Capitolo 13 -Swami-

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Quel maledetto giorno è arrivato e quindi i due giorni sono passati.
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Io non sono pronta né mentalmente né fisicamente ad andare a questo matrimonio. Dea mi ha aiutato a scegliere il vestito, mi ha truccata e pettinata. Ha scelto per me un vestito bordeaux che arriva a metà coscia e ,ha precisato che sotto non avrei dovuto mettere il reggiseno perché si sarebbe visto, delle scarpe nere con il tacco ed una pochette del medesimo colore. Mi ha legato i capelli in un chignon disordinato, facendo scendere dei boccoli sistemati in modo quasi maniacale. Mi ha truccata con un rossetto bordeaux, ombretto nero sfumato e, oltre il mascara e l'eyeliner, mi ha messo il fard per dare colore alla mia faccia cadaverica.
Lei invece è truccata molto bene ma ha preferito mettere un pantalone a palazzo con un top a cuore sopra.
"Tu sarai perfetta, si pentirà di averti persa. Non è detta l'ultima parola però..." Dice sorridendo.

Quando arriviamo in chiesa lui è lì, si guarda intorno alla ricerca di qualcuno e poi sorride quando vede arrivare i fratelli. Carlos ha una cravatta blu abbinata al pantalone e ai mocassini, mentre la camicia è bianca. Shane, invece, ha un completo nero, senza cravatta, con la camicia bianca un po' aperta. Parlano tra loro ed io subito vengo tirata da mia madre in un angolo.
"Mamma dimmi." Dico agitata.
"Tranquilla, tesoro so che per te oggi è un brutto giorno. Dopo la chiesa puoi anche non venire al ristorante, però ti prego resta almeno qui." Dice supplichevole.
Io annuisco e le sorrido. Ritorniamo dagli altri e Dea mi guarda con aria interrogativa. Io, con un gesto veloce della mano, le faccio capire che ne avremmo parlato dopo.

Quando la cerimonia inizia tutti gli invitati, compresi noi, si alzano in piedi. Io sono agitata al massimo, mi guardo intorno sperando che un miracolo entri da un momento all'altro in questo edificio. Deana mi guarda ed io le chiedo aiuto con lo sguardo, troppo tardi...già sto piangendo.
Dea mi abbraccia e mi porta a prendere una boccata d'aria, mi offre una sigaretta che io le faccio segno di diniego.
"Neanche tu dovresti." Commento questo suo gesto.
Lei si ricorda delle sue condizioni e subito spegne la sigaretta.
Quando mi sento pronta rientriamo in chiesa, sono già alla fatidica domanda
"Se qualcuno è a conoscenza di un impedimento per questo matrimonio, parli ora o taccia per sempre"
Sono tentata di parlare, ma decido che se lui non vorrà gli basterà un semplice no.

"Vuoi tu Izac Jones prendere come tua legittima sposa la qui presente Sarah King, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi ?"
Silenzio. Il più totale silenzio. Io guardo Izac e lui mi guarda, tremo come una foglia. I suoi occhi si soffermano sui miei e una lacrima mi scende solitaria sul viso.
"Si, lo voglio." dice convinto.
" E tu Sarah King vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Izac Jones, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi ?"
"Si, lo voglio." Risponde senza esitare Sarah.
"Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie! Puoi baciare la sposa!"
Un bacio, il loro primo bacio da sposati.

Izac mi guarda, sorride per le foto e ringrazia gli invitati per gli auguri.
Mi avvicino agli sposi e mi congratulo.
"Auguri!" Urla un signore prendendo del riso.
Io subito corro fuori da questo posto, piango disperata e spero sia solo un sogno. Invece è proprio la realtà, la realtà che fa male e ti lacera dentro, la realtà che va affrontata.

Una volta al ristorante, mi accomodo al tavolo assegnato dagli sposi.
Ci sono i miei genitori, i signori Jones, Dea, Shane, Carlos e... e il biondino.
Guardo Dea che si trova in una situazione di completo imbarazzo, Shane e il biondino chiacchierano come amici di vecchia data.
Io mi avvicino a Shane e sorrido.
"Ehi, voi due come vi conoscete?" Dico salutando con un bacio sulla guancia Shane.
"Lui è Elia, nostro cugino." Dice Shane presentandomi il biondino.
"Elia io sono l'amica di Deana, piacere Swami." Dico indicando poi Dea intenta ad abbuffarsi al buffet.
"Scusatemi" mi allontano e vado da Dea.

