twenty-two

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"Cosa c'è?" chiese Aven, cercando di mantenere una voce neutrale, ma capivo che era un pochino preoccupato. Insomma, doveva pur essere umano anche lui!
La testa mi faceva molto male, ma ero riuscita a risvegliarmi, merito probabilmente di tutte le volte in cui da piccola ero svenuta. E anche al fatto che mio padre mi aveva abituato a bere diversi veleni per prepararmi al momento in cui qualche nemico  avrebbe voluto uccidermi usando quel metodo; il mio corpo si era ormai abituato a gran parte dei veleni in circolazione e facevano poco effetto su di me. Ripensandoci sí, avevo proprio avuto un'infanzia felice e tranquilla.
"Lo so che è qui, Aven" disse una voce. La cosa che mi spaventó è che quella che ero sicura sarebbe stata la voce di Maximillien si rivelò invece quella di Jasper. Qualcosa dentro di me mi impediva di uscire fuori dal letto e correre felice nelle sue braccia.
Insomma, era praticamente ovvio che mi aveva ingannato con quello che credevo ancora fosse un sonnifero e lo  aveva dato a me. Non ero così stupida.
Ovvio, una parte di me si fidava ancora di lui e voleva sapere il motivo tenero e amorevole per cui aveva cercato di mettermi ko. Evitare che soffrissi troppo era tutto quello che il mio cuoricino pieno di affetto per lui aveva trovato.
"Chi dovrebbe essere qui?" chiese Aven, con la sua voce da duro. Quanto era sexy quella voce...
Jasper rise, ma con una risata malefica che fece un po' vacillare la parte di me che sosteneva Jasper con cartelli e magliette "ci ama, ci sostiene, è il nostro bff!"
"Dov'è, dentro l'armadio? Nel balconcino? Nel bagno? No, deve essere sotto il letto perchè con il veleno che le ho dato non può essere ancora in piedi."
"Il veleno che le hai dato? Pezzo di merda, cosa le hai fatto?" urlò Aven e sentii che cercava di divincolarsi e di liberarsi dalle catene che lo tenevano legato.
"Mi dispiace che debba finire cosí, Aven. Anzi, aspetta... no, non mi dispiace per un cazzo. Mi sei sempre stato sui coglioni tu, lo sai?"
"Tu invece sei l'uomo dei miei sogni" disse Aven e sentii uno sputo. Probabilmente gli aveva appena sputato addosso. Grande Aven!
Io ancora non realizzavo cosa stava succedendo effettivamente, probabilmente il veleno aveva rallentato le mie capacità cognitive, oppure semplicemente non volevo credere che Jasper fosse seriamente capace di cercare di uccidermi.
"Come vuoi morire? Come la tua fidanzatina o finiamo quello che Max aveva iniziato?"
Ci misi un attimo a capire che la sua fidanzatina ero io. Più per il fatto che non ero realmente morta che per il nomignolo. Insomma, dopo tutto quello che avevamo passato io e Aven potevamo essere nonni di cinque nipoti.
"Non saprei, ma so molto bene come vorrei uccidere te" disse, sempre calmo.
Come poteva essere calmo quando un pazzo criminale gli aveva appena chiesto in che modo volesse morire? Insomma, va bene fare l'eroe e tutto, ma era ferito e incatenato ad un letto, non esattamente nel pieno delle sue forze quindi.
"Direi di finire quello che ha iniziato il nostro carissimo re allora, il veleno attualmente l'ho quasi finito. Sai, sarebbe proprio un miracolo se la tua fidanzatina sopravvivesse" e rise.
Con tutto il rispetto, io tutto questo divertimento non lo trovavo.
"Smettila di chiamarla la mia fidanzatina! Come hai potuto ucciderla? Lei si fidava di te, pensava che foste amici, pezzo di merda!"
"Amici. Che parola... curiosa. Sopravvalutata, oserei dire. Io e lei non siamo mai stati amici. Vedi, lei è stata amica del ragazzo gay insicuro e impacciato che ho creato per portarla a fidarsi di me. Io non sono mai stato suo amico. Mai. Dio, come fai a sopportare quella mocciosa viziata? No, anzi, non rispondere, non mi interessa".
"Quindi hai mentito per tutto questo tempo? Qualcosa di te non mi convinceva per niente, ora capisco che il mio sesto senso aveva capito che eri un grandissimo pezzo di merda."
"No, il tuo sesto senso aveva capito che mi scopavo la tipa che ti piaceva di notte, per questo non ti piacevo".
"Il mio sesto senso aveva capito che Adley non avrebbe mai scopato uno come te, al massimo"
"Quella zoccoletta scoperebbe pure con un servitore"
Okay. Non sapevo bene come fossimo arrivati a parlare della mia vita sessuale, che a quanto pare conoscevano tutti tranne me, perchè non sapevo fosse così attiva da arrivare a scopare chiunque, ma non sarei di sicuro rimasta sotto il letto a sentire un coglione darmi della zoccoletta.
"Mi sa che ti sbagli, gioia. Tu sei un servitore, eppure non ti scoperei mai" dissi, uscendo da sotto il letto.
Ci fu un momento in cui nessuno fece o disse nulla. Aven sembrava avesse visto un fantasma, cosa che probabilmente pensava che fossi e Jasper... be', ora sembrava essersi ripreso dall'iniziale shock e mi fissava con intenso odio.
"Ti consiglierei di abbasare i toni, signorina, stai parlando con un re".
"Con la sua guardia del corpo, al massimo"
Lui rise. Quanto volevo vedere quella risata sparire dalla sua faccia di merda.
"No, carina. Con il re di Freres. Maximillien è morto, non ti ricordi? Lo hai ucciso tu, nella sua camera, stanotte"
"Ma sei pazzo? Io non ho ucciso proprio nessuno!"
"Sicura? Perchè un uccellino mi ha detto che hai portato un certo bicchierino con del veleno al nostro caro re. E con uccellino intendo i tanti servitori che ti hanno visto entrare nella sua stanza e uscire addirittura con un pugnale insanguinato"
"Ma cosa stai dicendo? Il bicchiere che ho dato a Maximillien aveva al massimo del sonnif... oh cazzo! Tu lo hai ucciso! E vuoi incolpare me! Pezzo di merda!"
Jasper sorrise. "Ci sei arrivata, finalmente. Il nostro re è morto e indovina chi ha indicato come il suo successore?"
No. Non poteva essere.
"Vuoi dirmi che hai escogitato tutto questo per diventare re?"
"Ho fatto tutto questo perchè me lo merito. Gente del cazzo come te e Maximillien nasce servita e riverita senza meritarsi niente di quello che ha e gente come me perde i genitori quando ha pochi anni perchè non hanno servito abbastanza bene i loro reali del cazzo. E sai che c'è? Sarò il re migliore che sia mai esistito, finalmente ci sarà giustizia nel mondo"
"Progetto molto umile, peccato che non si realizzerà mai" disse Aven sbucando dietro di lui e colpendolo dietro la schiena. Non mi ero nemmeno ricordata dell'esistenza di Aven, ad essere onesta. Certo, era l'amore della mia vita e tutto, ma insomma quello che  mi era appena stato detto era un pochino più importante della mia situazione sentimentale.
Era riuscito a liberarsi dalla catena con l'arma che gli avevo portato. Credo, magari ce l'aveva fatta con il suo libro di fiabe, ma ne dubitavo. In ogni caso, aveva proprio scelto il momento migliore per colpire Jasper. Non sapevo esattamente come sarebbe andata a finire, ma non aveva dei presentimenti molto positivi, ad essere onesta. Insomma, già era un miracolo essere riuscita a scampare la morte una volta, rischiare di essere uccisa di nuovo nella stessa notte non rientrava nei piani della mia serata perfetta, ad essere onesti.
Jasper si accasciò per terra ansimando.
Guardai Aven. "Mi credi ora? O pensi che rischiare di morire sia un altro dei miei piani malefici per farti soffrire?"
Lui non mi rispose. Si gettò su di me e all'inizio pensai sul serio che volesse ammazzarmi anche lui con la stessa arma con cui aveva colpito Jasper, ma poi grazie a Dio mi attirò a sè e sussurrò "pensavo di averti persa", e mi baciò per quella che mi sembrò l'eternità più bella di sempre.
"Lo prendo per un 'sì, ora ti credo', allora" dissi scoppiando di gioia.
Il mio cuoricino stava per esplodere. Cosa importava se avevo rischiato di morire e se per terra a pochi passi da noi c'era un pazzo assassino? Aven mi aveva baciato! Questa volta sul serio.
"Prendilo come vuoi" disse sorridendo.
"Quindi... un pochino ti piaccio?"
Lui distolse lo sguardo. "Ci hai messo un po' per capirlo direi."
Gli tirai uno schiaffo. Poi cercai di dargli delle carezzine per rimediare. "In effetti tu me l'hai proprio fatto capire benissimo, sono stupida io!"
Lui rise. "Non so tu, ma io parlerei nostri problemi di cuore lontano da uno psicopatico assassino, no?"
Oh. Già. Lo psicopatico assassino.
"È morto, vero?"
Aven lo scosse e lui non si mosse. Cercò di sentire il suo battito e poi mi guardò. "Non sono bravo in anatomia, ma questo mi sembra un corpo morto".
Tirai un sospiro di sollievo.
"Bene, andiamocene subito. Ne ho avuto abbastanza di questo posto"
Lui sorrise. "Okay, aspetta che avviso la mia ragazza e andiamo".
Gli diedi una sberla questa volta senza carezze. "Vaffanculo, vattene da Charlotte allora".
"Intendevo la mia nuova ragazza. Adley, vorresti andartene da questo regno meraviglioso?"
Io mi ero girata dall'altra parte offesa, ma mi sciolsi e lo baciai di nuovo.
"Non aspettavo altro."

Non appena uscirono dalla stanza, il ragazzo aprì gli occhi, accarezzó la ferita che gli era da poco stata inflitta e sorrise. Ora poteva iniziare il suo regno. Ora poteva essere il re che tutti avrebbero amato e rispettato. Aveva manipolato Maximillien, convincendolo a conquistare Adley per il bene del regno e a nominarlo come suo erede.
Era stato così semplice. Tutto così perfetto. Aveva manipolato Adley e avrebbe manipolato tutti a ritenerla l'assassina del re.
Il suo sorriso si allargó.
Ora poteva iniziare il suo regno.
Lunga vita al re.

Ooooooookay,  allora so che non aggiornavo da anni ormai, ma im back bitches. Questo è l'ultimo capitolo eee nulla, ditemi cosa ne pensate. Probabilmente farò un seguito, ma sapendo che ci ho messo due anni per un capitolo (scritto poi in una sera lol) non so quanto ci metterei a scrivere un altro book. who knows magari domani mi metto e scrivo trenta capitoli.
nada, let me know se vi andrebbe di leggere ancora qualcosa di mio.
vvvvvb, adiosss.

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