Chapter 7

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Finalmente dopo altre tre ore di lezione arriva l'ora di pranzo, e più i minuti passano più si avvicina il momento di agire. Sono entusiasta sia perchè erano quasi tre mesi che non mi veniva assegnato più nessuna missione, sia perchè ho in mente un piano semplice ma infallibile per ottenere ciò che mi serve..
Una volta arrivata in mensa faccio la classica fila per avere il cibo e non appena lo ricevo io, Rachel e Corynn ci accomodiamo ad uno dei tavoli più lontani dalla porta. Perfetto direi! Non dovrò nemmeno dare l'impressione di essere ansiosa di fare qualcosa. Forse mi conviene prima mangiare e poi, quando tutti si mettono a chiacchierare per il resto del tempo, entrare in azione.
" Ragazze vado un attimo in bagno e poi torno, okay?" avverto le due ragazze.
" Sisi, noi ti aspettiamo qua!" mi assicura Rachel.
Esco tranquillamente dalla mensa e salgo fino all'ultimo piano con l'ascensore, tanto non c'è nessun professore in vista.
2... 3... 4... Ding
Eccomi; riepilogando corridoio centrale armadietto numero 771. Ed ecco, come speravo, Jason stare lì a parlare e scherzare con un suo amico. Il suo armadietto è aperto ed ha alcuni libri in mano. Che sia appena uscito dalla classe e quindi non abbia ancora mangiato?
" Hey Jason!" lo saluto non appena gli sono abbastanza vicina.
" Kimberly! Quale onore! Come mai ancora qui?" chiede curioso infilando le mani, ormai libere dal peso dei libri, nelle tasche dei pantaloni.
" Oh nulla, stavo venendo a recuperare qualcosa dal mio armadietto" invento una scusa al momento
" Immagino non sia il cellulare. Nonostante ciò che è successo ieri a matematica lo portavi dinuovo in tasca" sorride
" Oh beh, diciamo che lo faccio per abitudine.  Alla mia vecchia scuola ci permettevano di portare i cellulari in classe purchè li tenessimo offline, emergenze escluse" spiego, senza mentire stavolta. Ogni tanto riesco e posso dire la verità, anche se credo di essere diventata più abile nel raccontare menzogne piuttosto che dire la verità. " Senti, già che ci sei" catturo la sua attenzione " Spero che almeno tu abbia seguito la lezione di fisica perchè nè io nè le altre lo abbiamo fatto ed avrei bisogno che qualcuno mi passi gli appunti" chiedo nel modo più educato e gentile possibile.
" Sicuro, ti posso dare il mio libro senza problemi. La mia prossima lezione è giovedì"
"  Wow, hai già imparato l'orario?" gli sorrido cordialmente mentre lui cerca il libro da prestarmi. O meglio, mentre cerca le prove da passarmi senza esserne consapevole.
" La memoria e l'informatica sono il mio forte" ammicca porgendomi il libro
" E ti ritrovi in questa scuola?" giro un dito per indicare l'edificio, poi prendo il libro dalle sue mani e lo ringrazio " Domani te lo riporto, grazie ancora!" gli sorrido nuovamente e saluto sia lui che il suo amico.
" Fa' con comodo" ricambia il mio saluto con un gesto della mano e poi mi volto diretta verso il mio armadietto mentre lui verso l'ascensore.
Ripongo il libro di Jason nel mio armadietto fiera di me. Missione compiuta! Ho ciò che mi serviva, anche se devo ammettere che un po' mi spiace per il povero Jason. Sembra davvero un bravo ragazzo, ed io ho sfruttato questo suo lato gentile e generoso per incastrarlo.
" Ehi, ragazzina!" mi chiama una voce maschile molto profonda e mi giro per poi ritrovarmi davanti il professore di musica.
" Salve prof!"
" Che ci fa in giro per i corridoi?"
" Ho controllato un attimo il cellulare nel mio armadietto!" mento cercando di essere il più credibile possibile.
" Ma se il cellulare ce l'ha in tasca!"
" Sì, perchè vorrei starci un po' finchè non iniziano di nuovo le lezioni!" mento nuovamente, sentendo però il cuore martellare nel petto.
Il professore mi guarda con uno sguardo indagatore e davvero molto inquietante, come se riuscisse a leggermi nell'anima solo guardandomi negli occhi...
" Posso andare professore?" azzardo a chiedere
" Si, vada, ma si ricordi di metterlo via poi dopo, va bene?"
" Ovvio, buona giornata!" auguro per poi allontanarmi il più in fretta possibile dal prof.
Sono talmente ansiosa che per tranquillizzarmi decido di prendere le infinte scale e le scendo il più in fretta possibile finchè non raggiungo il piano terra. Non c'è ancora nessun alunno nei dintorni così corro verso un bagno e mi chiudo dentro.
Compongo il numero del capo per poi sentirlo squillare... Un altro squillo... L'ultimo...
<< Spero sia importante!>>
<< Ho dei biglietti che Jason si è scambiato con il suo migliore amico!>>
<< Ottimo lavoro! Non appena torna a casa li esamini e mi informi!>> chiude la chiamata.
Pericolo scampato, ma ora preparati a motivare il tuo ritardo a Rachel e Corynn.
" Kimberly! Perchè ci hai messo così tanto?" chiede curiosa Corynn
" Ho chiesto il libro di fisica a Jason per farmi passare gli appunti che non ho preso perchè non seguivo e il professore di musica quando mi ha visto nel corridoio mi ha fatto il terzo grado"
" Oh mamma mia, quel professore non si fa mai gli affari suoi! Per non parlare poi di quando ti fissa..." ammette Rachel
" Sì, è davvero inquietante!" rispondo per poi continuare la nostra conversazione tranquillamente.
Ora mi separano solo quattro ore e mezza dal mio lavoro con i biglietti di Jason. Ma il vero problema è: domani riuscirò a mettere via il libro senza che Jason si accorga di non averlo?
Suona la campanella di fine pausa e tutti si alzano per uscire dalla mensa. Chissà che materia mi toccherà fare ora...
" Kim!" mi saluta una voce che riconosco come quella di Jason
" Ehi, Jason!"
" Che materia hai adesso?"
" Per la verità non ne ho la minima idea spero solo di non avere matematica altrimenti mi suicido, guarda!"
" Ma tu hai la transgender?"
" Sì, non so se chiamarla professoressa o professore, e poi anche ieri quando mi si è avvicinata ci mancava poco che non stavo per riderle in faccia! Non riesco proprio a trattenermi!"
" Sì, è vero si crede miss universo oppure mister, dipende da come si alza la mattina, e poi fa la preziosa pensando di riuscire ad ingannare tutti!"
" Secondo me lei o lui a casa ha appeso uno specchio di plastica, altrochè di vetro!"
Nel frattempo che abbiamo parlato siamo già arrivati ai nostri armadietti.
Prendo immediatamente l'orario e per mia fortuna ho l'ora di mus... MUSICA?!
Senza rendermene conto sgrano gli occhi: ho due ore di fila??? No okay... Dio mi ha punito per aver mentito, è l'unica spiegazione!
" Cosa c'è?" chiede sorridendo, sicuramente per la mia faccia, Jason.
" Ho due ore di musica di fila!"
" Anche io, dovremmo subire la stessa punizione!" mi rassicura.
Ma cosa ho fatto di male per ritrovarmi il prof che mi fisserà per tutte e due le ore ricordandosi del ce...
"IL CELLULARE!!!" esclamo di colpo " Lo devo nascondere!"
" Mettilo nello zaino, oppure dallo a me e non appena entriamo mi avvicino al tuo banco come a chiederti qualcosa e te lo passo!"
" Tu..." indico Jason " Tu sei un genio!" ammetto per vederlo sorridere: un sorriso bianchissimo, con detti perfettamente allineati, che spicca perchè in contrasto con la sua pelle scura.
Faccio come mi ha consigliato Jason e lui, dal canto suo, se lo mette in tasca; sono sicura che il professore non si accorgerà di nulla anche perchè sarebbe difficile vedere questo scambio se uno stangone come Jason coprirebbe la sua visuale..
Entro in classe e mi siedo al banco in mezzo tra Rachel e Corynn che mi guardano a bocca aperta.
" Che c'è?" chiedo stranita
" C'è che hai passato il tuo cellulare a Jason. Quanto sei temeraria?" mi chiede Rachel, oserei dire con un pizzico di gelosia
" Te lo hanno detto che in informatica è un professionista?! Spero tu non abbia nulla da nascondere in quel cellulare perchè altrimenti in poco tempo tutti sapranno gli affari tuoi" esclama Corynn
" E quindi?! Il mio cellulare è a prova di qualsiasi hacker. Un mio amico era bravo quanto lui in informatica, tanto da insegnarmi alcuni trucchetti. Non sono in pericolo tranquille ragazze!" mento spudoratamente con una faccia impassibile: avevo dimenticato dell'abilità di Jason, ma il mio cellulare è davvero una fortezza informatica grazie alla CIA. Hanno creato una specie di software che permette di identificare le impronte digitali della persona che usa il telefono, e se non sono quelle del proprietario è impossibile sbloccare il cellulare nonostante si possa aver messo il codice esatto. Per farlo hanno usato uno schermo apposito che trasferisce le informazioni direttamente agli informatici della CIA, ai quali arriva un messaggio che le impronte non sono quelle impostate nel software e bloccano l'accesso.  Fenomenale, no?
Dopo poco entra più incavolato che mai Richard che prende per il colletto della camicia Jason. Riesco a vedere l'espressione scocciata di Jason da dove sono seduta perchè è un banco avanti a me nell'altra fila.
Sono seriamente preoccupata per ciò che può succedere, insomma un bestione muscoloso come Richard contro un relativamente piccolo Jason...
" Qui si mette male!" esclama preoccupata Rachel.
" Ma che succede?!" esclama sorpresa dalla scena Corynn
Immediatamente tutti si mettono in cerchio intorno a Richard e Jason. Rachel e Corynn si mettono dietro ad altre ragazze che non sanno cosa fare.
" Lo sai che cosa hai fatto?! Ma ci pensi prima di farle le cose?! Cosa ti dice il cervello?!" dice Richard a denti stretti guardando Jason in cagnesco.
Richard si avvicina sempre di più al muro opposto ed una volta arrivato inizia a sbatterci contro Jason dopo ogni frase che dice.
Ma dov'è il professore?!
" Te li vai cercando proprio i guai tu, eh?!" un'altra botta al muro e Jason ha una smorfia di dolore impressa sulla faccia " Guaia  te se ci finisco in mezzo anche io" e Jason è ancora una volta contro al muro.
Ora basta!
" Ehi! La vuoi finire?" grido contro Richard e mi ritrovo tutti gli sguardi puntati addosso. Per ultimo si gira Richard che mi guarda con un sorriso malefico.
" E cosa vorresti fare tu piccola biondina?" chiede ridendo.
Mi avvicino e li separo, ma subito mi sento tirare per capelli. Inizio a difendermi come meglio posso usando ciò che mi hanno insegnato durante l'addestramento: un calcio sullo stinco, una gomitata sul mento ed è indifeso.
E proprio nel momento in cui avrei potuto tirare un pugno a Richard...
" Blaze e Cooper! In presidenza!" grida il professore di musica.
Ci avviciniamo verso la porta e seguiamo il professore. Mentre cammino ho la sensazione di essere fissata e chi può essere se non Richard dato che il prof è davanti a noi. Mi giro verso di lui e riconfermo ciò che avevo detto.
" Non hai idea contro chi ti sei messa!" esclama Richard in modo malvagio.
" Fammi pensare... Ah, sì! Richard Cooper 19 anni, bocciato l'anno scorso che si crede chissà chi a poter comandare sulla gente, e picchiare il migliore amico, non un semplice amico, il MIGLIORE! Non ti vergogni?" chiedo schifata.
Lui per risposta si mette a ridere e nega semplicemente con la testa.
" E per tua informazione, gli amici si DIFENDONO" sottolineo quest'ultima parola " non so che idea tu abbia dell'amicizia o cosa ti abbiano insegnato al riguardo, ma so per certo che gli amici non si trattano in quel modo, quindi non biasimerei Jason se ti mettesse nei guai dopo quello che gli hai fatto!" lo redarguisco puntandogli un dito contro il petto davanti al suo sguardo concentrato ad ascoltarmi.
Il prof bussa alla porta che apre subito dopo aver ricevuto il permesso della preside ad entrare.
" Guarda un po' chi si vede! Blaze e Cooper!" esclama meravigliata di vedermi la preside.
" Sì, avete indovinato! Era difficile riconoscerci!" ribatto per poi essere guardata da Richard che resta sorpreso dalla mia schiettezza.
" Faceva così anche alla Royal Academy, signorina Blaze?"
" Certo, perchè dovrei comportarmi in modo diverso rispetto a come mi comportavo in quella scuola?"
" Si può sapere cosa avete fatto?" sospira la preside arrendendosi alla mia sfacciataggine.
" Semplice: Richard se la prende con la persona sbagliata!" ora voglio il premio, in questo preciso istante per lo sguardo che mi rivolge Richard.
" Mi sembrava strano che lei avesse fatto qualcosa signorina Blaze, può ritornare in classe! E lei signorino Cooper..." non riesco più a sentire dato che il professore mi accompagna fuori e mi ordina di tornare in classe.
Obbedisco ed una volta arrivata in classe mi tocca raccontare tutto, che poi non è tanto, ai miei compagni di classe perchè sono troppo curiosi.
" Non ci posso credere!" esclama Corynn " Davvero hai incolpato Richard di tutto?"
" Perchè non è stato lui?" chiedo alquanto ovvia
" Effettivamente, lei non ha detto qual era la persona sbagliata e comunque ha detto la verità!" le fa notare Rachel.
Dopo poco il prof e Richard ritornano in classe: il professore che mi fissa dispiaciuto oserei dire e Richard in malomodo.
" Avanti, prendete i libri, che fate ancora così?" ordina il prof.
" Però te la sei cavata con Richard, di solito nessuno è in grado di tenergli testa!" si congratula con me Rachel e poi Corynn.
" Ma se lo è meritato: come si permette di fare male ad una persona che tra l'altro è anche il suo migliore amico, non uno qualunque?!" faccio notare ed entrambe annuiscono.
Con la coda dell'occhio vedo Jason che nonostante tutto ha tenuto il posto a Richard senza però rivolgergli la parola... quei due sono strani, e non poco.
Almeno la lezione di musica la seguo dato che mi interessa rispetto a fisica e matematica.
* * *
Finalmente il bidello si è deciso a suonare la campanella di fine lezione ed immediatamente prendo i libri e tutti in massa ci dirigiamo verso la porta. Vedo Jason stare un po' più avanti di me, così lo chiamo e lui si gira.
" Kim! Mi spiace che tu sia finita nei guai per colpa mia, tu non c'entravi nulla in tutto ciò. Forse è meglio che non rischi di ritrovarti di nuovo nei guai per colpa mia" nonononono! Non posso lasciarmelo scappare proprio ora che ho il suo caso e lo devo pedinare!!!
" È proprio di questo che ti voglio parlare: nei guai mi sono messa io perchè avrei potuto anche fregarmene che quell' idiota ti stesse picchiando, ma questo non significa che per colpa di una persona, alla quale il cervello non funziona, mi sono ritrovata nei guai, per cosi dire, noi due dobbiamo allontanarci. Non è stata colpa tua, okay? Non ce l'ho con te, sta tranquillo!" mentre parlavo Richard è rimasto seduto a guardarci e sentirci, ma non mi interessa.
" Va bene, se lo dici tu! Ah, comunque non ti ho più restituito il cellulare, scusami" me lo passa e direi che sembri imbarazzato... Lo guardo e gli sorrido.
" Dai andiamo!" lo incito ed usciamo dalla classe. Anche se dietro quel sorriso si nascondeva la paura che abbia letto qualcosa sul mio cellulare, nonostante sia decisamente impossibile entrare nel mio cellulare.

Hate To Love {COMPLETATO}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora