8

900 49 12
                                    

Arrivati al luogo della rivolta, ognuno si divise, combattendo contro i nascosti: Sebastian era poco lontano da me e le sua abilità da shadowhunters erano davvero stupefacenti ma appena finimmo entrambi di combattere i propri nemici, lo vidi voltarsi verso di me scagliandomi contro qualcosa.

Feci in tempo ad alzare la mano e a fermare la spada angelica davanti al mio volto.

Sebastian era lontano di qualche metro, che sorrideva.

Questa me la paga. Mentre feci cadere la sua spada a terra, tutti gli altri raggiunsero Sebastian, insieme a me. Formammo un cerchio e appena fui vicina a lui, alzai la mano, chiudendola a pugno: Sebastian cadde a terra, stringendosi la testa con le mani, dolorante.

-Eveline, smettila!- urlò Izzy, buttandosi affianco a Sebastian, dolorante ancora a terra.

-Ma che ti prende?!- mi urlò irritato Alec, stringendomi un polso.

Lo fulminai con lo sguardo e subito lasciò il mio polso. Finalmente Sebastian alzò il volto, guardandomi sorridente.

-Avevi intenzione di ammazzarmi, Sebastian?- gli chiesi, stringendo di più la mano, aumentando il suo dolore, vedendo uscire del sangue dalla mia mano per colpa della forte stretta.

-Che diavolo dici, Eve?- mi disse sorpresa Izzy. Con la mano libera alzai la lama angelica di Sebastian, ancora lontana da noi.

-Non volevi ammazzare i nascosti, ma ammazzare me- dissi ancora verso Sebastian che sorrise di nuovo, per poi ridere come un pazzo.

-Questo è tutto ciò che sai fare? Mi fai il solletico- disse scostando Izzy, alzandosi perfettamente sulle sue gambe. Vacillai per un momento.

-Com'è possibile?- dissi con voce tremante, lasciando cadere la mia mano sanguinante lungo il mio fianco.

-Ho sangue demoniaco, Eve. Serve più di quello a ferirmi- disse tra una risata e l'altra. Jace, Clary, Izzy e Alec guardarono con occhi spalancati Sebastian. Poi vidi un rivolo di sangue uscire dal naso di Sebastian.

-Forse un po' di male mi hai fatto- disse in tono spiritoso.

-Noi dobbiamo parlare- disse Jace, mettendosi davanti a me, mentre io indietreggiai, mentre sentivo mille pensieri dei miei compagni e lo sguardo di Alec, così pesante su di me che corsi via da quel posto.

Poco più tardi ero su un alto grattacelo a osservare la mia mano ferita, domandandomi perché non fossi riuscita a fargli del male.

-Scegli sempre posti così alti?- sentii dire alle mie spalle.

Mi voltai a guardare chi fosse: Alec si stava osservando intorno, sporgendosi qualche volta osservando giù.

-Come mi hai trovato?- chiesi scendendo dal cornicione su cui ero.

-Magnus- disse soltanto, per poi fermarsi con le gambe divaricate e le mani nelle tasche del pantalone nero.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Shadowhunters ~ By great powers comes great responsibilityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora