Chapter 12

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Siamo a casa e durante il viaggio Rachel mi ha inviato la foto di Richard e non appena la vedo scoppio a ridere!
" Che c'è?" chiede Mike curioso.
" Guarda qua!" gli mostro la foto e poi gli spiego tutto, sa che io non sono una persona che prende in giro gli altri e non mi permetterei di farlo se non c'è un valido motivo dietro.
" Ah, ma questo è il ragazzo di ieri!" si ricorda improvvisamente ed io annuisco ridendo ancora.
" Devo scriverci qualcosa e ho già tutto in mente... Ma, c'è sempre un ma, ho bisogno di te!" indico Mike e insieme ci dirigiamo in camera mia dove ho il mio computer.
Al di fuori di queste applicazioni per fare scritte e disegni, lo so usare perfettamente ma per quel tipo di applicazioni mi serve Mike. E poi per il mio lavoro come agente queste applicazioni potrei anche disinstallarle.
" Dovrai imparare prima o poi ad usarle"
" Quando mi serviranno URGENTEMENTE, imparerò. Tanto ci siete sia tu che mia sorella che le sapete usare, e fidati che per il nostro lavoro non serve!"
" E chi te lo dice, magari un giorno ti servirà e tu non lo saprai usare..."
" Domani è un altro giorno, noi pensiamo al presente che bisogna prima vedere se ci arriviamo al futuro" rispondo seria.
Ritagliamo un po', raddrizziamo, modifichiamo i contrasti ... E ora la scritta. Essendo lo sfondo bianco Mike mi consiglia di fare la scritta di un colore vistoso ed in grassetto. E cosa scegliere se non il giallo?
" Okay, scrivi: ANCORA CINQUE MINUTI MAMMA..." che si abbina perfettamente all'immagine dove Richard poggia la testa sulle braccia incrociate sul banco e dorme con la bocca socchiusa.
Lunedì devo arrivare presto per farmi aiutare ad appendere le copie sul suo armadietto e sulle cinque bacheche di ogni piano, esattamente come ha fatto lui con Megan; penso sia la giusta vendetta... E non vedo l'ora di ammirare la sua faccia quando, scioccato, guarderà le foto! Quanto godo!!!
" Bene ora possiamo studiare il piano per entrare nello studio del sindaco stanotte?" chiede Mike sospirando.
" Ehm, a dire il vero non è finito..." mento per poi scoppiare a ridere non appena vedo la sua faccia sbigottita.
" Io ho sempre detto che tu avresti dovuto fare l'attrice e non l'agente della CIA!"
" Ehi, nella mia vita sono 15 ore su 15 un'attrice!"
" Perchè quindici?"
" Perchè nelle altre ore o dormo oppure mi svago a differenza dei miei"
" Non cambieranno mai..." sospira ed io annuisco.
" Dai, scendiamo ora, che andiamo nel soggiorno a spremere il cervello!"
* * *
Pensa... Pensa... Pensa...
Una spia come entrerebbe di nascosto nello studio del sindaco? Come farebbe il capo? Pensa... Pensa... Pensa... E continua a pensare non appena Mike smette di fare rumore...
" Sai per pensare c'è bisogno di silenzio!" lo rimprovero ed immediatamente fa silenzio.
" SILENZIO!!!" grido una volta arrivata l'illuminazione.
" Ma se non sto facendo nulla ora!" si difende lo scemo
" Macchè! Dobbiamo fare rumore e distrarre le guardie o chiunque stia lì in modo da farle allontanare dalle finestre ed entrarvici!" spiego e all'inizio Mike mi guarda accigliato ma poi inizia a capire...
" Sei una genia!"
" Bene, quindi quello che distrarrà le guardie sarai tu!"
" Cosa?! Perchè?!"
" Perchè io ho inventato il piano... O no?"
" Posso comunque distrarle e poi entrare con te!"
" E poi come facciamo ad uscire?"
" Dalla porta!"
" Va bene! Ma solo perchè sei tu! Io distraggo e tu entri, okay?" cedo
" Andata!" esclama Mike entusiasta " Ma come li distraiamo?"
" Problema: serve qualcosa che faccia scalpore diciamo così..." ed inizio a riflettere quando lo sento sogghignare e lo guardo stranita.
" Mi è venuta un'idea geniale!" esclama fiero
" Sputa il rospo!" lo incito
" Pistola da starter"
" Non è male, bravo!" mi congratulo " Ma dove la prendiamo?"
" Se noi partiamo ora forse ce la facciamo in tempo a comprarne una"
Prendo il portafoglio e le chiavi della macchina con la mia amata giacca nera di pelle, saluto Jessica e ci avviamo in città.
* * *
È tramonto e qui in periferia si percepiscono tutti i suoi colori e le sue sfumature, così abbasso il finestrino e tiro fuori la testa venendo immediatamente colpita in faccia dal vento e chiudo gli occhi lasciando che faccia svolazzare i miei lunghi capelli biondi.
Accenno un sorriso sentendo carezze delicate sfiorare il mio viso e mi lascio cullare nella mia tranquillità e spensieratezza del momento. E per un momento sembro dimenticarmi di tutto e di tutti, del piano, dei miei, della scuola e del lavoro. La posso definire la vera ed unica volta in cui mi sono sentita il cuore esplodere senza un motivo, i brividi arrivare fino ai capelli e affidarmi al vento lasciando che mi spinga indietro il braccio destro e che " coccoli " i miei capelli senza avere la strana sensazione che i miei genitori possano vedermi come una stupida ragazzina undicenne, stupida per loro, nel momento in cui lo faccio.
L' unico vero momento della mia vita in cui mi sento libera da tutti i miei problemi e da tutte le mie paure. E a incorniciare il tutto, cosa c'è di meglio della mia canzone preferita?
" Kimberly!" mi richiama alla realtà Mike
" Dimmi!" gli chiedo rientrando dentro con la testa senza rientrare il braccio, con il cuore che batte all'impazzata e quel senso di frenesia che mi pervade sentendo salire l'adrenalina a mille, senza tralasciare il mio sorriso stampato in faccia.
" Niente, va!" mi fa segno con la mano di lasciar perdere, e ora che ci penso in effetti sentivo tipo qualcuno parlare ma la sua voce veniva attutita dal mio piccolo sfogo di alcune emozioni che se affiancate mi rendono carica ed energica.
Mi sento davvero pronta all'azione ora, più pronta di quanto non lo sia mai stata, e se non fossi uscita oggi non mi sarei sentita così.
E mentre il viaggio continua ascolto tante canzoni che ascoltavo sempre quando avevo voglia di dimenticare tutto e passare un pomeriggio sola, a Toronto nel bosco vicino casa, cercando di trovare la forza per rialzarmi ogni volta che cadevo a causa delle persone che mi circondavano. Canzoni con significati diversi tra di loro, ma unite da un' unica sensazione che mi provocavano e mi provocano: LIBERTÀ...
* * *
Abbiamo appena comprato ciò che ci serve. Tiro un attimo fuori la mia pistola da starter e la guardo curiosa di sapere come è fatta, non ne ho mai vista una dato che non serva a molto per gli addestramenti alla CIA. O meglio, non serve assolutamente. Fatto sta che tra tanta gente che ci passa accanto e ci guarda preoccupata, io e Mike veniamo fermati proprio da due teste vuote con l'uniforme della polizia.
" Fermi, polizia! Che fate con un arma voi ragazzini?"
" Uno: non chiamarmi ragazzina, due: abbiamo tutto il diritto di usarla e tre: è una pistola da starter, non farà del male a nessuno!" rispondo numerando con le dita
" E perchè ne avreste tutto il diritto?" chiede l'altro poliziotto così sia io che Mike tiriamo fuori la tessera della CIA e gli agenti rimangono spiazzati
" Alla CIA non bastano più gli adulti che servono anche i ragazzi?" fa uno di loro
" Se per adulti si intendono zucche vuote che pensano che due ragazzi usino un'arma davanti a tutta questa gente... Ma chi vi ha dato il contratto? L'avete per caso trovato nel pacco delle patatine o nel Kinder Sorpresa?" li prendo in giro
" Ma a cosa vi serve esattamente?" domanda lo stangone
" E voi cosa volete sapere esattamente? CIA e Polizia non hanno mai collaborato e mai lo faranno!" ribatto con disprezzo. È il lavoro più insoddisfacente del mondo e meno emozionante che esista fare il poliziotto, anche lavorare nell'FBI non credo sia adrenalinico per i miei standard. E ciò che rende ancora più adrenalinico il mio lavoro, per me, è che lo faccio di nascosto perchè i miei sono all'oscuro di tutto. L'unico a sapre di questo mio segreto è Mike, ma esclusivamente perchè è stata una decisione che abbiamo preso insieme, abbiamo accettato l'incarico insieme. E con lui sono certa che il mio segreto è sicuro.
" Sei un po' scontrosa ragazzina!"
" Agente Blaze, grazie!" forzo un sorriso per poi entrare in macchina con la famosa distrazione.
Ma dove li hanno trovati certi soggetti? E chi li ha accoppiati? Ovviamente una testa con il cervello ancora avvolto nel cellophan!
<<We're so late nights, red eyes
Amnesia, on ice
Late nights, red eyes
Amnesia, I need you
Right now I'm emotional
I lose control when I'm with you
I hope I haven't said too much
Guess I'll always push my luck when I'm with you ...>>
IL CELLULARE! Dov'è, dov'è?
TROVATO!!!
IL CAPO?!?!?!
<< Capo!>>
<< Non ho tutta la giornata agente Blaze! Come procede?>>
<< Abbiamo già il piano!>>
<< Mi aspetto uno dei suoi tanti lavori eccellenti signorina Blaze, e faccia lavorare Jones, ha bisogno di acquisire ancora un po' di esperienza per quanto riguarda lo spionaggio nonostante sia uno dei migliori... Ma voglio che sia come lei! Le ho affidato una grande responsabilità! Non mi deluda!>>
<< Nossignore!>> IO?! AIUTARE MIKE?!?!?!
<< Buon lavoro!>> e proprio quando ho aperto bocca per ricambiare ovviamente riattacca! Giuro che un giorno mi arrabbierò, e non poco, per questo!
* * *
È mezzanotte e mi sto arrampicando su un albero in modo che quando li distrarrò non capiranno da dove venga lo sparo, ed essendo gli alberi abbastanza vicini tra di loro credo di poter riuscire a passare da un albero all'altro tranquillamente. Mike aspetta il mio primo sparo seduto su una delle radici dell'albero... A mezzanotte e due appena scattate sparerò e inizierò a creare scompiglio. È davvero eccitante, meglio che entrare e trovare i documenti della CIA tra tutti gli altri. Magari avrei trovato anche qualcosa di mooooolto segreto! Al solo pensiero sorrido...
Mezzanotte e zero due. Primo ' sparo '. Mike sta ancora fermo sotto l'albero e qualche guardia ha già iniziato a muoversi.
Secondo sparo.
Terzo sparo. Cambio albero e tutte le guardie si dirigono verso l'albero sul quale mi torvavo prima: fregati! Mi appendo da un ramo all'altro come fossi un orangotango? Sono già cinque alberi più distante e colpisco altre tre volte in modo da attirare l'attenzione di quelle zucche vuote con i mitra puntati pronti a sparare. Almeno sono felice di vedere Mike entrare in un attimo nello studio, chiudere la finestra dietro di sè ed entrare in azione. Tutte e otto le guardie si avvicinano con cautela all' albero su cui mi trovo in questo momento tenendo sempre i fucili puntati.
Sparo cercando di buttare a terra l'arma di due del gruppo, uno al centro e uno sul lato alla mia sinistra. E come previsto dai princìpi basilari si distraggono tutti e otto ed io nel frattempo cambio albero. Devo riuscire ad arrivare all' albero che si trova all'opposto di quello di partenza di modo che Mike possa uscire senza problemi dallo studio e poi aiutarmi a distrarli cosicchè possiamo scappare entrambi senza problemi e con i documenti in mano.
Continuo a sparare mirando alle loro armi ma stranamente non fanno nulla e non cercano nemmeno di sparare.... Uno sparo nemico!
Maledizione a me e alla mia bocca!
Altri spari e dopo due spari cambio albero... Altri due spari, uno sparo nemico e cambio albero.
Due spari, uno nemico, cambio albero... Altri sei spari e mi trovo sull'albero di fronte a quello di partenza.
Due, uno, cambio... Quattro spari!
Due, uno, cambio... Due spari! Vedo Mike correre verso l'albero di partenza, tempismo perfetto...
Uno sparo nemico e mi arriva un dolore alla spalla... Sopprimo un gemito di dolore e sparo altre tre volte e cerco di cambiare albero con un solo braccio, ma cado di sedere per terra.
" Eccolo!" sono femmina per la miseria... Mi alzo prendendo la distrazione e scappo correndo a zig zag in modo da non permettere alle guardie di mirarmi.
Ma che fine ha fatto Mike?
Continuo a correre finchè non vedo le luci di una macchina in lontananza e sento uno sportello chiudersi. È Mike, lo riconosco! Sia lodato il cielo è arrivato! Ma quanto è grande il giardino di questo edificio?
Corro a zig zag sperando che le mie gambe resistano ancoro un po' ma ne dubito dato che si sta iniziando a sentire il dolore allucinante dell'osso sacro con cui sono sbattuta e della spalla sanguinante.
Decido di fare ciò che non dovrei fare...
Mi giro e mi fermo riprendendo a sparare, stavolta con una pistola munita di pallottole contenenti del sonnifero che ci siamo procurati prima di venire qui. È un errore perchè le guardie non sono molto distanti da me e potrebbero colpirmi di nuovo ed ho rovinato il piano in quanto le avrei dovute usare alla fine, quando sarei entrata in macchina e le guardie sarebbero state molto più dietro di me.
Ancora dieci metri e sono vicino alla macchina, arrivano colpi a manetta ma continuo a correre a zig zag, nel frattempo Mike inizia a sparare sonniferi vedendolo fate anche da me... Un piano andato in fumo per un secondo di distrazione... Cavolo!
Cinque metri... I colpi nemici iniziano a sfoltirsi piano piano e sento uno o due proiettili talmente vicini che sembrava mi avessero sfiorato le orecchie.
Due metri... Mike ha finito i suoi sonniferi, così gli lancio la mia pistola ed entro in macchina.
Lui spara anche all' ultimo e poi corre in macchina dove io mi contorco dal dolore.
" Kim! Porca miseria!" è preoccupatissimo e lo capisco dal suo pallore improvviso.
" PORTAMI IN OSPEDALE!" grido e subito parte in fretta.
Ovviamente quando Kimberly ha delle cose urgenti da fare c'è il traffico più intenso di quando arriva il 4 luglio. Mike inizia a suonare ma non appena volta un attimo lo sguardo alla sua destra imbocca una stradolina che credo sia una scorciatoia per arrivare prima!
" Fra cinque minuti siamo lì!" mi avvisa ed io inizio a tranquillizzarmi poco poco.
Quel tantino che basta sapendo soltanto che tra poco siamo in ospedale.

Hate To Love {COMPLETATO}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora