Capitolo 10 -Swami-

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Sarah, Sarah, Sarah...

Questo nome continua a girare nella mia testa ed io non faccio altro che pensare a cose negative. Ho uno strano presentimento e di solito non sbaglio. Lo guardo da lontano, sembra non voler più uscire dall'acqua. Faccio un respiro profondo e provo a rilassarmi, mi stendo sul telo e mi godo questa bellissima giornata di mare.

Un goccia d'acqua fredda mi bagna il braccio ed io subito apro gli occhi. Izac in tutta la sua bellezza mi guarda, è bagnato da testa a piedi e ha i capelli tirati indietro, alcune gocce scendono libere sui suoi addominali ed io non posso che sbavare.
"Chiudi la bocca fiorellino." Dice ridendo.
Io metto il broncio e lui subito si siede vicino a me e delicatamente mi stringe a se.

A pensarci ci conosciamo da poco, io non sono nessuno per lui e lui tantomeno per me.
"Chi è Sarah?" Dico guardandolo negli occhi.
"Come fai a conoscere Sarah?" Dice lui sbarrando gli occhi.
Come immaginavo...
"Prima ti ha chiamato, poi ha riprovato per due volte e infine si è arresa." Dico dandogli il telefono.
Lui lo sblocca e guarda tutte le chiamate perse e dopo una manciata di minuti finalmente mi guarda.
"Vuoi sapere chi è?" Dice alzandosi "Bene, il tempo di questa telefonata e ti dico tutto" dice allontanandosi.

Non si vuole far sentire da te. Brutto segno.
Mi avvisa la mia dolce coscienza.

Cerco di origliare qualcosa ma lui si sta ben attento a non farsi sentire. Dopo un po' si gira e mi sorride, chiude la telefonata e torna vicino a me.
"Si, ora soprattutto, voglio sapere chi è Sarah." Dico guardandolo.
"Beh, promettimi di restare calma." Dice guardando il mare.
"Dimmi." Dico pensando al fatto che non riesce neanche a sostenere il mio sguardo.
"Lei è... semplicemente...la mia futura sposa. Quando torno da queste vacanze devo sposarmi. Swami io non voglio, ho capito di non amarla. Rinuncerei a tutto per te." Dice guardando il mio viso alla ricerca di qualche emozione.
"Sei serio?" Dico alzando la voce.
"Si... Scusa" dice alzandosi.
Mi alzo e metto il pantaloncino, prendo la borsa e il telo da mare. Non piangerò davanti a lui, non gli darò questa soddisfazione. Non ora, non oggi...mai.

Vado via dalla spiaggia e subito mi dirigo verso l'hotel, con oggi si conclude la mia vacanza. Prendo la valigia e butto tutte le mie cose dentro, provo a chiuderla e dopo vari tentativi ci riesco. Lui entra e mi guarda, non parla ma mi guarda.
"Io parto, buon viaggio di ritorno Izac. Tornerò già da dopodomani a lavoro, mi servono dei soldi. Non montarti la testa. Salutami Sarah. Ciao." Dico chiudendo la porta alle mie spalle.
Vado verso l'ascensore ma ovviamente è occupato, scendo subito le scale e quando esco dall'hotel prendo il primo taxi che si ferma.

"Buongiorno, può portarmi gentilmente all'aeroporto?" Dico guardando l'autista.
"Certo signorina." Dice lui partendo subito.
"Grazie." Dico per poi mettere le cuffiette.
Non voglio essere maleducata rispondendo male all'autista, almeno con le cuffiette non potrò proprio sentire frasi non adeguate a questo mio momento no.
Dopo una ventina di minuti arriviamo all'aeroporto, pago l'autista ed entro in questo edificio enorme. Dopo una fila interminabile, gente maleducata e spinte di piccoli bimbi impertinenti arriva finalmente il mio turno.
Chiedo un biglietto, per un volo imminente, per Perth e la signorina subito mi informa che il prossimo volto partirà tra due ore . Accetto subito e inizio a correre per i controlli della valigia.

Quando finalmente riesco a salire sull'aereo inizio a rilassarmi, soprattutto perché non c'è nessuno vicino a me. Sono cinque ore di viaggio e quindi prendo un libro che avevo preso dalla mia libreria e inizio a leggere. Dopo due ore decido di riposare un po' ma il bambino, seduto dietro di me, decide di iniziare a prendere a calci il sedile. Non sembra trovar pace, date un calmante a questa piccola peste. Un mostriciattolo del genere può generare questo caos...non è possibile.

Quando il piccolo Satana smette di prendere a calci il mio sedile è il momento di scendere ed io subito mi catapulto fuori da questo dannato aereo. Prendo il taxi per tornare alla mia bella città e tiro un sospiro di sollievo. Una volta tornata a casa, la trovo vuota. Vado in camera e poso la roba che avevo in valigia al proprio posto. Vado a farmi una doccia veloce e poi finalmente posso mettermi nel mio bel lettone. È l'una e i miei genitori ancora non arrivano, inizio a preoccuparmi. Penso poi a Izac e a come non si è preoccupato minimamente dei miei sentimenti, a come mi ha detto che si deve sposare, dopo le due notti passate insieme a parlare e immaginare il nostro ritorno, dopo quei discorsi che mi faceva, come mi trattava....tutto una menzogna.

Giro nel letto e rigiro ma non riesco a dormire. Mi alzo e vado in cucina a farmi una tisana, spero di calmare un po' i nervi tesi. La porta finalmente si apre e la scena che vedo mi lascia senza parole, Deana si sta baciando con Shane.
"Continua...vieni sopra" sento dire da lei mentre gli leva la camicia e la butta sul divano.
"Non perdiamo tempo, facciamolo qui." Dice lui slacciandole il reggiseno.
"Sentite, non vorrei interrompere però mi sento costretta a dirvi che...VI TROVATE IN CASA MIA." Dico nervosa.
"Swami!" Urla Deana. "Scusa, i tuoi genitori mi hanno dato la casa per oggi perché loro andavano a farsi una vacanza in Inghilterra." Dice cercando di levarsi di dosso Shane.
Sono tutti e due ubriachi, Deana di più infatti i suoi movimenti sono lenti e lei tende a parlare male. Saranno andati oltre l'alcool...
"Shane, fuori da casa mia. Ora!" Urlò aprendo la porta.

Lui subito esce ed io corro da Deana che non riesce neanche a tenersi in piedi.
"Dea cosa hai fatto?" Chiedo preoccupata facendola allungare sul divano.
"Ho buttato giù alcuni shottini e altre cose che mi ha offerto Shane." Dice lei per poi vomitare.
Subito mi affretto a pulire quello schifo e poi ritorno dalla mia amica con tutto quello che potrebbe aiutarla. Io mi sono ubriacata poche volte in vita mia e ogni volta su internet vedevo dei rimedi veloci per farmi passare la sbornia.
"Bottiglia d'acqua, l'acqua ti aiuta ad urinare e quindi ad espellere tutte le tossine velocemente. Inoltre visto che hai bevuto tanto alcool potresti anche distrarti...quindi bevi." Dico porgendole la piccola bottiglia d'acqua.
"Secchio per il vomito. So che è bruttissimo ma ti aiuta ad eliminare l'alcool dal corpo più velocemente." Dico porgendole il secchio che lei subito prendere e lo riempie velocemente.
"Ok, ora una bella doccia fredda dovrebbe aiutarti. Andiamo" dico prendendola per mano.

Cammina a stento però arriviamo in bagno. L'aiuto a spogliarsi e ad entrare nella doccia, si lava lentamente ed io l'aiuto. Una volta finito l'aiuto ad asciugarsi e le metto un bel pigiama profumato.
"Ora andiamo a letto." Dico prendendo il secchio appena pulito ed una bottiglia d'acqua.
Le poggio tutto sul comodino e mi stendo dall'altro lato del letto. Dopo due ore finalmente Dea si addormenta, io finalmente ho finito di andare a lavare il secchio in continuazione e posso dormire.
"Buonanotte...Izac." dico asciugando una piccola lacrima solitaria.

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Ehii...io vi avevo avvertito. Sarah porterà tanti, ma tanti problemi. Comunque, vi piace questo capitolo?
Grazie ancora per le visualizzazioni e per i voti. Baci😘

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