Capitolo 5

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Greta Jeson.

Mi ha baciata. Noah mi ha baciata. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, però non mi è dispiaciuto. "Non mi è dispiaciuto", ma che mi passa per la mente? Mi ha fatto schifo. Il bacio e lui che mi toccava con le sue mani.
«Giusto» dico ad alta voce tra me e me.
Poi perché l'ha fatto? Non ha senso. E se dirà ai suoi amici che mi ha baciata per vantarsene? Io lo ucciderò un giorno, giuro.
"Sei un po esagerata, non credi?"
Forse, ma si tratta di Noah, non di uno qualunque.

I miei pensieri si bloccano quando bussano alla mia porta.
«Chi è?» chiedo con voce seccata.
«Io tesoro, la mamma» dice con tono dolce mia madre.
«È aperto, puoi entrare» sbuffo e mi metto a sedere sul letto.
Mia madre entra. Indossa un vestitino blu con dei fiori che arriva fin sotto le ginocchia e in mano ha una busta. Mi avrà comprato qualcosa?
«Cosa c'è dentro la busta?» chiedo curiosa.
«Nulla di che, ti ho comprato i tuoi biscotti preferiti» dice entusiasta.
«Siiii!» urlo felice come una bambina.
Sgranocchio i biscotti con mia madre e poi scendo giù per salutare mio padre.
«Ciao papà» dico felice di vederlo.
«Piccola mia, com'è andata oggi a scuola?» mi da un bacio sulla fronte.
«Tutto bene papà» dico prendendo il computer.

Ascolto un po' di musica per venti minuti, ma poi suona il mio telefono: Julia.

"Pronto?"
"Ehi Greta!"
"Come stai Julia?"
"Bene, tu?"
"Bene. Che fai di bello?"
"Nulla. Tu sei al computer?"
"Sì, come fai a saperlo?"
"Sei collegata su Facebook, si vede!"
"Aahhh!"
"Vabbè, ti ho chiamata perché volevo sapere dov'eri finita dopo il cinema."
"Sono tornata a casa perché non ti trovavo. Tu sei a casa?"
"Sì. Adesso vado, devo aiutare mia madre a preparare la cena."
"Okay, ci sentiamo domani."
"Ovvio. Ciao Greta."
"Ciao Julia."

Stacco la chiamata e mi scollego da Facebook.

Do un'occhiata al mio cellulare e noto un messaggio da un numero che non ho tra i contatti.

"Hei, sono Noah. Sei proprio una stronza!"
Immaginai la sua voce mentre lo leggevo.
Digito sulla tastiera: "Coglione! Lasciami in pace." e invio.
"Sempre l'acida fai..." risponde.
"Non sono acida. Forse un po', ma con te." rispondo.

Non arrivano più messaggi. Forse un bene.
Il bacio, la sua lingua... Meraviglia. Lo odio, ma avevano un buon sapore.
"Ricordati che lo odi".
Sì, lo so, lo odio.

Mia madre mi chiama per la cena. Ha cucinato il pollo e appena finito me ne vado nella mia stanza.
Sono stanca, quindi non ci metto molto ad addormentarmi.

~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~

Noah.

Sono sul divano a guardare uno stupido documentario sul mare, a pensare al bacio che ho dato a Greta. È così stronza e bella. Peccato che tra noi ci sia tanto di quell'odio. Oggi vedere i suoi occhi un po' spaventati, ma anche arrabbiati mi divertiva; la rendevano ancora più bella. Onestamente un po' desideravo di darle un bacio per zittirla quando mi doveva interrompere o disturbare.
"Pensi a Greta?"
No, non la sto pensando.
"A me sembra di sì".
Stupida coscienza.
Forse un pochino, ma non so il motivo.

Cambio canale e c'è un film. Dal titolo sembra d'azione.
"Greta stai attenta, dietro di te!" urla il personaggio.
«Cazzo, è ovunque!» mi tiro i capelli e mi sdraio completamente sul divano.
Chiudo gli occhi e penso alla sua immagine, ai suoi lineamenti, alle sue forme, ai suoi occhi, ai suoi bei capelli castani e lunghi fin sopra le natiche e alle sue labbra. Non dovrei pensarla o almeno non in quel senso, ma negativamente.
Il sonno si fa più pesante e tra uno sbadiglio e l'altro mi addormento.

I hate you, i love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora