Seduto con le gambe penzoloni, in bilico sulla ferrosa torre,
sospeso nel cielo bluastro del teatro di Parigi,
lontano da ciechi sguardi pettegoli,
esente da lunghi discorsi privi di senso.
Dormi Lutetia coperta dalla notte stellata,
sogna città luminosa tra le acque della Senna,
tu così calma qui su, così caotica la giù,
tanto bella in ogni dove, sì tremenda dappertutto.
Che nostalgia mi prende su questa ferraglia,
che malinconia rievocano gli strilli delle sirene,
ad ogni sospiro una crepa mi si apre nella milza.
Dove sono i dandy, i bohémien e i flâneur?
Dove sono l’arte di Montmartre e le tele di Pigalle?
-La nave è salpata- mi dicono –Sei arrivato tardi!-.
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INK DRUNK
PoetryI poeti dell'epoca senza nome. In un epoca come la nostra ci sono persone che arrancano come s'una parete scoscesa in cerca di un appiglio, un qualcosa alla quale aggrapparsi per non cadere, per non crollare, per non perdersi. Alcuni vagano nel bui...