MERA CONSUETUDINE

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Angelo mio oggi la tua incantevole figura mi è trasfigurata in mezzo a un Getsemani con zagara e olivo in fioritura

Ho desiderato tutto il giorno cingermi al tuo corpo, condividere timidi sospiri,

Baciare le tue tenere guance morbide e vellutate come albicocche appena raccolte

Odore soave dalla tua pelle proviene come muschio e petali di rosa nelle mie narici sovviene

Sono crudele quando ti lascio la sera al tuo dovere

Preferirei ingoiare brocche intere di fiele piuttosto che da te distaccarmi o distogliere lo sguardo

Mera consuetudine che ci obbliga a lasciarci imploro la luna di porre presto fine alla sua notte stellata per lasciare posto al sole che con la sua giornata permetterà di rincontrarci.

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