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Il posto in cui ci dirigemmo era alquanto tetro, e avevo i brividi per tutto il corpo, mentre avevo una sensazione poco buona che mi pesava su me stessa.

Mi voltai verso Alec, che guardava davanti a sé affiancato dal mio alter ego.

Di colpo delle figure con gli occhi neri si materializzarono davanti al nostro gruppo vedendo il mio sosia avvicinarsi a loro e dire qualcosa che non riuscii a capire.

-Queste, mia cara Eveline, sono i fallimenti di Christopher- disse voltandosi verso di noi, aprendo le braccia, indicando le figure dietro di se.

-Eve o come ti chiami tu, perché diavolo siamo qui?- dissi sorpassando poco gentilmente Alec, vedendolo osservarmi con la coda degli occhi con un sopracciglio alzato.

-Vuole che tu ripari ciò che Christopher non è riuscito a completare.- mi intromise Alec. Mi voltai a guardare male Alec.

-Adesso finisci anche le frasi per lei?- dissi alzando la voce, vedendo Sebastian ammonirmi con uno sguardo. Lentamente Sebastian si avvicinò a me, mentre io sospirai.

-Loro, Eveline, sono coloro che sono venute prima del tuo Alter ego: sono incomplete, e solo tu puoi costruire quel pezzo di puzzle che serve per farle diventare normali- mi spiegò Sebastian appoggiando una mano sulla mia spalla per calmarmi.

-E come dovrei fare scusa?- gli chiesi, non capendo cosa dovessi fare per aiutarle. Gli alter ego dietro di me si presero per mano e capii che dovevo unire le mie mani alle loro. Così lentamente e titubante mi avvicinai a loro. Presi le loro mani e in coro le tre figure difronte a me dagli occhi neri mi dissero qualcosa.

-Un VanGraphDonGraph Mals UnDonUn- mi dissero.

Chiusi gli occhi e per la prima volta capii cosa mi avevano detto: non avere paura; e stranamente non ne avevo. Appena chiusi gli occhi una forte luce bianca si propagò tutto intorno a noi.

Dopo qualche minuto aprii gli occhi ritrovandomi davanti 3 bellissime ragazze, normali ma sentivo una potenza che emanavano davvero impressionante.

-Grazie a te adesso, siamo al servizio degli Shadowhunter. Con il nostro sangue suggelliamo il patto dell'alleanza eterna a te e a qualsiasi Shadowhunter- dissero le ragazze, prendendo ognuna un coltello e tagliandosi, legando così le parole al sangue per rendere effettivo il patto.

-Siamo immagine e somiglianza di te, Eveline, siamo fatte della stesa sostanza e abbiamo gli stessi tuoi poteri- mi spiegò una delle tre ragazze, dato che nella testa avevo molta confusione. Mi voltai di scatto verso Alec.

-Sapevi di tutto questo?- chiesi verso Alec, che annuì per poi guardare il mio alter ego.

-Il tuo alter ego non era sicura che tu ce l'avessi potuta fare, ma ci ha voluto provare lo stesso non sapendo se fosse stato un fallimento oppure no- mi spiegò Alec, mentre mi voltai a guardare Sebastian, incerto sul da farsi, vedendo una luce diversa nei suoi occhi.

-Voglio andarmene- dissi rivolta verso Sebastian che annuì e si avvicinò a me. Appena Sebastian mi fu abbastanza vicino, Alec intervenne.

-Dove credi di andare?- mi chiese con tono autoritario.

-Dove posso pensare- dissi per poi sentire la presa di Sebastian sul mio polso e sparire di lì.

-Credi che il conclave si serva delle mie copie per i loro sporchi comodi?- chiesi a Sebastian, mentre guardavo il laghetto difronte a me, vedendo vicino ad esso una casetta.

-Non lo so Eveline...- mi disse avvicinandosi a me, posando un braccio intorno al mio busto, stringendomi a sé.

-Quando penso che si sia sistemato tutto, c'è sempre qualcosa che sbuca fuori...Tu puoi fare qualcosa per il patto che ha fatto Alec?- dissi alzando la testa e vederlo osservare difronte a sé.

-Posso provarci- disse guardandomi e sorridendo.

-Posso provarci- disse guardandomi e sorridendo

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