La percepì scivolargli accanto nel letto, i suoi seni rotondi gli sfiorarono la schiena, le sue dita sottili si posarono sulla sua spalla. Il cuore gli sussultò nel petto, il fiato si fece corto, all'improvviso, sgranò gli occhi; la manina affusolata di lei scivolò lungo il suo braccio, con una lentezza ed una delicatezza tali da farlo rabbrividire. La sentì sul petto, sull'addome, e la percepì scendere lentamente là dove non era opportuno che andasse; scosso, il prete si girò rapidamente verso di lei, facendo quasi fatica a respirare. Nella lattiginosa luce della luna, poté vedere la bella pelle bruna della zingara scintillare, contrastare con quella camicetta che la copriva alla meglio, lasciando in mostra tesori d'amore che, forse, i suoi occhi non avrebbero nemmeno dovuto osar guardare; le sue labbra carnose erano socchiuse, uno sguardo profondo brillava nei suoi vispi occhi neri, qualcosa di diverso bruciava in lei, e lui poteva vederlo solamente osservando quelle iridi scure. La mano che la piccola aveva ritratto si avvicinò nuovamente a lui, gli accarezzò la guancia con un dito, tracciando ogni singola linea del suo viso con gesti eleganti e lenti che gli facevano tremare il cuore nel petto; pur ostinato a non abbassare lo sguardo, sentiva gli occhi bruciare,come se stesse guardando da troppo tempo quel bellissimo sole nascosto agli altri esseri umani. Ma lei non era mai stata una visione per occhi umani, e lui lo sapeva benissimo. La vide sollevare il busto leggermente, spostare il braccio destro oltre la sua spalla, cosicché lui fosse completamente rinchiuso tra le sue toniche braccia tese, che la sostenevano; notò con che torpore lo stesse osservando, con quale luce bramosa d'ottenere ciò che qualcosa dentro di lei continuava ad eroderla lentamente. Gli parve quasi di vedersi riflesso in lei, in qualche modo; negli occhi di lei, rivide i suoi, desiderosi di lei quanto lei ora pareva essere di lui. Tremò ancora a percepire quello sguardo fisso sul suo viso, dovette addirittura distogliere gli occhi, poiché non poteva più sostenere il confronto con quelle fiamme tenebrose brucianti in lei; le labbra carnose della ragazzina si posarono sulle sue, trascinandolo in un bacio che mai avrebbe immaginato partire da lei.
Improvvisamente, si sentì libero di poter fare ciò che preferiva, avendola lì con sé, e lasciò una mano errare sul bel corpo della giovane che, quasi come se fosse del tutto abituale per lei, lo lasciò fare; l'uomo non poté non sbalordire a quanto fosse bello, finalmente, poter ottenere ciò che da sempre aveva agognato, anche inconsciamente, sin da quando le aveva messo gli occhi addosso. Tracciò i suoi fianchi, le sue belle gambe, il suo viso; poté rivedere, pur ad occhi chiusi, tutto di lei, senza alcuna maschera, senza alcuna convenzione, poiché, ormai, se lo sentiva dentro, lei era sua.
La piccola lasciò andare le sue labbra, lasciò una serie di baci languidi sulle sue guance, sulla dura linea della mascella e, quasi voluttuosamente, sul collo di lui; egli si morse inconsciamente il labbro, strinse il lenzuolo con le dita per impedirsi di saltarle letteralmente addosso, sorrise sognante.
<<Esmeralda...>>
Pronunciò il suo nome come se si trattasse di quello di un angelo, di un demone, di un essere superiore a qualsiasi altra creatura vivente, di un incantesimo meraviglioso; la zingarella sollevò il capo, puntò gli occhioni neri sul viso di lui, improvvisamente tutto il candore era ritornato nella sua espressione, immutata sin dall'inizio di quella situazione. Il prete abbassò lo sguardo su di lei, la guardò a lungo, ancora non riuscendo a capacitarsi di quello che stava accadendo; quella farfalla, infine, si era posata su quel povero vecchio fiore dimenticato da tutti e, ora, con quella sua piccola testolina, stava donando il suo amore a quei petali appassiti dal tempo. Come poteva una creatura simile volere lui?
La vide sorridere in una strana maniera, come mai l'aveva vista sorridere prima d'allora; ella inarcò un sopracciglio e, quasi ignorando lo sguardo di lui, riprese a seguire il suo percorso sul corpo dell'uomo, che fremeva ad ogni singolo bacio. La fermò, le prese il viso tra le mani, le accarezzò le gote arrossate, i loro occhi incatenati gli uni agli altri con l'intenzione di non lasciarsi mai; la giovinetta scintillava ora di una luce peculiare, davvero sconosciuta a quel suo modo di fare innocente usuale, il tremore del prete non fece altro che aumentare. E fu sorpreso quando si rese conto di quanto facesse caldo in quella stanza, nonostante fosse inverno ...
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Amor Amara Dat
Roman d'amour> Odero, si potero; si non, invitus amabo. Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado. 1.03.2017 --> 11.09.2017