I thought I saw the devil, this morning, looking in the mirror.
Stamattina I'll be good mi accompagna nel risveglio, non uno dei migliori a dire il vero. Nemmeno esco dalla porta che mi ritrovo Alec difronte al muro, ad aspettarmi a braccia conserte.
-Andiamo ad allenarci- propone con tono deciso, non ammettendo repliche.
Sbuffo interiormente e annuisco, leggendo nella sua mente che lo fa solo per conoscermi.
Siamo nella grande sala, ovviamente osservati anche da chi lavora, ma cerco di non farci caso.
Alec prende il suo arco e le sue frecce, scoccandone una che schivo con uno spostamento della spalla.-Non sai fare di meglio?- gli dico parlando nella sua mente.
Sgrana gli occhi, forse per la sorpresa della mia voce nella sua testa, mentre io sorrido maliziosa. Velocemente prende un'altra freccia dietro di se scoccandola velocemente, mancandomi ancora.
Adesso sono più vicina a lui, scegliendo di cambiare arma estraendo la sua spada angelica.
Non ho bisogno di armi per difendermi: prova a sferrare un fendente con la sua arma ma viene scagliato via da qualcosa di invisibile ed elettrico.-Una barriera?!- impreca rialzandosi.
Sorrido ancora, scuotendo leggermente la testa. Sparisco dalla sua vista diventando invisibile: è in difficoltà, si guarda intorno non sapendo cosa fare.
Lentamente cammino e mi posiziono dietro di lui, alzo la mano e faccio comparire la spada angelica, posizionandola poi sul collo di Alec.-Game over- gli sussurro nell'orecchio, per poi togliere la lama dalla gola del ragazzo.
-Straordinaria- sentenzia qualcuno che riconosco dal tono della voce, mentre applaude: Hodge.
Subito mi sporgo per vederlo: il solito biondo palestrato di sempre.-Hodge!- grido correndo verso di lui, che mi prende al volo, mentre lo abbraccio.
-Come va piccola peste?- mi chiede mettendomi giù e scompigliandomi i capelli.
Sorrido e lo guardo di sottecchi: sa che detesto quando mi scompiglia i capelli.
Hodge è stato come un fratello e un padre che non ho mai avuto.-Io sto benone e tu, vecchietto?- lo sfotto, dandogli un colpettino sul braccio scoperto dalla sua maglia nera a giro, mettendo in mostra i suoi muscoli e le sue rune.
-Si va avanti, hai già fatto amicizia?- mi chiede indicando con un cenno del capo Alec dietro di me, intento a mettere a posto il suo arco.
-Lighwood riprendi l'arco, dobbiamo andare in ricognizione!- gli urlo voltandomi, per poi riprendere la conversazione con Hodge, che sorride a quel mio gesto.
-Amici ancora no, ma potrebbe succedere- gli dico sorridendogli, per poi abbracciarlo e uscire dal rifugio con Alec.
-Hai la runa dell'invisibilità?- mi chiede accelerando il passo, Alec, raggiungendomi. Lo guardo con un sorriso beffardo.
-Non ho bisogno di rune, Lighwood- gli rispondo a tono, scuotendo la testa.
-Odio quando mi chiamano per cognome!- protesta mentalmente Alec, facendomi scoppiare in una risata.
-Allora lo farò da ora in poi, Lighwood- dissi, vedendolo serrare la mascella e irrigidirsi tutto.
Di colpo mi fermai, sentendo una strana sensazione, vedendo fare lo stesso da Alec, che mi guardava in modo strano.-Zitto, Lighwood. Non pensare: osserva- dissi guardando difronte a me, fissando una figura nello stretto vicolo, nel quale era rivolto il mio corpo.
-Vampiro- sussurrò Alec.
-Good boy- dissi per poi lanciare un pugnale contro la figura che si accasciò a terra, toccandosi la gamba.
Raggiungemmo velocemente il vampiro, vedendolo sporco di sangue in volto e sui vestiti. Davanti a lui, la sua vittima, ormai senza vita. Alec prese il suo telefono e chiamò qualcuno che dopo nemmeno qualche minuto, era già lì con noi, insieme a qualche volante della polizia: qui c'è puzza.- Luke Garroway, so chi sei, niente presentazioni, alpha dei miei stivali- dissi voltandomi verso il poliziotto di colore, che aveva le mani poggiate sui fianchi, guardando poi Alec con un sopracciglio alzato.
Alec rispose con un'alzata di spalle, mentre Jace, Izzy e Clary spuntarono da dietro l'angolo, correndo verso di noi affannatamente.-Li hai chiamati tu?- dissi voltandomi verso Alec, che con una faccia da cucciolo indifeso, mi guardò.
-Incredibile- dissi alzando gli occhi al cielo.
-Dobbiamo andare all'istituto per parlarne con Robert- disse velocemente Jace, dopo aver controllato velocemente il corpo della vittima.
-Non impicciatevi, sistemo questa cosa in qualche secondo- dissi avvicinandomi al vampiro, che mi guardava impaurito con le zanne esposte.
-Tranquilla, andrà tutto bene- le sorrisi, mentre vidi la vampira rilassarsi.
Poggiai la mia mano sulla spalla della vampira e chiudendo gli occhi, mi catapultai con la vampira nella sua cella, con una sensazione in più di pesantezza.
Incatenai la vampira e mi voltai verso Alec, che aveva ancora la sua mano posata sulla mia spalla.-Osa ancora una volta toccarmi, e sei uno shadowhunters morto, chiaro Lighwood?- chiesi scacciando la sua mano con una spallata veloce, mentre mi annuì velocemente il ragazzo, guardandomi quasi spaventato.
C'erano tante domande nella sua testa che chiusi gli occhi e sospirai, per poi parlargli.-Se non mi rendo conto ti trasportare qualcun altro a mia insaputa nei miei spostamenti, può succedere che resti bloccato nel limbo o ancora peggio che qualche parte del tuo corpo non si materializzi: vuoi rimanere con una sola mano, senza poter utilizzare più il tuo arco, Alexander?- gli urlai contro rabbiosa.
-Scusa, starò più attento- disse in tono deciso, senza battere ciglio. Annuii, per poi aprire la gabbia e farci uscire entrambi.
-Dove siamo di preciso?-
-In una prigione che ho scoperto tempo fa, solo io e Hodge, insieme a qualcun altro sappiamo di questo posto all'istituto, compreso tuo padre- dissi rispondendo alla sua domanda mentale.
Annuì, poco convinto per poi pararsi davanti a me e fermare la mia camminata.-Devi smetterla di leggere i miei pensieri...- esordì con tono irritato.
-Genio del male, secondo te a me fa piacere sentire ciò che hai per la testa? Dio mio, dovevo restare dov'ero prima...- dissi spostandomi e passando oltre Alec.
Ritornammo all'istituto, mentre io filai dritta verso Hodge, che mi aspettava a braccia conserte.-Non fare quella faccia, so cosa stai pensando- dissi gesticolando con la mano, nervosa, sedendomi al tavolo difronte a noi.
-Leggi la mia mente, è inutile che ti dica qualcosa- rispose ridendo Hodge, posandosi difronte a me. Nell'istituto c'era parecchio movimento per l'accaduto di quella mattina.
-La smetti Hodge?- gli chiesi: continuava a fare supposizioni e commenti.
-Di pensare? No, non posso: Alec non smette di fissarti. È per caso successo qualcosa, Eve?- mi chiese con un mezzo sorriso sulle labbra.
-Levati quel sorriso, biondino. Non è successo nulla, solo vorrei tappare tutte queste stupide voci...- dissi mettendomi le mani sulle orecchie.
-Preparati perché sta venendo verso di noi- mi disse con tono divertito. Alzai di scatto la testa.
-Come?!- dissi ma ormai Alec era arrivato al tavolo e con sguardo deciso e tutto impettito parlò.
-Voglio che tu mi alleni-
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Shadowhunters ~ By great powers comes great responsibility
FanfictionUna ragazza che ha poteri che nessuno avrebbe mai immaginato.