Chapter 10

2.2K 80 3
                                    

Mi ritrovo nel laboratorio di chimica e sto seguendo la lezione con molta partecipazione. Questo professore è davvero molto spiritoso e spiega anche bene, ma comunque sto per addormentarmi, ma mi ritrovo accanto a Juditte al secondo banco, e non posso rischiare di farmi beccare.
Come mi ritrovo vicino a Juditte?Me lo chiedo anche io... Sono arrivata un po' in ritardo e siccome Rachel e Corynn non hanno quest'ora con me, l'unico posto libero era questo. Ciò che mi sembra strano è che gli ultimi tre banchi siano vuoti ed io non sono andata a sedermi lì... Mi sembra che la mia testa l'abbia lasciata attaccata al cuscino, altrimenti non mi spiego come abbia potuto sedermi vicino a Juditte!
In classe ci sono Jason e Richard dietro di noi, e parlano come se fossero due stazioni radio disponibili ventiquattro ore su ventiquattro. Ma un momento... Non poteva sedersi Richard vicino a Juditte ed io vicino a Jason?
Qualcuno bussa alla porta e, senza neanche aspettare il permesso del prof, entrano la preside con due agenti dell' FBI... Qui si mette male!
" Smith Jason è presente?" chiede la preside.
" Sono qui!" esclama tranquillamente lui per poi raggelarsi non appena vede gli agenti dell'FBI.
" Venga con noi, abbiamo bisogno di fargli alcune domande!" ordina uno degli agenti.
" Nonono! Cos'è successo?" chiede Richard preoccupatissimo; è evidente che ci tiene molto a Jason.
" Non sono affari suoi, è pregato di stare in silenzio! A meno che non ha da dirci qualcosa ... " ipotizza l'altro agente.
" Smith si alzi, forza!" lo incita la preside visto che lui è rimasto pietrificato. " Se non si alza lei, mi costringe a farlo alzare con la forza!" lo minaccia.
" Io non ho fatto niente!" si difende alzando le mani.
Sospirando un agente si avvicina ed una volta arrivato al banco Richard cerca di allontanarlo.
" Si sposti per favore!" ordina l'agente, ma Richard continua imperterrito finchè non arriva l'altro agente che lo ferma.
" Questo saremo noi a deciderlo, non tu!" ribatte l'agente, io non mi giro... non vedo perchè farlo, dato il fatto che potrò sapere tutto da Mike, un agente che conosco che sa sempre tutto di tutti i casi... Come, non lo so, ma è per questo che è stato preso nella CIA.
Perchè? Perchè? Non lo potevano arrestare tipo quando uscivamo da scuola?
" Tu" mi indica l'agente che ha preso Jason " Vieni con noi, abbiamo bisogno di un testimone!" mi ordina. Più evidente di così no?! Certo che non sanno proprio fingere questi eh!
" Io?!" chiedo fingendomi confusa.
" Sì signorina!"
Mi alzo e mi avvicino a Jason affiancata dall'altro agente, sento gli sguardi di tutti addosso! Ma è possibile che io sia in mezzo a tutti sti macelli?! Non potevo nascere in una comune famiglia di UMANI, frequentare una sola scuola dove nessuno mi avrebbe conosciuto? Ma la risposta è sempre quella: NO!
" Posso venire anche io?" supplica Richard guardando Jason più preoccupato di prima.
" Va bene, ma taccia fino alla caserma, chiaro?" fa l'agente che lo teneva fermo sospirando, a quanto pare non lo porterà con piacere, ma qualche anno di carcere anche a lui per la complicità non gli farebbe male...
Scendiamo in silenzio attraverso l'ascensore. Jason è stato ammanettato mentre io e Richard siamo affiancati dallo stesso agente che ci tiene per i gomiti. Saliamo in due macchine diverse: Jason nella prima dove c'è un altro agente che lo aspetta, mentre io e Richard nella seconda anche noi con un altro agente.
Una volta che siamo partiti sento il cellulare vibrare: è il capo!
< Ti aspetto in caserma!> ora si spiega tutto...
< Sto arrivando!> rispondo il più silenziosamente possibile per cercare di non farmi sentire da Richard, che è seduto accanto a me ma sembra comunque essere perso tra i suoi pensieri.
" Perchè prorpio tu?" chiede di punto in bianco Richard rivolgendosi a me.
" Signorino, le ho detto di tacere!" gli rammenta l'agente che ci ha portati qui.
Richard fa per rispondere, ma gli faccio segno di tacere. Lui chiede perchè senza parlare, ed io gli ripeto semplicemente di starsi zitto.
Perchè il capo mi vuole vedere? Speriamo che rientriamo a scuola a prendere le nostre cose quando gli altri sono già usciti...
" Cavolo!" esclamo. Le chiavi della macchina! Tasto immediatamente le tasche della giacca e mi tranquilllizzo subito non appena le prendo in mano.
" Problemi?" chiede l'agente alla guida guardandomi attraverso lo specchietto retrovisore.
" No, niente!" rispondo semplicemente, non vedo perchè dare spiegazioni alle persone quando non sono affari loro. Sono sempre stata così roservata anche sulle frivolezze. Non amo dare spiegazioni non necessarie o non inerenti.
* * *
Siamo arrivati davanti alla caserma, dopo circa tre ore di traffico abbiamo raggiunto la meta e ci sono alcuni agenti della CIA fuori, li riconosco perchè hanno occhiali oscurati e sono vestiti rigorosamente di nero. Io sono una delle agenti sotto copertura fortunatamente, quindi non girerò mai così: loro sono guardie, io un'agente!
" Ma si può sapere perchè ti fissano tutti?" chiede Richard curioso.
" Perchè non provi a chiederglielo? Ah, già! Non puoi parlare!"
" Nono signorina, siamo arrivati in caserma" risponde Richard
" Siamo FUORI, non DENTRO!" faccio notare alzando gli occhi al cielo.
Una volta entrati in caserma, trovo la stessa identica cosa che vedevo tutti i giorni quando andavo in caserma a Toronto e ci sentivamo con il capo via Skype: caos, squilli di telefoni, voci sopra voci, uniformi, manette, prigionieri e persone di tutti i tipi. Il mio paradiso!
" Signorina!" qualcuno interrompe il mio 'rientro' in una caserma " lei venga con noi!" mi ordina una persona che mi sembra di conoscere... Mike! Obbedisco in silenzio e piano piano ci allontaniamo sentendo, come sempre, gli sguardi di tutti addosso.
Ho capito che mi conoscete, ma potete evitare di dare nell'occhio?
" Che ci fai qui tu?" chiede Mike preoccupato. Ha la mia stessa età, solo che lui all' età di sedici anni è venuto qui e mi ha lasciata a Toronto sola con Emily e Mar, ha preferito lasciare la scuola ed entrare definitivamente nella CIA e anche lui come me è un agente e non fa la guardia, anche se non capisco cosa ci facciano delle guardie nella CIA che è un centro di spionaggio! Credo che come lavoro di copertura faccia l'agente dell'FBI data la sua uniforme.
" Non si saluta un' amica dopo due anni che non ti vedi?" Dio mio se non è fatto carino! Lo era già prima ma ora ... Cavolo! Una persona dopo due anni cambia così tanto? Biondo scuro, occhi verdi, la solita carnagione olivastra e... Vabbè altezza a parte è tutta un' altra persona!
" Vieni qui bassotta!" mi esorta aprendo le braccia e ridendo.
" Pensavo ti fossi dimenticato quel soprannome! E poi per due o tre centimetri di differenza non sono poi così bassa!" ribatto abbracciandolo a mia volta.
" Forse due anni fa eri due o tre centimetri più bassa... Ora arrivi al mio petto!" mi prende in giro.
" Sei tu che sei alto! Io sono 1,70 cm e sono alta!"
" Io venti centimetri più di te!" sorride guardandomi negli occhi, e ovviamente io affogo nei suoi occhi verdi... sono così belli! " Non hai risposto alla mia domanda!"
" Mi voleva vedere il capo!" rispondo vaga
" Eccerto! Mica dà spiegazioni complete questa!"
" Ma non eri tu quello che sapeva tutto di tutti?"
" Infatti so cosa ci fai qui! Ma ora muoviti che il capo vuole vedere anche me!"
" Oh, no! Tu porti sfortuna!"
" Ma stai zitta!" risponde ed entrambi entriamo ridendo.
La stanza ha un parquet di un legno molto, ma molto scuro e le pareti rosso sangue e vi sono appese un sacco di cornici che decorano documenti in stile diploma o laurea... Ma cosa sono non so dirlo di preciso. Ma cosa voleva il capo da me e da Mike e soprattutto: dov'è? Chissà come sarà vedere il capo per la prima volta dal vivo... Ci accomodiamo sulle sedie e non appena lo facciamo lo vediamo entrare, immediatamente ci alziamo in piedi e lo salutiamo.
" Accomodatevi!" ci esorta " Innanzitutto voglio complimentarmi per il suo buon lavoro come sempre, signorina Blaze. Anche con lei signorino Jones per esser riuscito a procurarmi quell'importante documento. Ma ora veniamo a noi... Vi starete chiedendo perchè vi ho convocati ed io vi darò una risposta!"
" Un lavoro insieme!" lo anticipo
" Precisamente!" Mike mi guarda stupito ed io me ne vanto " Dovrete trovare dei documenti nella stanza del sindaco di New York. Sono documeti rubati alla CIA tramite qualche tirocinante dell'FBI che è stato già imprigionato." ci spiega il capo.
" Non c'è problema!" esclamiamo insieme io e Mike
" Vi ho assegnato questo incarico perchè siete gli unici in grado di agire di soppiatto e mentire senza problemi, e anche perchè siete amici e so già che collaborerete. Buon lavoro e buona giornata!" ci fa segno di uscire e noi facciamo ciò che ci chiede.
Usciamo e penso a quello che ci ha detto il capo... Era un complimemto camuffato in una scusa per farci lavorare insieme? Mi giro verso Mike e lo vedo pensieroso come me.
" Era un complimento quello?!" ci chiediamo comtemporaneamente a vicenda. Dopo due secondi io inizio a saltellare come una pazza mentre Mike rimane ancora meravigliato.
" Ommiodio! Ommiodio! Ommiodio! Non ci posso credere! Ha sempre detto frasi del tipo ' Ottimo lavoro', ' Mi rende orgoglioso di lei' oppure ' Ben fatto' ma non ha mai fatto un compliento! Ti rendi conto di che fortuna abbiamo?" chiedo a Mike prendendo la sua faccia tra le mie mani e subito dopo lo abbraccio, ma lui non ricambia: è ancora incantato...
" Pianeta Terra chiama Mike Jones!" gli schiocco le dita davanti agli occhi.
" Dimmi che è un sogno, altrimenti io svengo!"
" È. Tutto. Vero." scandisco e mi abbraccia di colpo, ed io cosa faccio? Ricambio.
Sorrido sia per la felicità che per il batticuore che sento quando avverto che mi stringe di più a lui.
" È finita la scenetta tra i due innamorati?" chiede una voce profonda che ha una sfumatura di... Gelosia?!
Ci voltiamo entrambi senza staccarci e per l'ennesima volta chi mi ritrovo davanti? Richard ovviamente!
" Ma la smetti di perseguitarmi?!" lo supplico infastidita.
" Dov'eri finita?" chiede Richard " Non dovevi fare la testimone?" ma che memoria ha questo qua?
" Sì, infatti! Stavo in questa stanza a guardare tutto quanto, quando sono uscita ho incontrato un'amico e lo stavo salutando: problemi?!" lo guardo male.
" Non eri tu quella che è finita dalla preside insieme a me perchè mi stava tipo aggredendo per difendere Jason, che ora è sotto indagine? E tu cosa fai? Ti abbracci con uno stangone biondo?" applaude fingendosi colpito
" Geloso che non abbraccio te?" ribatto
" Lo hai detto alla persona sbagliata!"
" Allora vedi di farti i fatti tuoi altrimenti tutto quello che non ti ho dato ieri in classe ti do oggi!" lo minaccio, colpo basso ma non c'è problema: ciò che dico faccio.
" Per tua informazione qualcuno ha trovato i biglietti che si era scambiato con qualcuno che parlavano proprio di questo: e chissà perchè ora ce li ha l'FBI!" mi informa
" Mi staresti accusando?! E poi con chi se li può esser scambiati se non con te? Siete migliori amici!" gli faccio notare.
" E tu cosa eri per lui?" chiede maliziosamente ed è allora che gli tiro un ceffone. Vorrei continuare a picchiarlo, ma qualcuno più forte di me mi ferma: Mike e chi se no?
" Mike spostati, perfavore!" dico a denti stretti.
" Si e poi vai tu in carcere, non se ne parla!" dice serio
" Dico che era legittima difesa!" bisbiglio guardando di traverso Richard
" E che prove hai per dimostrarlo?" bisbiglia a sua volta Mike
" Tu, o no?"
" Mhhh... Probabile" risponde pensandoci su e muovendo la testa da un lato all'altro.
Sorrido d'istinto e lui fa la stessa cosa. Incredibile come riesce a farmi cambiare l'umore in pochi secondi: che poteri ha?
" Signorina e signorino, ci servirebbero i vostri nomi e cognomi per aver testimoniato le risposte del signorino Smith!" ci informa un agente che ci accompagna alla sua scrivania dove scrive i nostri connotati al computer. " Dovrete rimanere qui ancora un po', e per quanto riguarda le vostre cose le abbiamo mandate a prendere dalla scuola. Tra poco dovrebbero arrivare"
" Grazie!" rispondo
" Servizio completo!" resta colpito Mike che è seduto sulla sedia della scrivania dietro quella dove mi trovo io.
" Non del tutto, mi andresti a prendere Jess? Please!" lo imploro facendo gli occhietti dolci e gli porgo le chiavi
" Jess?!" chiede curioso Richard
" Che t'importa?" ribatte Mike, a quanto pare Richard sta antipatico anche a lui.
" Non parlavo con te!" gli fa notare Richard
" Anche lei non parlava con te, quindi fatti gentilmente i fatti tuoi, grazie e se te ne vai fai prima!" controbatte
" Ma si può sapere chi sei tu che interrompi le conversazioni degli altri?"
" E tu si può sapere chi sei che per ogni cosa che dico o faccio devi intrometterti?" ribatto, perdendo la pazienza, rivolgendomi a Richard che si zittisce.
" Vado a prendere Jess!" mi saluta Mike
" Sì!"
Lo guardo uscire dalle porte di vetro contrassegnate dai simboli dell'FBI e della CIA. È incredibile che, nonostante siano passati due anni, il nostro rapporto sia rimasto sempre lo stesso.
" Te l'avevo chiesto prima io comunque" sento borbottare Richard. Di conseguenza mi giro verso di lui confusa, non capendo a cosa si stia riferendo. " La macchina" specifica poi.
Alzo gli occhi al cielo e ritorno a guardare un punto impreciso davanti a me aspettando il ritorno di Mike con Jess.
Mi accomodo su una delle sedie di una scrivania libera ed inizio a rilassarmi nel caos della caserma avendo la costante sensazione che Richard mi stia fissando e l'idea che mi tocca stare ancora qui mi fa salire ancora di più i nervi.
* * *
" Kim!" grida una vocina dolcissima che subito mi rasserena
" Piccola mia!" la saluto mettendomi in equilibrio sulle punte e aprendo le braccia in cui lei si butta.
" Hai visto chi mi è venuto a prendere?"
" Lo so, l'ho mandato io a prenderti! Contenta?" lei annuisce semplicemente poi cambia espressione quando guarda Richard. Ho capito, è una cosa nostra odiare Richard! " Cosa c'è?" le chiedo
" Chi è lui?" indica Richard
" È un mio compagno di scuola!" rispondo
" Ciao, io sono Richard!" si presenta a mia sorella e lei per non so quale strano miracolo della natura gli sorride ed io rimango sbalordita.
" Io sono Jessica!" si presenta lei a sua volta.
" Sì, bene vi siete conosciuti! Hai da fare dei compiti tesoro?" devio dall'argomento.
" No, a dire il vero oggi abbiamo fatto poco e niente!" che fortuna che hanno i bambini...
" Ah, comunque qua ci sono le vostre cose e i compiti i professori vi hanno autorizzato a non farli!" ci avvisa Mike.
" Grazie Mike!" dico prendendo il mio zaino.
" Prego, ma per quanto devi rimanere qui?"
" Penso poco ancora, poi dovrebbero darci il permesso! Quanto vorrei stare sdraiata sul divano a parlare un po' con Emily e Mariah!" esclamo stanca di stare seduta a non fare nulla.
" Ma non ha ancora detto nulla?!" chiede stanco anche lui ed io nego con la testa" Vabbè dai, aspetto con te!"
" Guarda che puoi andare, non devi per forza restare!"
" No, oggi non ho nulla da fare a lavoro. Anche perchè altrimenti Jess se ne sta con quel tizio lì!" nega indicando con la testa Jess e Richard che giocano insieme.
" Jess, perchè non vieni a stare un po' con Mike? È venuto a prenderti apposta" faccio io, anche se è un ordine camuffato in un favore.
" Si, tanto poi ci sto a casa!" e no cara Jess, con tutti ma non con Richard.
" Forse è meglio se fai quello che ti dice tua sorella!" le fa Richard notando il mio sguardo.
" E per quale motivo non potrei stare con te?"
" Perchè con lui non ci devi stare piccola!" esclamo prendendola in braccio e portandola via dalle braccia muscolose di Richard.
" Perchè?"
" Perchè te lo dice la tua adorata sorellina!" camuffo, dinuovo,questa risposta dura in parole dolci. Mi sento male a cambiare frasi abbastanza severe in dolci con la mia amata Jessica.
Ci mettiamo un po' a giocare con Jess e a parlare, sembra che lei e Mike vadano d'amore e d'accordo. Ma non capisco ancora perchè ha preso a simpatia Richard; per quale assurdo motivo lo ha fatto? Da come lo ha guardato all'inizio sembrava odiarlo.
" Signorina Blaze e signorino Cooper, potete andare, grazie per averci aiutato!" ci congeda un agente. E che aiuto abbiamo dato?
Fatto sta che usciamo immediatamente dalla caserma e ci dirigiamo subito verso casa con Mike che mi ha costretto a farlo guidare. Io sono talmente stanca che sono sicura che non appena torno a casa mi butto sul letto!

Hate To Love {COMPLETATO}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora