LA SPOSA

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Su un altare una dama riposa

Veste da sposa, bouquet disteso per terra come corpo senza vita

Lei distesa a capo chino ricerca il sostegno divino

Sopra la scalinata presso l'altare e il baldacchino

Meraviglioso il suo velo poroso lascia intravedere le fattezze di una dama bruna

Un viso come cielo candido ricoperto di stelle in cui si staglia luminosa la luna

Strascico come spuma del mare inonda il basamento di travertino mai bianco come il suo abito né come il suo spirito in pena.

Scultura ellenistica, Dea privata dell'amore, dentro a quel manto di medusa si sente intrusa, reclusa in una forma che non gli appartiene più

Vuota illusione, aborto che non ha partorito l'unione di due persone per l'eternità.

Quanta vanità da questa ottusa musa che ha ispirato questa prosa

Si può porre fondamento a una struttura senza cemento?

Come può sfociare la passione in un unione senza fatidico evento?

Chi mira all'avere più dell'essere?

Cosa è rimasto a quella povera sconsolata ?

Anche dal lapideo poggio su cui siede sgorga una lacrima di sangue e giù discende.

È una carrozza con quadriglia senza cocchiere, strumenti senza musici a suonare, è una folla senza fragore e con niente da festeggiare, si tutto ciò è questa donna promessa senza sposo che a capo chino ricerca il sostegno divino

Poggia sopra la scalinata presso l'altare e il baldacchino,

Accanto a lei un bouquet disteso per terra come un corpo senza vita, veste da sposa,

Lì presso l'altare la dama riposa.

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