Ubriachi d'Inchiostro

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Questo è un mondo, un’era, un tempo in cui
gli scrittori vengono derisi, offesi, sputati, inculati;
come tanti vermi eccoli che si accalcano s’una carcassa
spolpando quel che resta dello scheletro martoriato dell’arte.

Che bisognerà mai fare per vivere?
Gli uomini lustrano le scarpe e si macchiano di fango,
le donne vengono stuprate e si bruciano la faccia;
Quali temi c’hanno lasciato a noi artisti d’oggi? Quale Poesia?!

Dante, tu di quell’ alto amore avresti potuto lasciarci le briciole!
Novalis, cos’è rimasto di quella notte oltre all’oscurità?!
Soltanto memorie e ricordi allo stile di Chateaubriand!
Flaubert, la tua dama versò il suo veleno nell’acqua che beviamo!

Cavare l’oro dai pozzi neri e dalle lande nauseanti, quale impresa!
Beviamo per non pensarci, noi poveri artisti, miserabili dell’infinito,
tracanniamo inchiostro pur di ricavarne una maggiore estasi;
Ubriachi! Ecco cosa siamo: il re Mida che ricava tesori dal niente!

INK DRUNKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora