Il tempo passa veloce e si trascina le ore
senza pensare se ha lasciato qualcosa alle spalle,
e noi battiamo le mura di una casa più stretta,
e di quel che c’è fuori non ne abbiamo neanche un’idea.
Diventiamo grigi, spenti, sempre più soli,
il sole fra poco si spegne e non ce ne accorgiamo nemmeno;
siamo tristi e spezzati per aver affogato i nostri sogni in una vasca di paure.
Avevo tanti progetti, chissà dove li ho messi,
che sono spariti ogni qual volta che ho rimandato a domani,
volevo salvare il pianeta, guardarlo in ogni sua meraviglia,
e viverlo ogni giorno dicendo questa è casa mia;
volevo seguire i poeti, zingari felici,
che amano il male quanto il bene e sono fieri della loro follia;
volevo stare legata alle persone che amo ed essere una sola cosa,
quando adesso nella folla mi sento sole e vuota.
Vorrei essere amata malgrado tutti i miei sogni,
e far sorridere chi i sorrisi me li regala senza pretese,
vorrei fare scelte senza quel nodo alla gola
che spunta ogni volta che provo il senso di colpa,
vorrei vivere oggi e non pensare al domani,
vorrei liberarmi del passato e dimenticarmi di tutto quel niente,
vorrei qualcuno che viaggi insieme a me,
e che non chieda dove andiamo ma che resti accanto a me.
Vorrei poter essere io, anche fuori dallo specchio,
e non vergognarmi se non la penso come gli altri,
vorrei poter sorridere e sognare anche da sveglia,
abbandonare il timore che poi tutto finisca,
vorrei arrivare alla fine senza troppi rimpianti,
e cercare in un ultima visione la mano di chi ho aspettato,
vorrei vivere la vita che vorrei, nella sua semplicità,
e come una poesia finire con una frase d’effetto.
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INK DRUNK
PoetryI poeti dell'epoca senza nome. In un epoca come la nostra ci sono persone che arrancano come s'una parete scoscesa in cerca di un appiglio, un qualcosa alla quale aggrapparsi per non cadere, per non crollare, per non perdersi. Alcuni vagano nel bui...