"Che ti ha detto Elia?" Chiede lei bevendo dell'acqua.
"Niente, però ti guarda." Dico sorridendo malizioso. "Secondo round?" Rido.
"Smettila" dice accarezzandosi la pancia.
Izac e Sarah fanno la loro entrata trionfale in sala e tutti applaudono. Il signore di prima propone un brindisi e tutti alziamo i bicchieri per festeggiare la loro felicità.

Dopo il primo ballo, fatto dagli sposi, Elia chiede di ballare a Dea che imbarazzata accetta.
"Ti va di ballare?" Dice una vocina.
Carlos mi porge la mano e sorride.
"Andiamo." Dico andando in pista.
Lo faccio mettere con i piedini sui miei piedi e balliamo questo lento.
"L'antipasto è servito, buon appetito." Ci annuncia il cameriere.
Ognuno ritorna al proprio posto a mangiare. Io sposto il cibo da un lato all'altro del piatto, non ho fame. Cerco di sorridere il più possibile e di rilassarmi, ho solo tanta voglia di stare sola e di piangere.

Dopo che il cameriere ha portato la frutta tutti si alzano e iniziano a ballare, c'è anche chi continua a brindare ma ormai già sono tutti ubriachi.
Io esco fuori, in giardino, per prendere un po' d'aria. Un vento leggero mi smuove i capelli, ripenso alla giornata di oggi e mi riviene da piangere. Quanto vorrei George qua...
Mi siedo su un dondolo e mi lascio accarezza da questo leggero venticello. Un brivido attraversa tutto il mio corpo quando Izac si siede sul dondolo, a debita distanza.
"Ho sbagliato, lo so. Tu però non mi ami giusto? Non ci stai male...
Io ci sono stato male per te, mi sono disperato per cercare di trovare un modo per farmi perdonare. Tutto inutile." Dice guardandosi le scarpe.
"Certo, ti sei fatto perdonare. In che modo? Portandomi al tuo addio al celibato? Io sono stata la tua troietta da passeggio? Quella con cui spassarsela?" Dico singhiozzando.
"Guarda che da quando sei andata via da Sidney non ho fatto altro che chiamarti. Tu non mi hai proprio voluto sentire." Dice girandosi di scatto verso di me. "Swami, come avrei potuto usarti se io ti amo più di me stesso? Per te, quello che abbiamo fatto, sarà stato del semplice sesso per me, invece, abbiamo fatto l'amore...e c'è differenza, lo sai bene." Continua guardando le stelle.

Io mi alzo stanca di ricordare queste cose, se mi amava poteva anche non sposare Sarah.
"Izac, io mi licenzio. Non posso vederti tutti i giorni e fare finta di niente. Io Izac...ti amo." Dico e scoppio a piangere.
"Tu cosa??" Dice alzandosi e prendendo il mio polso per poi farmi girare verso di lui.
"Si, Izac io ti amo. Io non avrei sposato nessun altro al di fuori di te. Tu invece hai sposato Sarah e ora tu vivrai la tua vita felice con lei." Dico avvicinandomi a lui.
Gli accarezzo una guancia e gli asciugo una lacrima, lo guardo negli occhi e la cosa che mi riesce meglio in questa situazione è proprio quella di baciarlo. Mi avvicino ancora di più e poggio le mie labbra sulle sue, un bacio dolce ma pieno di tristezza.
"Izac è stato un piacere conoscerti. Non so se ci rivedremo ma, l'unica cosa che ti chiedo, non dubitare mai del mio amore." Dico e vado verso il ristorante.
Lui mi raggiunge e mi bacia di nuovo, poi ci allontaniamo e ognuno riprende la propria vita di sempre.

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Vi aspettavate tutto questo?
Lascio a voi le parole perché per me è stato molto difficile scrivere questo capitolo. Io amavo tantissimo la coppia Izac-Swami quindi è stato un trauma ma dovevo.
Un bacio.😘

Abbigliamento di Swami:

Abbigliamento di Swami:

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