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-Ma cosa diavolo..?!- urlò Alec, facendo un passo in avanti, vedendolo stringere i pugni.

Sentivo la rabbia di Sebastian e Alec farsi strada nei loro corpi, mentre io chiusi gli occhi e feci materializzare la lama angelica nella mia mano destra.

Aprii di scatto gli occhi, prendendo con entrambe le mani il manico della spada, puntandone la punta dritta alla mia gola.

-Che stai facendo!?- sentii urlare Sebastian, vedendolo difronte a me, pronto a togliermi la lama angelica da un momento all'altro.

-No- dissi in tono rigido verso Sebastian che mi guardò con sguardo distrutto, per poi ritornare affianco a me, con sguardo basso e pugni chiusi.

Ero pronta a dare un colpo deciso con la spada, ma la voce di Alec riecheggiò nella grande sala.

-Lo farò io.- disse Alec, prendendomi dalle mani la spada, prendendomi contro piede, vedendolo puntarsi la spada alla gola.

I suoi occhi ambrati mi dicevano di fidarsi di lui, ma tutto ciò che riuscivo a vedere era un futuro grigio e infelice senza di lui.

-No!- urlai disperata, raggiungendolo. Lo pregai con gli occhi di non fare quella stupidaggine, ma mi sorrise e cercò di rassicurarmi.

-Basta così- esordì la Regina, alzandosi dal suo trono.

Tutti ci voltammo verso di lei: ci guardava con un sorriso soddisfatto sul volto. Si avvicinò ad Alec e con una mano sulla sua fronte, qualcosa accadde.

-Il patto è rotto. Avere qualcuno che si ama al proprio fianco è difficile, averne due è un miracolo, Eveline- mi disse la Regina, verso di me, per poi guardare Alec e Sebastian, riportando lo sguardo poi verso di me.

Mi voltai velocemente verso Sebastian che era dietro di me.

-Sebastian...- dissi sorpresa.

Lo vidi abbozzare un sorriso, per poi vederlo scomparire in nube nera, proprio come feci io tempo fa

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Lo vidi abbozzare un sorriso, per poi vederlo scomparire in nube nera, proprio come feci io tempo fa. Il viaggio di ritorno fu decisamente silenzioso.

Sapevo che Alec voleva dire qualcosa e il suo silenzio mi stava facendo male. Davanti all'istituto mi fermai, vedendo fare lo stesso ad Alec, davanti a me che si voltò a guardarmi.

-Cosa c'è?- mi chiese, posando le mani dietro la sua schiena.

-Parla- dissi a braccia conserte, vedendolo increspare le labbra e guardare altrove. Avevo premuto il tasto giusto.

-Sapevi che Sebastian provava qualcosa per te?- mi chiese in tono rabbioso, vedendolo trattenersi, e i suoi occhi ambrati quasi prendere fuoco.

-No, Alec. Non potevo nemmeno immaginarlo- spiegai.

-Puoi leggere nella mente e non te ne sei mai accorta?!- mi urlò contro, indicandomi.

-Davvero vuoi iniziare questa discussione, Alec?- lo minacciai facendo qualche passo in avanti, indicandolo.

-Sì- disse con tono deciso.

-Tu non ti eri accorto che il mio sosia ti sta così appiccicata perché ha una cotta per te, allora?!- urlai, vedendolo spalancare gli occhi sorpreso.

-Ecco, questo è ciò che ho provato io quando la regina ha detto che qualcun altro mi amava- dissi sorpassandolo, aprendo il portone dell'istituto.

-Novità?- mi chiese correndo verso di me, Izzy.

-Tutto risolto- dissi in tono stizzito. Izzy mi guardò male, per poi guardare oltre di me, rivolgendo uno sguardo duro verso Alec.

-Cosa è successo?- chiese Izzy verso il fratello, ma non ascoltai più perché mi catapultai nella mia stanza, sul mio letto. Guardai il soffitto, bianco, come la mia mente completamente libera.

-Sei sollevata?- mi alzai di scatto, vedendo poi Sebastian seduto sulla sedia vicino alla scrivania.

-Perché me lo hai nascosto?- gli chiesi, vedendolo abbassare lo sguardo e unire le mani sulle sue gambe lunghe e accavallate.

-Ho sempre voluto il tuo bene Eveline-

-Nascondermi le cose vuol dire volere il mio bene?!- urlai, sbattendo un pugno sul letto, vedendolo alzare un angolo delle labbra

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-Nascondermi le cose vuol dire volere il mio bene?!- urlai, sbattendo un pugno sul letto, vedendolo alzare un angolo delle labbra.

-Eve, tu stai con Alec. La vostra relazione è già abbastanza complicata così, io dovevo solo farmi da parte- spiegò scuotendo la testa.

-Sei mio amico Sebastian e sei quello che ho più di vicino ad un fratello. Potevi parlarne, dovevi parlarne con me...- dissi scuotendo la testa, abbassando lo sguardo, rattristata.

-Andiamo- mi disse Sebastian allungandomi la mano che scansai per abbracciarlo con tutta me stessa, sentendolo stringere la presa sul mio corpo.

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