Capitolo 21

105 22 0
                                    


Greta.

Credo che la decisione che sto prendendo in considerazione sia più che giusta, cioè, la decisione che mi dice la testa, perché il cuore dice tutt'altro.

In fondo non dimentichiamoci che la persona in questione è lui.
Lui non fa per me, almeno credo.
Passerò per un incoerente ma, non voglio essere ferita e so che lo farà, lo fa con tutte.

Fra poche ore Nhoa sarà qui, forse nemmeno si aspetterà tutto ciò.
Sicuramente, dopo stasera ritornerà il vecchio Nhoa, stronzo e coglione, mi farà scherzi da imbecilli e mi renderà un anno scolastico difficile. Devo ammettere però che mi ha fatto provare quelle sensazioni che si provano quando si ha una cotta, le farfalle nello stomaco, la paura di non essere bella anche se ho sempre paura di non esserlo, insomma, mi ha fatto battere il cuore ma, per quanto sarà così?
Penso che da un momento all'altro non si può cambiare, un po' è anche colpa mia, ho ceduto e mi sono lasciata andare troppo con lui.

Prendo l'asciugacapelli è asciugo questi dannati capelli, sono troppo lunghi penso proprio che un giorno di questi li taglierò.
Dopo circa venti minuti o forse più finisco di asciugarmi i capelli.
Esco dal bagno e il mio cellulare squilla.

«Ehi, finalmente!» esclamo.
«Finalmente tu, ti chiamo da un pezzo, eri troppo impegnata con quello?» quasi urla.
«July, si chiama Nhoa.» specifico.
«Lo so come si chiama...» risponde con tono tra il nervoso e l'annoiato.
«È successo qualcosa che mi hai chiamato così tante volte?» domando.
«Nulla di che, mia zia ha partorito ed ho accompagnato mia madre perché mio padre era troppo impegnato, quindi mi sto annoiando da matti e poi c'è un ragazzo carino seduto nella stanza d'attesa che mi tira occhiate.» sussurra le ultime parole.
«Ehilà, Julia fa conquiste.» ridacchio.
«Smettila, hahahaha.» fa una risata isterica.
«Ma dai, perché non vai a presentarti?»
«Nooo, oddio, si sta avvicinando qui... Devo andare, ciao.»
Riattacca.

Sbuffo e butto il cellulare sul letto ma, risquilla.

«Oddio! Oddio! Non puoi capire...» urla.
«Nemmeno cinque minuti e già avete scopato?»
«Ma cosa cazz.. Cavolo dici?»
«HAHAHAHA, ricordati che sei in ospedale, non dire parolacce.» gli ricordo.
«Fanculo, quel ragazzo si chiama Alex e mi ha dato il suo numero.» esulta.
«Ma guarda un po', almeno tu una gioia». Dico con tono scocciato.
«Perchè, con Nhoa va male?» chiede.
«No, è questo il punto, non riesco a fidarmi e stasera gli dirò che dobbiamo prenderci una pausa, anche se non stiamo insieme.»
«Vabhè, non riesco a seguirti, ci sentiamo dopo che ho il cellulare scarico»
«Vabene, a dopo».
«Ti voglio troppo bene!!»
«Anch'io».

Non manca molto all'arrivo di Nhoa, solamente 2 ore e 50...
Scendo in sala da pranzo e aiuto mia madre nel cucinare una torna alla nutella, la mia preferita.

Infornata la torta, non mi resta altro che aspettare Nhoa in camera mia. Questa cosa clandestina che debba arrampicarsi fino alla mia finestra per vederci è molto scocciante e chissà cosa ne penseranno i miei genitori se scoprissero tutto, non oso immaginare.

Sono in ansia e un po' nervosa.
Nella mia testa c'è solo confusione, il mio cervello e il mio cuore sono in conflitto...
Amare con la paura di ricevere delusioni oppure amare senza la persona che ami con la consapevolezza che non potrà farti soffrire?

Mamma mia Greta, deciditi.

I miei pensieri vengono interrotti da un tonfo che mi fa sussultare, rivolgo lo sguardo verso la finestra vedendo Nhoa in tutto il suo fascino e mi sale un groppo alla gola.
Apro la finestra e lui si avvicina per baciarmi, ma ottenendo un rifiuto.
Il suo sguardo è interrogatorio.

«Perchè?» domanda.
«dobbiamo parlare.» rispondo.
«Di cosa?» chiede.
«Di noi, di quello che c'è tra noi.»
«Non capisco, tra noi va tutto bene, no?»
«Sì, ma non può andare avanti così, mi hai fatto stare bene e cavolo chi l'avrebbe mai detto che mi avresti fatto sentire la ragazza più felice di questo mondo, però, sei tu quella felicità e sappiamo entrambi che quando troverai di meglio oppure di più 'sexy' te ne andrai.»
«Greta... Ti sembrerà strano ma, per una volta non era solo il pensiero di volerti scopare, in quei pochi attimi pensavo solo al tuo sorriso, alle tue labbra e alla tua risata buffa che convolgeva anche me.»
«Nhoa, vorrei tanto poterti credere e una parte di me lo fa ma, l'altra mia parte preferisce mettersi nella difensiva perché ha paura di rimanerci male.» mi divennero gli occhi lucidi alla parola 'Nhoa'.
«Quindi? Che hai intenzione di fare?»
«Non lo so, voglio tempo. Dobbiamo mantenere le distanze per un po', scusami.»
«Che cazzo Greta, mi prendi in giro? Vai a fanculo!» detto ciò esce dalla finestra.
Adesso mi sento vuota, sola e persa.

I hate you, i love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora