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Giuro su Dio che non lo sopporto più

"Cameron, basta!" grido e mi metto ad inseguirlo per le scale, sperando che si fermi e mi permetta di prenderlo a schiaffi. Con lui sto sviluppando istinti omicidi che non pensavo di avere

"Che vuoi? Ti ho solo detto che sei ancora una bambina" se la ride lui prima di entrare in camera sua e chiudersi dentro.

"Sei uno stupido, apri!" insisto battendo forte le mani sulla porta. Ma lui non accenna ad aprire la porta; è troppo impegnato a ridere di me e a prendermi in giro perché ho bisogno degli occhiali per leggere. Infatti, quando mezz'ora fa ho preso in mano una rivista ho dovuto tirare gli occhiali che uso, per l'appunto solo per la lettura e lui se n'è accorto e ha cominciato a ridere e a chiamarmi occhialuta

"Tanto non ti aprirò mai, rassegnati" dice dall'altra parte della porta e il suo tono di voce mi fa innervosire ancora di più. Forse, però ha ragione a non aprirmi perché sa che lo farei a pezzi e fossi in lui non mi presenterei più davanti a lui.

Potrei andarmene, come mi ha consigliato di fare ma non mi va di dargliela vinta gli dico che me ne vado, in realtà mi nascondo dietro ad una poltrona così quando uscirà, convinto di non trovarmi io gli salterò addosso e potrò dargli una bella intenzione. Ovviamente non intendo picchiarlo ma solo sistemarlo un po'

"Era ora" lo sento borbottare e sento dei passi avvicinarsi, poi sbuca lui dalla porta e io, pronta, lo travolgo. Entrambi a terra, una sopra all'altro, mi ritrovo a fissare i suoi bellissimi occhi e la rabbia nei suoi confronti si è un po' attenuata.

"Allora, vuoi ancora picchiarmi?" domanda lui , facendomi ridere. Ora che ci penso, sono stata ancora più ridicola di lui; visto che non farei del male ad una mosca. Anche lui scoppia a ridere, poi mi aiuta a rialzarmi

"Ahia!" grida, portandosi una mano sulla guancia.

"Non avrai mica creduto che te la lasciassi scampare così in fretta" ridacchio e me ne vado.

Al posto di arrabbiarsi, Cameron mi corre dietro e una volta avermi raggiunto, mi prende in braccio ed esce in strada, correndo velocemente

"Lasciami, lasciami! Aiuto!" urlo, dimenandomi ma lui continua a ridere e continua la sua corsa per la strada.

Ad un certo punto, uno scooter ci piomba davanti ma non riesce a frenare in tempo, tanta era la velocità con cui stava guidando. In un secondo io e Cameron siamo a terra e la prima cosa che vedo quando rinvengo, è la faccia mortificata del signore che guidava lo scooter

"Mi dispiace molto, l'ambulanza sarà qui a momenti" fa mortificato l'uomo e io provo compassione per lui. In fondo, anche se lui andava troppo veloce, io e Cameron abbiamo esagerato. Anzi, Cameron ha esagerato, o forse anche io....bé non lo so

"Non si preoccupi, sto bene" lo rassicuro e mi rialzo dall'asfalto bollente. Mi guardo subito le mani, sentendo un forte dolore e scopro che sono tutte graffiate e come se non bastasse le mie gambe scoperte, sono piene di sangue. Accidenti, tutte a me capitano!

"Non mi sembra. Almeno il ragazzo sta bene, veramente" replica, evidenziando con la voce la parola veramente. Mi giro immediatamente verso lo scooter a terra e trovo Cameron che parla con sua madre, dietro il mezzo

"Tea, oh mio Dio!" esclama Filippa quando mi vede avvicinarmi "Ma cosa avete fatto?" domanda esasperata e preoccupata. Io e Cameron ci guardiamo e poi scoppiamo a ridere

"Oh ragazzi, non c'è niente da ridere" dice lei, guardandoci storto. Nel frattempo, l'ambulanza arriva e subito due infermieri escono e mi fanno entrare, sistemandomi in una barella.

"Come è successo?"chiede un'infermiera con i capelli biondi

"Uno scooter ci è piombato addosso" spiego rapidamente

"Uhm, capito" borbotta lei e mi preme una benda con un disinfettante nel ginocchio sanguinante. Brucia tantissimo e devo tapparmi la bocca per non gridare dal mare

"Allora, come è messa? C'è bisogno di procedere?" chiede un altro uomo, che credo sia un medico

"No, non mi sembra niente di grave,nonostante qui si stia già formando un ematoma" replica l'infermiera toccandomi il ginocchio violaceo. Porca miseria!

"Vuole ucciderla?" chiede Cameron sbucando da dietro il medico e quando la donna si gira assume un'espressione seccata

"E questo cosa vuole? Per favore mi lasci medicarla" fa lei e continua a mettermi pomate e ad incerottarmi il ginocchio e il braccio

"Accidenti..." bisbiglia Cameron e va via. Mi stupisco che non abbia replicato più dopo l'esclamazione della donna

Ricordami che esisto (Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora