Capitolo 10: confronto

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Pov Itachi
Mi stavo dirigendo alla porta, finalmente il colloquio era terminato, ma non appena udii quelle parole... subito non capii, ma poi ebbi l'illuminazione: per tutto il tempo mi era parsa triste, nonostante avesse cercato di non mostrarlo, eppure la sua spiegazione era così convincente. Mi sono fatto fregare, non ho dato conto ai segni della sua farsa, così evidenti eppure così nascosti: quando le ho stretto la mano la sua espressione si era rattristata, come ho fatto a non capirlo? Probabilmente è una delle sue abilità, deve aver in qualche modo scoperto chi sono, ma come? Solo con una stretta di mano?

Il mio sguardo deve rispecchiare le fiamme ardenti dell'inferno, perchè si vede che ha paura, e fa bene. con uno scatto fulmineo mi avvicino a lei, scavalcando il tavolo, prendendola per la gola.

<<Che fai? Sei impazzito? Lasciala subito!>> urla terrorizzata la sua segretaria.

Attivo lo sharingan e la blocco in un'illusione, giusto per averla fuori dai piedi. La mora cade a terra, e la reazione del suo capo non è delle più allegre.

<<Ehi, sei scemo o cosa? Mollami subito!>> mi ordina sempre più arrabbiata, mentre cerca inutilmente di liberarsi dalla mia presa. <<Allora mi hai sentita? Lasciami andare! Gua->> le tappo la bocca con la mano libera prima che possa chiamare le guardie.

Ora è il mio turno di parlare: <<Ora fa silenzio e ascolta attentamente quello che sto per dirti. Io so chi sei, Tsukiko.>> per un attimo smette di respirare, la sua faccia diventa un'espressione di puro terrore. <<Noi ti osserviamo da anni, pensavi davvero che nessuno ti scoprisse? Pittosto, dimmi cosa sai di me.>> Ok, in realtà sappiamo di questa sua doppia vita solo da pochi giorni, ma tutto fa brodo. tolgo la mano che le copriva la bocca per permetterle di rispondermi, ma a quanto pare anche lei sa fare il gioco duro.

<<Oh, quindi anche tu hai dei segreti che nessuno deve conoscere, vero Itachi?>>

<<Tu...>>

<<Io so. Ogni cosa.>> la sua espressione cambia di nuovo, sul suo volto si dipinge un'espressione compassionevole, poi riprende il discorso <<e non ti giudico>>

Resto spiazzato dalle sue parole. Allentò la presa sul suo collo, liberandola. La guardo stupito, non mi aspettavo una risposta simile, ma che reagisse e mi attaccasse.
"Ha un grande autocontrollo" penso, realmente colpito da questa sua inaspettata qualità, oltre ad essere colpito dalla sua totale empatia nei miei confronti.

<<Tu hai sofferto molto, non è vero?>> mi chiede, con tono comprensivo, come se si stesse preoccupando per me, colui che l'ha attaccata e strangolata senza pensarci due volte.

Lei allunga una mano verso il mio viso e col pollice asciuga una lacrima solitaria che non sono riuscito a trattenere e di cui non mi ero nemmeno accorto.

<<Non fa bene tenersi tutto dentro sai? Parlo per esperienza personale. È utile e...liberatorio, confidarsi con qualcuno di cui ci si fida e con cui si abbia un'amicizia indissolubile>> continua, mentre sorride dolcemente, e so che non sta fingendo. Non per questo però ho intenzione di mostrarmi diverso da come sono sempre.

<<Non sono affari tuoi>> le dico freddamente, ma lei non si scompone.
"In un attimo si è ricomposta, nonostante la situazione non fosse delle più a lei favorevoli e fosse sconvolta per il suo non più segreto inganno, e si è messa a consolarmi?"

Pov Tsukiko
Mi dispiace sinceramente per lui. Anche se mi preoccupa che sappia chi sono, non riesco a lasciarlo così e a non consolarlo, anche se mi infastidisce il modo in cui mi ha risposto.
"In fondo mi sto preoccupando per lui, perché deve rispondere così acidamente?"
Sospiro, per poi dirgli il più gentilmente possibile di liberare Karina dal genjutsu.
Sembra un po' infastidito dalla mia richiesta, ma comunque le si avvicina e la libera, per poi tornare difronte a me.

<<Allora, Oglio sentirlo da te, chi sei realmente e cosa vuoi?>> gli dico con tono duro. Non ho proprio voglia di sentire altre stronzate da lui e i suoi amichetti. Voglio la verità. Possono toccarmi, picchiarmi e torturami quanto vogliono, uccidermi se gli pare, ma nessuno deve mai permettersi di toccare o anche solo sfiorare con un fiore i miei amici solo per attaccare me.

<<Io sono Itachi Uchiha, nukenin e membro dell'Akatsuki>>

<<Suppongo che gli altri due siano tuoi compagni>>

<<Si, esatto. Sei sveglia, è una qualità necessaria per essere un ninja.>>

<<Io non sono un ninja e mai lo sarò>>

<<Beh, mi tocca contraddirti. Io sono qui per farti unire alla nostra organizzazione, perciò diventerai un ninja.>>

<<Che ti fa credere che io voglia unirmi a voi?>> gli rispondo incazzata; mi sto davvero innervosendo a parlare con lui, risponde sempre in modo così apatico è noioso, senza contare che ha sempre la risposta pronta.

<<Ti consiglio di pensarci attentamente. Verrano altri a cercarti, e sappi che non sarai al sicuro da tutti, soprattutto da quelli di Konoha. Aspetterò una tua risposta; questa conversazione resterà segreta su miei compagni, spero che anche tu manterrai la bocca chiusa>>

Detto questo esce dal mio ufficio con una calma incredibile e inquietante.
È decisamente fastidioso.

<<Signorina...>>

<<Karina, non dire niente a nessuno.>> detto questo anche io esco dal mio ufficio, dirigendomi in camera mia.
Troppi pensieri stanno affollando la mia mente, e soprattutto troppa confusione.
"La cosa migliore sarebbe ignorarlo eppure... ha ragione. Prima o poi mi troveranno. Non posso restare qui, ma non voglio andarmene. Ho aspettato così tanto, ma comunque non posso rimanere ed essere libera come ho sempre sognato. E di certo non mi unirò a loro! Sono libera dopo tutti questi anni, non ho intenzione di tornare in gabbia e prendere ordini da degli idioti!" rifletto entrando in camera mia e sdraiandomi sul letto, finendo per addormentarmi.

Naruto Shippuden: LA STORIA DI AKATSUKI NO  KEIKODove le storie prendono vita. Scoprilo ora