Capitolo 16: proposta allettante

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I 3 ninja che avevo incontrato giorni prima entrarono; indossavano la stessa cappa che avevano l'altra volta e, stranamente (ma forse non così tanto), il loro coprifronte era segnato orizzontalmente.

Io stavo seduta al mio tavolo di lavoro con un'espressione di ghiaccio e li osservavo avvicinarsi stando in silenzio.

Io e il corvino continuavamo a lanciarci sguardi di fuoco, ricordando con astio il nostro primo e acceso incontro.

«Andiamo dritti al punto. Chi siete e cosa volete da me?» proruppi a un certo punto.

«Noi siamo ninja che hanno tradito il loro villaggio; noi siamo membri dell'Organizzazione Alba. Siamo qui perché il nostro capo ci ha incaricato di consueto al nostro covo e farti unire all'Akatsuki.» prese parola il moro.

«E cosa vi fa credere che io non abbia nulla in contrario? Voi non potete darmi ordini e costringermi. Io sono la sola padrona della mia vita. E poi, cosa ci guadagnerei? Qui ho tutto quello che voglio e di cui ho bisogno. Io sono felice così: ho un lavoro che mi piace e guadagno bene; non ho intenzione di buttarmi in battaglie che non mi riguardano e prendere ordini da qualche idiota. Non lo sopporterei.» ribattei, con un filo di amarezza nelle ultime parole.

«Senti ragazzina, non ce ne frega un cazzo dei tuoi desideri e problemi! Tu ora verrai con noi!» sbraitò minaccioso l'albino.

Inconsciamente attivai lo sharingan, fissando l'idiota con la falce con sguardo truce e bloccandolo in un'illusione, al punto che cadde a terra a peso morto.

«Rendiamo chiara una cosa. Se faccio qualcosa è perché lo voglio, non perché mi è stato ordinato. Non potere e non riuscirete mai a costringermi. Mai» sibilai con tono tagliente e deciso.

«Però noi possiamo aiutarti! Uhm!» controbattè il biondo.

«Spiegati meglio»

«Quel verme di Konoha e quel viscido serpente di cercano, e qui non puoi più nasconderti. Ma noi potremmo far perdere loro le tue tracce e tenerti al sicuro. Come la metti adesso eh? Uhm!» spiegò con una certa fierezza nella voce per la sua logica di ferro.

"Effettivamente, loro mi garantirebbero un certo vantaggio su quei pazzi... ammetto che a questo non avevo pensato. Ma non ho bisogno di loro! Posso creare una barriera impenetrabile col mio sharingan; così facendo tutto il villaggio, me compresa, sarebbe al sicuro. È deciso, farò così" riflettei.

«Ammetto che hai ragione, però è un problema che posso risolvere da sola.»

«E che mi dici di questo villaggio eh? Ci sei affezionata o sbaglio? Lo prenderanno di mira per stanarti un volta che te ne sarai andata a nasconderti! Uhm.» provò ancora il biondo, assumendo un tono più o meno tragico.

«A questo ho già trovato una soluzione. La mia risposta è no. Non mi unirò alla vostra organizzazione.» risposi.

Se la risposta non era di loro gradimento, beh, peggio per loro.

Il corvino e il biondo non aggiunsero altro e se ne andarono, trascinando il loro compagno ancora incosciente con se.

Una volta che furono usciti dall'edificio, Yoshi rientrò e mi parlò.
«Allora, come è andata?» chiese un po' preoccupato.

«Tutto a posto. Abbiamo risolto.» risposi lui, ma non ero così convinta delle mie parole. Ero certa che li avrei incontrati nuovamente, e mi chiesi se la risposta che avevo dato loro fosse stata la più giusta, anche se magari non la migliore.

Sicuramente mi avrebbe dato più di un vantaggio andare con loro, ma a che prezzo? Avrei dovuto sottostare nuovamente a qualcuno, avrei dovuto uccidere innocenti, e chissà, forse anche Naruto.
No, ho fatto la scelta giusta e migliore. La loro "proposta" per così dire, per quanto allettante fosse, non ne valeva le azioni.

"Per quel che il mio giudizio vale, credo che tu abbia preso la decisione migliore. Non puoi fidarti di loro, non sai nemmeno chi siano quei folli!"

"Hai ragione Kurama, fidarsi è bene non fidarsi è meglio. Mi avrebbero cacciata in un sacco di guai, questo è poco ma sicuro"

"Appunto. Fidati, ha fatto la scelta giusta. Tua la vita, tue le scelte. E loro che volevano costringerti, che pazzi! Al posto tuo li avrei ammazzati subito, anche se bloccare quello con la falce in un'illusione è stato piuttosto divertente."

Ha ragione, sarei stata pazza ad unirmi a loro. Me ne sono andata per cambiare, non vorrei mai tornare ad essere un'assassina come prima.

Non volevo tornare ad uccidere, ad eccezione delle persone scritte sulla mia lista nera: Danzo, i vecchi consiglieri e Orochimaru.
Il loro sarà l'ultimo sangue che verserò.

Per il resto del giorno rimasi in meditazione nei pressi del lago, continuando però a pensare alla proposta dell'Alatsuki.
Io non volevo uccidere ancora, se non quando era strettamente necessario e quando avevo qualcuno nel mirino. Eppure, la mia sete di sangue non si estingueva mai completamente, nonostante le sedute di profonda meditazione, e questo mi spingeva a riflettere ancora su quei criminali.

Ma non me ne avrebbe dovuto nemmeno importare, loro uccidevano per soldi, però io.... avevo ucciso solo per il desiderio di farlo. In fin dei conti, io ero peggio di loro, avevo commesso crimini peggiori.
Come potevo vivere qui come se niente fosse mai accaduto? Come se non fossi il demone oscuro di Konoha?
Forse era quello il posto giusto per me, insieme ad altri assassini.

"Ci stai ripensando?"

"Kurama, io non... non so cosa fare, non riesco a decidere" risposi afflitta.

"Io non posso dirti cosa fare, ma devi fare ciò che senti giusto. Qualunque sarà la tua scelta, io ti seguirò"

"Eh eh, come se potessi fare altrimenti" commentai sarcastica.

"In effetti..."

"Grazie del consiglio Kurama. Ora riposati, è stata una giornata stancante per tutti"

Non cenai, rinchiudendomi in camera.
Non dormii, restai sveglia tutta la notte a trovare soluzione per il mio dilemma: unirmi all'Akatsuki o vivere una vita il più normale possibile?

Naruto Shippuden: LA STORIA DI AKATSUKI NO  KEIKODove le storie prendono vita. Scoprilo ora