Capitolo 15

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Greta.

La sveglia suona interrompendo il mio sogno o incubo, stavo tra le braccia di Nhoa.
Allungo la mano per spegnere la mia sveglia ma poi mi blocco.
Questa non è la mia sveglia.
Spalanco gli occhi e vidi un braccio intorno alla mia vita che mi stringeva a sé facendo aderire i nostri corpi.

Arrossì.

Era Nhoa.
Cioè io sono nel letto di Nhoa, tra le sue braccia e il suo respiro sul mio collo.
Non era per niente un sogno.
Al solo pensiero i battiti del cuore non sanno a che ritmo andare, ma sicuramente troppo veloci, come se fosse in una maratona e stesse correndo così veloce che sento potrebbe sfondarmi il torace ed uscire.

Cercai di liberarmi ma riuscì solo a voltarmi e ammirai ogni singolo particolare del suo viso.
Gli occhi erano chiusi, i capelli tutti scompisciati che secondo me lo rendono ancora più sexy, le labbra dischiuse di poco e aveva un respiro regolare e profondo.
A guardarlo mi venne voglia di toccare la sua guancia e con li pollice sfiorare le sue labbra e senza persarci bacia quelle labbra e lui si svegliò.

Imbarazzo.

Non disse nulla, mi osservò per qualche secondo poi mi chiese.
"Vuoi fare colazione?".
Sollievo.
"Ehm, ma non ci saranno i tuoi giù?"
Chiesi alzandomi dal letto.
Sono in mutande e non ho i miei stivaletti.
"M-ma dove sono i mie jeans e i miei stivali? E perché sono in mutande cazzo?" Sbottai coprendomi con il lenzuolo per la vergogna.
"Ho pensato che ti avrebbero dato fastidio... Tu ti sei addormentata ed ti ho solo tolto le scarpe e i Jeans. Scusami." Disse, quasi sentendosi in colpa.
"Tranquillo, grazie ma la prossima volta svegliami." Dissi senza badare a ciò che ho appena detto.

Sorrise.

"Ci sarà una prossima volta quindi" fece un sorriso malizioso e si alzò.
Era solo in boxer, lo ammirai è all'improvviso sentii le farfalle nello stomaco.
"Sei bellissimo" sussurrai.
"Ehm grazie." Disse.
"Nono, volevo dire, cazzo vestiti!" Dissi sentendo che il mio viso era viola dall'imbarazzo.
"Okay, rompipalle!" Mi liguidò con un gesto della mano e andò in bagno.
Dopo cinque minuti ne uscì con un pantalone di tutta leggermente abbassati facendo vedere la scritta sui boxer.
Aveva l'aspetto perfetto, anche con le occhiaie era bellissimo.
La smetti di venerare la persona che dici di odiare ed essere coerente?
Sparisci.
Non so perché ma quando siamo io e lui, da soli è tutt'altro che odioso e non riesco ad odiarlo, ancora non lo sopporto ma credo che mi piaccia tanto.
Ho sempre quella paura costante che lui mi stia prendendo in giro e che il suo unico scopo sia quello.

"Comunque i miei genitori stanno lavorando, saremo solo io e te." Disse aprendo la porta della sua stanza ed io lo seguii.

Non ho mai visto un Nhoa così dolce e premuroso, stento a credere sia lui.
Mi ha offerto del latte e caffè e anche dei biscotti, io dissi che non mangio biscotti di quel tipo e lui sorprendendomi è andato a comprare i biscotti che disolito mangio a casa.
All'inizio pensavo che scherzasse ma poi dopo più di dieci minuti è tornato con un pacco di biscotti.
Risi ma apprezzai tanto quel gesto.
"Mi sei costata parecchio eh!" Mi disse.
"Sono cari, lo so ma tu hai insistito. Grazie comunque." gli risposi dandogli un bacio sulla guancia.

Adesso siamo nella stanza, lui che ride ed io col broncio, perché durante la colazione mi cadde un bel po' di caffè-latte sulla maglia sporcandola tutta.

"Tranquilla, piccola." Sussurrò.
Sussultai per il soprannome.
Mi diede le spalle cercando qualcosa nel suo armadio e da lì ne tirò fuori una felpa boudeaux stupenda.
Era enorme ma, la volevo provare assolutamente.
Gliela tolsi dalle mani e andai in bagno.
La indossai, decisamente enorme.
Mi stava però benissimo arrivava un po' più sopra del ginocchio e poi stava bene con i miei stivaletti.
Misi tutto, lasciando i capelli sciolti.
Esco dal bagno e dico con spavalderia, "Questo maglione adesso è mio! Perché è stato il tuo latte e il tuo caffè a sporcare la mia maglia e poi sta meglio a me che a te!"
Lui fece un ghigno.
"Onestamente, ci ho scopato tantissime volte con quella addosso. Alle ragazze piace la mia felpa e se vedono in giro che l'hai messa tu penseranno che abbiamo scopato" rispose.
"Mi fai schifo, tienila!" La levai, gliela tirati in faccia e non mi preoccupai di farmi vedere in reggiseno.
Mi guardò per ben cinque volte il mio petto poi si morse il labbro e mi ridiede la felpa dicendomi che scherzava e che sono gelosa.
A questa sua affermazione gli diedi un pugno sulla spalla.

"Ti va di fare un giro in spiaggia?" Mi domandò all'improvviso.
Restai interdetta.
Accettai.
Avvisai mia madre che di pomeriggio sarei tornata a casa con un messaggio.
Salimmo in macchina e andammo nella spiaggia più vicina.
Io amo la sabbia, infatti per camminare sulla spiaggia levai gli stivali e Nhoa fece lo stesso togliendosi le scarpe.
Era fredda e bagnata ma comunque bellissima.
Camminammo per una decina di minuti e in spiaggia c'erano già dei ragazzi.
Passammo davanti a quei ragazzi, erano otto ragazzi e tre ragazze e tutti i ragazzi si girarono dalla mia parte e mi fecero tutti un sorriso ma poi svanì quando Nhoa mi prese per mano e mi trascinò più in là.
"Che c'è, il figone, Nhoa Price è geloso?" Dissi.
Mi guardo con uno sguardo duro e indecifrabile.

"Sei venuta con me, no? E devi stare con me." Disse.
"Non sono mica tua." Risposi.
Silenzio, ottenni solo uno sbuffo.
Ci sedemmo sulla spiaggia non molto vicino alla riva ma abbastanza vicino da poter vedere le onde.

Il rumore del mare mi faceva riflettere e ad un tratto dissi, "Perché ci odiamo? E soprattutto perché ci baciamo?".
"Non lo so, ho solo il bisogno di farlo e non riesco a spiegarmi il perché. Riguardo all'odiarci io non ti odio realmente, mi diverte infastidirti." Rispose.
"Fallo!" Esclamai.
"Fare cosa?" Domandò.
"Baciami" risposi in un sussurro.
Si avvicinò con la testa e poi mi diede un bacio a stampo.
Sì allontano è quel calore svanì per il freddo.
Volevo sentire di nuovo quel calore e mi feci coraggio e gli saltai addosso abbracciandolo e baciandolo, ricambiò il bacio e da dolce e semplice divenne un bacio passionale e selvaggio.
Non mi importava di apparire 'debole' o la ragazza che cadde ai piedi di uno stronzo.
Era tutto così magico e romantico, io, lui, il rumore del mare e tutti i brividi provocati.

I hate you, i love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora