Vorrei solo...

Capitolo 2 -Swami-

Mi sveglio già stanca, guardo fuori la finestra e tante piccole gocce si posano sulla strada formando grandi pozzanghere. È stranissimo vedere la pioggia in pieno novembre, le temperature inoltre sono sempre alte in questo periodo. Mi alzo dal letto ed esco della mia tana, scendo le scale con solo un occhio aperto e finalmente arrivo in cucina. Prendo il succo di frutta all'arancia e lo verso nel mio bicchiere. Mi preparo i pancake e lascio quelli dei miei genitori in frigo con tanto di post-it lì vicino.

Vado al piano di sopra e inizio a scegliere quali vestiti mettere. Opto per un abbigliamento sportivo, una felpa nera con cappuccio corta fin l'ombelico, un jeans, delle convers nere e uno zainetto del medesimo colore marcato Nike. Il trucco questa volta è più scuro, rossetto bordeaux, eyeliner nero e un po' di fard di un rosa quasi carne. Sono pronta!

Apro la porta della mia camera e contemporaneamente si apre anche quella della stanza dei miei.
"Buongiorno papà" dico stampandogli un bacio sulla guancia sinistra.
"Piccola mia, come sta andando il lavoro?" Chiede scendendo le scale insieme a me.
"Direi molto bene." Dico pensando al messaggio inviato ieri da Izac.
Mio padre è un bel uomo, ha una pelle ambrata come la mia, occhi verdi, alto, muscoloso il giusto, un piccolo accenno di barba e i capelli sono tagliati a zero.
"Papi ora vado! Come sempre sono in ritardo..." dico iniziando a correre per le scale.

Salgo in macchina e arrivo in città dopo quindici minuti. Questa piccolo ammasso di rottami ci fa compagnia da tanti anni e la vernice nuova, messa dal carrozziere l'altro giorno, la fa sembrare un nuovo gioiello prezioso per la mia famiglia.
Entro nello studio di Izac e quasi resto impressionata dall'ordine, apro un cassetti e tutti i fogli sono messi uno sull'altro con una precisione quasi maniacale. Cerco gli ultimi bozzetti e quando finalmente li trovo mi dirigo verso casa sua.

Salgo in macchina e il navigatore mi indica la strada da fare. Accendo lo stereo e "canto" tutte le canzoni che passano fino al mio arrivo a casa Jones, la casa di Izac. Davanti i miei occhi c'è una villa isolata dal mondo, è tutta bianca con il tetto grigio e due balconi al piano di sopra decorati da fiori rosa danno vita a questa casa. Il prato dinanzi la casa e ben curato, su di esso sono state posizionate delle pietre creando un viale che ti conduce ad un porticato. Nel porticato ci sono due poltrone fatte di legno, un divano bianco con i piedi di un legno scuro, un tavolino nero e le luci incastrate al soffitto rendo la casa più lussuosa del dovuto! Aperta la porta dipinta di grigio entro nella casa di Mister. Figo.

La casa, da quello che riesco a vedere, ha tutti i mobili bianchi oppure grigi, le pareti sono di un bianco brillantinato e delle scale portano al piano di sopra. Mi avvicino alle scale e, sulla mensola lì vicino, c'è un biglietto con sopra il mio nome. Lo apro :

"Piano di sopra, infondo al corridoio giri a sinistra e poi entra subito nella prima porta a destra. Se senti dei rumori c'è mio fratello in casa."

Richiudo il bigliettino e seguo le sue indicazioni. Scrive molto bene, le sue lettere erano così precise...belle quasi quanto lui. Una volta uscita dal mio stato di trance mi rendo conto di provare un dolore molto forte infatti mi accorgo di stare con il mio di dietro a terra!
"Che dolore..." dico sottovoce alzandomi dal pavimento.
"Scusa ma non pensavo che mio fratello...insomma..." dice indicandomi.
"Oh, no! Tuo fratello neanche c'è in casa, per carità! Sono la sua segretaria, piacere sono Swami Gordon." Dico porgendo la mano.
"Io sono il fratello di Izac, Shane ." Dice stringendo la mano e sorridendo.
Shane è davvero un bel ragazzo! Indossa una camicia bianca aperta e quindi i suoi muscoli danno vita ad un sogno a luci rosse, un jeans blu stretto ed è completamente scalzo. Ha degli occhi celesti favolosi, dei capelli biondi che visti così danno l'aria di essere morbidissimi e molti tatuaggi sulle braccia. Ha pur sempre un fratello tatuatore...