Prologo

119 20 17
                                    

"Swami muoviti o farai tardi!" Urla mia madre dal piano di sotto.

Mi guardo allo specchio e sorrido, sono pronta! Indosso una maglia bianca con uno scollo a V, un jeans leggermente largo, una giacca rossa lunga e i tacchi del medesimo colore. Il trucco invece è molto naturale, un rossetto chiaro che fa da contrasto con la mia pelle ambrata, la matita nera da contorno occhi e un ombretto anch'esso molto chiaro così da far risaltare i miei occhi celesti-grigi.

Mia madre entra in camera e subito si occupa dei miei capelli. I miei capelli sono neri e vanno a sfumarsi fino a diventare grigi, sono legati in piccole treccine che subito mia madre lega in un chignon lasciandone però libere alcune.
"Tesoro leva questo piercing!" Esclama mia madre indicando il mio septum.
"Mamma senti io ti ringrazio ma non ho più dodici anni. Ho venticinque anni e oggi è il mio primo giorno di lavoro. Ora vado." Dico salutandola con un bacio sulla guancia.

Scendo le scale e vedo mio padre Sharif, di origini egiziane, tagliare i rami del suo albero. Mio padre è arrivato in Australia all'età di quindici anni e all'aeroporto ha conosciuto mia madre, Anne, che all'epoca aveva tredici anni. Lei stava partendo per andare in Inghilterra dagli zii. Si incontrarono per uno scambio di valigie perché mio padre, dopo essersi accorto di questo sbaglio, andò all'aeroporto e denunciò lo smarrimento della sua valigia. Dopo pochi giorni l'aeroporto fu contattato da mia madre che dopo un mese riportò la valigia a mio padre, mi padre le chiese anche uno scambio di numero e da lì non si lasciarono più.

Mia madre lavorava in una posta del paese e mio padre coltivava il nostro orto, così misero su famiglia e con quei pochi soldi che guadagnarono costruirono la casa in cui abitiamo ora. Mia madre ora aspetta un bimbo di nome Samir, un maschietto che tra due mesi dovrebbe nascere. Con la pensione misera di mia madre e i soldi che guadagnamo con l'orto, tre persone riuscivano a sopravvivere ma ora è tutto diverso.

Oggi è il mio primo giorno di lavoro, farò la segretaria in un negozio di tatuaggi. Il proprietario, Izac, mi ha chiesto di iniziare oggi per vedere le mie abilità. Mi ha dato le chiavi del negozio per aprire un po' prima visto che lui è impegnato fino alle nove. Mi siedo alla scrivania e accendo il PC, cerco una radio online e una volta trovata dalle casse si sente "Never Say Never- The Fray".

Dopo un dieci minuti dal mio arrivo entra un ragazzo con dei capelli ricci, un po' lunghi e castani con i riflessi biondi. Gli occhi sono di un verde smeraldo mischiato al nocciola, una favola.
"Izac, buongiorno" dico alzandomi dalla sedia.
"Bambina non sei a scuola, siediti." dice poggiando le chiavi della macchina e della casa in un cassetto della scrivania.
Mi sorride per poi entrare nello studio. Si prospetta una lunga giornata lavorativa...

_______________________

Salve a tutti! Questa sarà la quarta storia che creo grazie alle mie fantastiche idee. Allora vi piace questo prologo? Fatemi sapere votando e commentando questa piccola parte!!

Presento i due personaggi principali:

Lei è Swami ed io, personalmente, già la amo😍

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Lei è Swami ed io, personalmente, già la amo😍

Lei è Swami ed io, personalmente, già la amo😍

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Lui è Izac, lascio i commenti a voi!😏

L'outfit di Swami:

L'outfit di Swami:

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Vorrei solo...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora