Alla fine non ci fu nessun party nella stanza. E la notte la passai caliente solo per il caldo.
Quando mi svegliai Aven non c'era ancora e iniziai a preoccuparmi leggermente. Insomma, dov'era andato?
Mi vestii e scesi decisa a cercarlo, ma lo trovai tranquillo a fare colazione.
«Av... Grayson!» urlai quando notai la signora del giorno prima che ci scrutava.
«Oh, Madeline! Che piacere vederti»
Già, anche per me era un picere vedere lui.
Quando mi sedetti lui mi chiese: «passato una bella serata?»
Io gli sorrisi, «davvero bella, tu?»
Lui ricambió il sorriso e disse: «meravigliosa. La prossima volta facciamoci dare due stanze separate magari, sorellina»
Aveva passato una notte meravigliosa? Con chi? Tentai di mostrarmi indifferente, dopotutto anche io avevo detto di aver avuto una notte davvero bella.
«Mangia in fretta che poi dobbiamo subito metterci in viaggio: il tempo vola».
Quello che mi dava più fastidio era che si comportava con una tranquillitá snervante, come se la sera prima non avessimo litigato. E va bene che da quando l'avevo conosciuto non faceva altro che litigare, ma ieri era stato diverso, era stato...
«Mi ascolti?» chiese distogliendomi dai miei pensieri.
«Mhh?» lo fissai con aria interrogativa. Probabilmente si era messo a parlarmi mentre io viaggiavo nei miei pensieri.
«Ho detto che è proprio una bella giornata questa, guarda che sole» disse, indicando la finestra. In effetti c'era un sole magnifico. Che per me voleva solo dire caldo.
Grandioso.
«Giá, proprio bellissima. Ora andiamo» dissi addentando un biscotto e alzandomi. Non avevo nessuna intenzione di far finta che andasse tutto bene con Aven e lui non poteva un giorno essere di pessimo umore e quello dopo di ottimo.
«Arrivederci, chica, spero di vederti de nuevo» disse il cameriere della sera precedente quando gli passai vicino. Io gli sorrisi felice e dissi: «anche io spero di vederti di nuovo».
Aven sbuffó e disse: «possiamo muoverci? Se vuoi rimanere a flirtare con questo tizio dimmelo subito cosí vado solo io a Freres»
Io alzai gli occhi al cielo e uscii con lui per andare nella stalla dove i nostri cavalli ci stavano aspettando.Gli altri tre giorni passarono molto in fretta: io e Aven litigavamo quando ci parlavamo e il nostro rapporto stava diventando davvero insopportabile. Non lo facevo apposta, non riuscivo nemmeno a parlare con uno che si lamentava di tutto, vanitoso, antipatico e per di più che pensava di avere la risposta ad ogni cosa. Lui dal canto suo non sembrava apprezzare me, quindi eravamo pari.
Ci avevano, grazie a Dio, dato sempre camere separate e la nostra vita era diventata parecchio noiosa quei giorni. Sul serio, non succedeva nulla di allettante.
Mentre Aven guardava sulla mappa dove si trovava la nostra forse ultima osteria, dal momento che eravamo praticamente arrivati, io mi chiesi come avevamo fatto a passare due giorni da innamorati. Quel ragazzo mi aveva davvero regalato una collana, dei fiori e mi aveva baciato? Per poco non risi, mi sembrava impossibile.
«Eccoci arrivati» disse, fermandosi davanti ad un locale dal quale si sentiva una musica altissima. Bene, almeno qui ci saremmo divertiti. L'ultimo posto in cui avevamo alloggiato era talmente noioso che stavo per desiderare un dialogo intenso con Aven.
«Sembra bello» dissi entrando.
«Giá, più bello di tutti quelli in cui siamo andati. Bene, ci divertiremo»
Aveva detto ci. La cosa mi fece avvampare. Ci divertiremo. Noi due. Insieme. Non "mi divertiró". Stavo per dirgli: «sí, potremmo fare un sacco di cose insieme, tipo ballare, cantare, baciarci...» ed ero pronta ad aggiungere varie cose allettanti, quando all'improvviso i miei pensieri vennero accompagnati dalla sua voce. «Guarda quante ragazze carine che ci sono, finalmente i miei occhi vedono la bellezza».
...bere insieme, abbracciarci... un momento.
"Finalmente i miei occhi vedono la bellezza?", voleva forse dire che io non ero bella? Certo, ammetto che non ero stata al massimo dello splendore in quei giorni, ma lui mi aveva baciato. Voleva dire che un pochino gli piacevo. Ti ha baciato per prenderti il regno, disse l'irritante vocina della mia coscienza.
Guardai verso "la bellezza" e mi venne l'impulso di sprofondare. Quelle ragazze erano davvero bellissime, magre, alte e con dei vestiti seducenti. Sembravano appena uscite da una rivista.
«Lascio i tuoi occhi alla bellezza allora, non vorrei turbarti con la mia bruttezza» dissi infuriata mentre andavo verso la reception.
Registrai me- Aven poteva tranquillamente farcela da solo una volta che i suoi occhi avessero assorbito abbastanza bellezza per un altro giorno di viaggio- e salii immediatamente per rinchiudermi in bagno.
Avevo portato nella valigia abbastanza vestiti carini, oltre a pantaloni e magliette, ma decisi di modificarne uno.
Aven voleva passare la serata a divertirsi con le sue ragazze? Benissimo, io mi sarei divertita con dei ragazzi che avevo adocchiato giù.
Accorciai un po' un abito nero che mi piaceva tantissimo in modo da farlo arrivare sopra il ginocchio; sciolsi la coda di cavallo che avevo fatto per cavalcare e mi pettinai i capelli; presi una palette di ombretti e un rossetto marroncino chiaro.
Dopo circa dieci minuti ero pronta.
Mi guardai allo specchio e sorrisi. Non ero sicuramente bella come le ragazze con cui si stava divertendo Aven, ma di sicuro ero più carina di come mi aveva visto lui in quei giorni.
Appena scesi vidi Aven ridere seduto ad un tavolo insieme a tre ragazze che dovevano essere modelle. Io tentai di scacciare quel senso di gelosia e mi trattenni a stento dall'andare da loro e dire: «lo sapete che io e questo ragazzo stiamo viaggiando da un po' insieme? Sí, solo noi due... e i cavalli, ma loro non contano. E lui mi ama da morire e sta solo cercando di farmi ingelosire». Mi trattenni solo perchè un ragazzo molto carino mi si piazzó davanti e mi chiese: «ehy, bellezza, ti va un drink?»
Mi ero ripromessa dopo il mio ballo di compleanno di non bere piú nulla che non fosse acqua o succhi, ma proprio mentre stavo per dire: «no, grazie, non bevo» e passare per una persona noiosa, Aven- non che lo stessi fissando, l'occhio cadeva di tanto in tanto...-puntó i suoi occhi verdi su di me, poi sembró un po' sorpreso, come se io non fossi davvero la ragazza che stava vedendo, e poi non ci pensai due volte ed esclamai: «volentieri!», mentre mi dirigevo insieme a quel ragazzo verso il tavolo dei drink.
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The Prince
RomanceAdley Hillsy è stata lasciata in due giorni da due ragazzi. Il che no, non è esattamente una cosa che la rende davvero felice. Tantomeno se uno dei due ragazzi ha finto di amarla solo per rubarle il regno di cui è principessa. E ancora meno se suo p...