-Merda- dissi scendendo velocemente dallo sgabello, uscendo dal locale.
-Posso portare solo una persona con me- dissi voltandomi verso di loro.
Chi si fece avanti senza pensare fu Jace, affiancandosi a me, posando una mano sul mio braccio.
Chiusi gli occhi e aprendoli mi ritrovai spiazzata: nascosti ovunque, che combattevano all'interno dell'istituto e senza i miei poteri, non del tutto efficienti grazie al sigillo, dovetti farmi strada con la spada insieme a Jace.
Appena ci fummo liberati di un po' di nascosti, corsi verso la sala grande, ritrovando Hodge e Sebastian insieme ad altri shadowhunters feriti ma ancora vivi.
-State bene?- mi chiese Hodge, avvicinandosi a me, posandomi un braccio sulla spalla.
Era sporco di sangue e con qualche taglio sulle braccia, ma sano e salvo.
Annuimmo e ci voltammo, vedendo Christopher e Eve, il mio sosia, guardarci divertiti.
-Questo è solo un assaggio, mia dolce Eveline, il peggio deve ancora venire- disse e subito dopo mi si scagliò contro il mio alter ego, cercando di pugnalarmi con la stessa lama che aveva pugnalato Sebastian.
Mi parai con la lama angelica e la scaraventai lontano da me.
Riuscii a creare una barriera dietro di me, così che almeno loro erano al sicuro, da entrambi.-Hai rinchiuso ancora una volta i tuoi amichetti?- mi chiese Christopher divertito, poggiandosi al tavolo a braccia conserte.
Guardai il mio sosia, sorridermi e far diventare i suoi occhi neri come quelli di un demone, anzi come un demone.
-Tutti tranne uno- disse arrivando Alec, dietro a Christopher uscendo la sua lama angelica, sfidandolo a duello.
-E bene, siamo tutti occupati, finalmente- Christopher era abbastanza divertito e sicuro di sé. Io avevo paura: Alec era molto convolto in questa situazione e avevo paura che lui potesse ferirsi o addirittura morire.
Combattevo ma ero sempre distratta a guardare Alec combattere contro Christopher, che continuava sempre ad avere quel sorriso divertito sul volto.
Ancora una volta, occupata a guardare Alec e Christopher combattere, non vidi arrivare Eve e presi un altro colpo che mi fece volare lontano da lei.
Ormai a terra, non facevo che sanguinare: ero piena di tagli dappertutto e avevo anche il labbro spaccato e un sopracciglio non messo proprio bene.
Ero allo stremo delle forze e se ne accorsero tutti, così corse velocemente verso di me l'alter ego, prendendomi dal collo e alzandomi con la sua forza.
-Stai morendo- disse con voce trionfante il mio riflesso davanti a me.
-Ne sei così sicura?- le chiesi, sorridendo, sentendo un male cane su tutta la faccia per i tanti colpi ricevuti e le ferite.
Avevo la vista sfocata e vedevo sangue un po' dappertutto, non stavo benissimo ma ebbi la forza di proiettare una mia copia dietro di lei e colpirla alla spalla, nel punto in cui il cuore e la spina dorsale sono collegate con la mia lama angelica.
La vidi sbarrare gli occhi e gemere di dolore, spalancando la bocca, senza fiato per colpa di quel colpo. Appena lasciò la presa dal mio collo caddi rumorosamente a terra, sentendo un colpo nel petto, come se qualcosa mi fosse stato tolto via.
L'alter ego era morto, sparendo in mille fasci di luce davanti a me, ma non era quello la causa del mio dolore al petto: più lontano vidi Christopher con la sua lama angelina nel corpo di Alec, che cadde a terra inerme.
-Alec!- urlai trovando la forza di alzarmi e correre da lui.
Aveva la mano poggiata sull'addome, cercando di non far uscire il sangue dalla ferita. Il sigillo era sparito e io guardai Alec.
-Non morire, arrivo subito- dissi accarezzandogli una guancia, vedendolo annuire debolmente, mentre aveva il volto teso per i dolori e le varie ferite anche lui ricevute.
Mi alzai e mi voltai verso Christopher, chiudendo le mani a pugni e respirando a pieni polmoni: lo guardai e lo vidi sorridermi.
-Non ho paura di te- disse tranquillamente Christopher, mentre a passi lenti mi avvicinavo a lui.
-Dovresti- dissi con voce diversa dalla solita, rendendomi conto che qualcosa in me stava cambiando.
Sentivo una forza mai avuta scorrermi nelle vene, ritrovandomi non so come davanti e Christopher che spalancò gli occhi dalla sorpresa.
Strinsi la mia mano al suo collo, vedendolo dimenandosi e cercando di liberarsi dalla mia presa, che era più forte del solito.
-Farai la sua stessa fine, pietoso vampiro- dissi a denti stretti, sempre con una voce strana che mi usciva dalla bocca.
Nella mano sinistra, feci materializzare la lama angelica, colpendolo velocemente dritto al cuore e vedendolo ridursi in cenere subito dopo.
Ritrovando solo cenere nel mio pugno, lo aprii e mi pulii la mano sul pantalone.
Mi voltai di scatto vedendo Alec con gli occhi chiusi e il respiro quasi inesistente.
Corsi verso di lui e provai a svegliarlo.
-Alec...Alec!- urlai poi non vedendo reazioni.
-Cazzo...- dissi in preda alla rabbia. Posai le mie mani sul suo petto e chiusi gli occhi.
-Alec dove sei?- chiesi cercando di riportarlo da noi, da me.
-Vangongraphdrungon Galun Talgraph- non so perché dissi queste parole, ma appena finii di dirle Alec si svegliò di colpo riprendendo fiato, come se stesse in apnea, guardandomi sorpreso.
Tutti intorno a noi mi guardarono straniti e sorpresi, poi non vidi più niente.
Mi risvegliai nel mio letto, con le ferite ormai curate e Hodge al mio fianco.
-Sai cosa hai detto ad Alec quando avevi le mani sul suo corpo?- mi chiese, guardando le sue mani sulle sue gambe.
-No- dissi portandomi una mano sulla testa, avendo un gran mal di testa.
-Era enochiano, la lingua dei demoni. Dopo che hai ucciso il tuo alter ego la tua voce era fredda e distaccata, quasi un'altra persona e avevi gli occhi neri Eve...avevi preso le sembianze del tuo alter ego- mi disse.
Non ci credevo, era impossibile.
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Shadowhunters ~ By great powers comes great responsibility
FanfictionUna ragazza che ha poteri che nessuno avrebbe mai immaginato.