finita.
" Professoressa, ho finito" ed immediatamente si alza in piedi per controllare se ci siano errori.
" Il risultato quanto dev'essere?" chiede dirigendosi verso la cattedra.
" Il risultato è indeterminato" la blocco all'istante.
" E lei come lo fa a sapere?" chiede accigliata
" Lo leggo da qui!" rispondo con fare ovvio indicando la cattedra che si trova si e no a cinque passi da me, ma va a controllare comunque.
" Bene, può andare a posto! Ma non mi risponda più così signorina Blaze!" mi ordina mentre io mi avvicino sempre di più al mio banco.
Purtroppo mi ritrovo accanto a Richard e la prof per mia sfortuna si accorgerà se mi metterò a dormire, qualcosa che vada meglio oggi no, eh? Sbuffo senza neanche accorgermene ed immediatamente Richard e la ragazza che gli sta davanti con cui lui stava svogliatamente parlando si voltano verso di me.
" Non faccio autografi!" rispondo con un falso sorrisetto.
" Ci mancherebbe se ti firmi un libro da sola!" esordisce ms.risatadagallinastrozzata guardandomi come fossi una pazza mentre Richard si porta una mano alla fronte.
" Ma almeno sai cos'è un autografo?" chiedo sbalordita dalla risposta che mi ha dato. Ma dove siamo finiti, nell'edificio di un ospedale psichiatrico?
" Pensi che sia stupida come te?"
" No, perchè se pensassi che tu sia stupida sarei ad un livello molto più basso del tuo, piuttosto sono fermamente convinta che tu un cervello non ce l'abbia!" ribatto per poi tornare a seguire la lezione della prof che sta spiegando le equazioni differenziali.
" Richard difendimi!" lo implora la ragazza di cui non so nemmeno il nome. Evidentemente Richard è il suo ragazzo.
" Come ti chiami?" le chiedo
" Juditte, perchè?" chiede stranita
" No, per vedere se sapessi almeno il tuo nome!" rispondo vedendo con la coda dell'occhio Richard sorridere.
Poi la prof ci sgrida dicendoci di seguire, peccato che io queste cose le abbia già fatte! Certo, non posso di certo ammettere di ricordarle, ed una rispolverata mi aiuterebbe e non poco, ma infondo la matematica non serve a molto per il mio lavoro.
Improvvisamente sento partire una suoneria a me molto familiare. È IL MIO CELLULARE!!! L'ho portato  in classe e non l'ho nemmeno spento!
" Chi è che ha il cellulare acceso in classe?" chiede la prof irritata sentendo il cellulare continuare a squillarmi. Piano piano si avvicina verso la mia fila.
Ti prego, chiunque tu sia smetti di squillare, ti prego! Sta vicino al banco della mia fila.
" Professoressa mi sembra sia il suo cellulare!" dice all'improvviso Richard. Un genio!
" Non ho questa suoneria del cellulare!" ribatte severa. Che idiota che è! Non sa fare niente questo qui!
Respira e fai finta di nulla! Respira! Guarda la tasca di Juditte che a quanto pare ha portato anche lei il cellulare in classe.
" Signorina Fletcher, è il suo cellulare che squilla?" chiede rabbiosa la prof e Juditte nega tranquillamente, mentre il mio cuore batte a 350 000 all'ora.
È vicino al banco di Juditte... Per miracolo il cellulare non squilla più!
" Signorina Fletcher! Non mi menta! Vedo benissimo il rigonfiamento nella sua tasca, e guarda caso ha proprio la forma di un cellulare! Me lo consegni immediatamente!" grida la prof senza lasciar parlare Juditte che sta tirando fuori il cellulare intimorita.
" Professoressa, era il mio cellulare!" ammetto ed immediatamente me ne pento. MA CHE...?!
" La stavo aspettando signorina Blaze!"
" Come, scusi?" strabuzzo gli occhi qualche secondo
" Avevo capito fosse il suo, ma voglio assolutamente sapere perchè lei abbia il cellulare qui in classe!" mi chiede con tono leggermente furioso.
" L'avevo usato a pranzo ed ho dimenticato di metterlo via, chiedo scusa!" mento. Lo porto sempre con me nel caso chiami il capo, dato che a lui non importa dove tu stia, ti chiama di punto in bianco e se non rispondi si arrabbia. Sono sorpresa però di non aver impostato la vibrazione, di solito è la prima cosa che faccio una volta arrivata a scuola.
" Per questa volta perdono sia lei che la signorina Fletcher, ma ora lo spenga e andate entrambe a mettere i cellulari nei rispettivi armadietti!" ci ordina ed immediatamente esco dalla classe dirigendomi verso l'armadietto.
Fortunatamente il cellulare è ancora qui con me e non nel cassetto della presidenza. Non perchè io tema di perdere il cellulare, ma perchè temo di non potermi rimettere in contatto con il capo per alcuni giornie di conseguenza temo la sua reazione, non è conosciuto per essere un tipo molto paziente e comprensivo.
A quanto pare, però, ogni tanto la fortuna sembra essere dalla mia parte.

Hate To Love {COMPLETATO}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora