Il sole illumina dove il silenzio regna,
la pace alberga nel cuore che varca l’ultima soglia,
il colore adorna i fiori del candido sudario,
il tempo si ferma dinanzi a chi non lo conosce.
Vagando tra le lapidi cammino tra le folle,
chi chiacchiera col vicino di tomba,
chi riposa beato carezzato dal vento,
chi sdraiato sul proprio sepolcro sorseggia vino.
Nessuno al mondo è tranquillo come loro,
non si preoccupano di cosa faranno oggi,
di cosa hanno fatto ieri e tanto meno di domani,
sono felici e sorridono, per natura, perché non hanno altro da fare.
Perché non restare qui? Che ci aspetta fuori?
Gli obblighi, i costumi, i pregiudizi, la massa,
le imposizioni, le guerre, il dolore, la paura, i tiranni,
i sensi di colpa, la vergogna, le delusioni, la mera materia.
Che direbbero se mi vedessero parlare coi morti?
Che avrebbero da pensare se sapessero che amo un fantasma?
Che lo sappiano! Giudicate un cuore che ama e che sogna!
Chiamatemi necrofila! Le mie labbra, i miei occhi, la mia anima restano là!
Le mie carezze hanno riesumato quella bara,
i miei baci hanno riempito quella fossa,
ogni mio respiro è penetrato in quella terra,
finalmente ho riso in faccia a quelle larve ingorde!
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INK DRUNK
PoetryI poeti dell'epoca senza nome. In un epoca come la nostra ci sono persone che arrancano come s'una parete scoscesa in cerca di un appiglio, un qualcosa alla quale aggrapparsi per non cadere, per non crollare, per non perdersi. Alcuni vagano nel bui...
