Capitolo 25: sorpresa nel bosco

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Al tramonto ci accampammo nel bosco per cenare e riposare.
Ci dividemmo i compiti: io e Tobi dovevamo procurare la legna e accendere il fuoco, Kisame recuperare dell'acqua e Itachi cacciare la cena.
Nel giro di un quarto d'ora ognuno aveva portato a termine il proprio lavoro; mangiammo coniglio per cena, Itachi è un ottimo cacciatore devo dire.

Dopodiché decidemmo i turni di guardia, anche se sapevo che tanto non avrei chiuso occhio, come le notti precedenti del resto, escludendo però Tobi, visto quanto era idiota pensammo fosse meglio escluderlo da un importante compito come quello.

Itachi fu il primo a restare sveglio; mentre Kisame e Tobi andarono a dormire, io restai a guardare il cielo, uno spettacolo niente male. Ci fosse stata la luna piena sarebbe stato ancora più bello.

Itachi notò che ero sveglia, ma non disse nulla; avevo notato in quei giorni che neppure lui dormiva molto, probabilmente anche lui aveva la testa piena di pensieri -e incubi- su cui rimuginare o cancellare dalla memoria, ma inutilmente.

Dopo un'ora circa percepii del chakra, lontano dal nostro accampamento, che non riuscivo ad identificare; mi aveva incuriosita, così mi alzai e finsi di sgranchirmi le gambe, dicendo al corvino che andavo a fare due passi, inoltrandomi nel bosco.
Lui non mosse ciglio, e speravo davvero che non gli importasse.

Camminando sentii quel chakra sempre più vicino, ma nel frattempo ne percepii un altro altrettanto potente.

Dopo una ventina di minuti ero abbastanza vicina alla prima fonte di chakra che era impossibile non riconoscerla. Iniziai a correre in quella direzione, rompendo qualche ramo e schiacciando alcune foglie secche sul terreno, facendo poco rumore che purtroppo venne chiaramente sentito dalle altre piccole fonti di chakra che avevo bellamente ignorato nella mia ricerca, ma che invece non avrei dovuto.

In lontananza vidi un piccolo fuoco, attorno al quale, infagottate nei sacchi a pelo, c'erano diverse figure sdraiate a terra, intente a dormire.
Rallentai, squadrando con gli occhi quelle persone, facendo dei respiri profondi per regolarizzare il respiro.

Questa mia distrazione permise a qualcuno di arrivarmi alle spalle, puntarmi un kunai alla gola e, ovviamente, minacciarmi.

«Chi sei?» domandò la voce di un uomo dietro di me, mentre un altro, nascosto su un albero, mi immobilizzò con dei tralicci in legno.

Mi voltai per guardare chi era l'uomo dietro di me, pensando che la sua voce mi era familiare, e infatti non mi sbagliavo.

«Guarda un po' chi si rivede!»

«Tsukiko?»

«In persona.»

«La conosci?» chiese l'altro uomo, che scese liberandomi dalla sua tecnica ad un cenno del compagno.

«Yaaaawn.» sbadigliò uno dei sacchi a pelo, svegliato da noi. «Maestro Kakashi, con chi sta parlando?» domandò ancora addormentato stropicciandosi gli occhi.
Quando focalizzò l'attenzione su di noi, rimase esterrefatto.

Ne io ne lui sapevamo cosa dire.
Forse, bastava cominciare da un semplice ciao.
«Ciao, Naruto.»

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Intanto, anche Itachi aveva percepito un immenso chakra provenire dalla direzione verso cui dovevamo dirigerci, e si era svegliato.

Kisame, che nel mentre ero andata a "fare un giro" aveva preso il suo posto nel turno di guardia, non rimase sorpreso della forza del demone, mentre Tobi, svegliatosi anche lui, fece una delle sue solite scenate, inscenando tremori in tutto il corpo e urlando terrorizzato.

Naruto Shippuden: LA STORIA DI AKATSUKI NO  KEIKODove le storie prendono vita. Scoprilo ora